N.A. Sindie. Tutti i personaggi di
questa storia appartengono a J. K. Rowling e sono stati utilizzati senza
permesso, tuttavia, sono stati usati senza intento alcuno di lucro. Questa
storia è semplicemente un tentativo di produrre qualcosa riguardante il mondo
di Harry Potter.
Vi è la presenza di alcuni spoiler del quinto e del
settimo libro. Questa storia è nata dopo un’intervista alla Rowling, la quale
ha detto che se Snape avrebbe avuto la possibilità di rivivere la sua vita,
avrebbe scelto Lily ai Mangiamorte.
N.T. Camilla e Alessandro. Ehilà,
ragazzi! Vi avevamo promesso una long fic, benché questa non sia una nostra
idea, ma una storia semplicemente geniale e meravigliosa di Sindie, una autrice
inglese, che ci ha gentilmente dato il consenso di poterla tradurre. Forse i
primi capitoli vi suoneranno familiari perché un’altra autrice aveva già
tentato di tradurre la storia, tuttavia non aveva chiesto il permesso a Sindie
ed è stata bannata e la storia cancellata.
Ora, parlando imparzialmente (se certo NdAle) vale la
pena di leggere questa storia (W l’imparzialità NdAle) e benché la nostra
traduzione non potrà mai eguagliare la bellezza della trama in lingua madre,
noi ci proviamo comunque!!
Poesia che noi abbiamo deciso di lasciare in inglese.
The
moment when everything comes back
To the moment it began,
And round and round in circles we go,
Dizzy and high-flying; it's pure ecstacy.
Blurred vision didn't hinder the decision
To jump off the cliff of reality -
Diving, dwelling into blue waters of bliss
And lunacy some label imagination.
Remember the talks and the holding of hands,
How the swelling feeling, well, it's swell.
Expands to... oh, hell -
Does it really matter, anyway?
And then, so insanely, believe it or not,
The moment again:
Everything comes back to the moment it began.
Chapter One
Occhi verdi.
L’ultima cosa che vide prima che tutto diventasse nero.
L’oscurità era fitta, sembrava come se il suo corpo fosse compresso in
un pacco. Anche se non era sicuro di avere ancora un corpo. Fu preso dal panico
perché non riusciva a respirare. Ma era così necessario respirare? No, ora che
era morto. Chissà per quanto tempo restò sospeso in quello stato. Era forse
quell’oscurità che ci attendeva dopo la morte?
Poi, la pressione sul suo corpo cominciò a scemare fino al nulla, e il
nero che lo circondava si tramutò in grigio scuro, poi grigio, argento e infine
bianco. Un bianco accecante.
Davanti a lui comparve un paio d’occhi. Avrebbe sperato in un paio di
occhi verdi, ma quell’azzurro penetrante non era male. Vividi e acuti, li
riconobbe subito: appartenevano ad Albus Silente. Non sbattevano mai le
palpebre, ed erano di una bellezza straordinaria.
“Severus” proferì quasi in un sussurro l’uomo che adesso indossava
quegli occhi.
Severus annuì, e questo gli fece capire di avere ancora un corpo. Aprì
la bocca ma da essa non uscì alcun suono. Si chiese se aveva ancora la voce.
Respirò a fondo ed espirò, e si sentì improvvisamente leggero, come se tutti i
sentimenti negativi che aveva provato in vita fossero volati via assieme a quel
respiro.
Finalmente ritrovò la voce.
“Silente” mormorò.
“Sì, ragazzo mio” fu la semplice risposta.
Nonostante l’improvviso senso di pace e serenità interiore, Severus si
sentì stranamente irritato dalla presenza di Silente in quel posto.
“Cosa vuoi, Silente? Sei venuto qui per traghettarmi in non so quale
luogo al di là della morte?”
Al contrario di ciò che si era aspettato, Silente rise. “Dimmi, mio caro
ragazzo, come ti senti?”
Severus sospirò. “In realtà, abbastanza bene. Certo meglio di prima. Ma,
Silente, non hai risposto alla mia domanda. Se sono morto questo deve essere
ciò che ci aspetta nell’al di là, quindi tu devi essere una sorta di guida”
Silente rise di nuovo. Severus, ancora irritato, incrociò le braccia al
petto, sorpreso per la prima volta di avere ancora un corpo.
“Severus, questo è precisamente ciò di cui vorrei parlare con te. A
pochi è stata data la possibilità di tornare indietro e di rivivere la propria
vita”
Severus aggrottò la fronte. “Cosa vuol dire tutto questo, Silente?”
L’espressione gioviale di Silente lasciò il posto ad una più seria.
“Hai avuto una partita difficile da giocare nella tua vita, Severus. Non
hai mai potuto viverla come avresti voluto, e sono terribilmente dispiaciuto
che parte della colpa vada anche a me. Hai fatto del male, ma il bene che hai
fatto dopo vale molto di più. E alla fine, quando potevi essere finalmente
libero, il tuo filo è stato così ingiustamente reciso, giusto poche ore prima
che Harry Potter sconfiggesse Voldemort. Ciò che sto cercando di dirti, mio
caro ragazzo, è: se avessi la possibilità di rivivere la tua vita, accetteresti
l’offerta?”
Confuso, convinto che fosse uno scherzo, Severus sussurrò appena, senza
avere il coraggio di guardare negli occhi di Silente: “Sì, l’accetterei… ci
sono così tante cose che cambierei volentieri” e i suoi pensieri corsero alla
sua orribile infanzia, poi l’incontro con Lily e di come lei divenne l’unica
luce della sua oscurità. Per pochi, brevi anni sono stati migliori amici, poi
tutto finì quando diede alla ragazza l’appellativo di Mezzosangue.
“Tutto mi rovinò addosso quando chiamai Lily…” mormorò, incapace di
finire la frase.
“Già” disse Silente con tono grave, annuendo lentamente. “Ciò che hai
definito il tuo peggior ricordo, se non sbaglio”
Severus guardò Silente, gli occhi intrisi di dolore e incredulità “No,
non ti sbagli, Silente. Quindi, stai cercando di dirmi che hai il potere di
rispedirmi indietro nel tempo e farmi rivivere la mia vita? È impossibile”
“No, non possiedo questo potere” rispose Silente sereno “ma esistono dei
poteri che vanno oltre la comprensione degli uomini. Sì, Severus, puoi tornare
indietro se lo vuoi. Come puoi anche, del resto, semplicemente morire
mantenendo tutti i tuoi ricordi. Quindi pensaci bene, Severus: vuoi rivivere la
tua vita?”
Severus restò in silenzio per un po’, considerando l’offerta. Aveva
rinunciato a credere che fosse una proposta surreale, poiché in quel luogo, in
fondo, cosa c’era di normale?
Alla fine prese la sua decisione.
“Sì, lo voglio”.
“Molto bene” replicò Silente sorridendo. “Buona fortuna, Severus”.
Severus sbatté le palpebre, e quando riaprì gli occhi era vestito come
uno studente. Si guardò intorno e riconobbe il lago gelido e la Foresta
Proibita. Si voltò ancora e vide l’imponente castello di Hogwarts. Era una
bella giornata di sole, probabilmente era l’inizio dell’estate.
Appena vide James Potter e la sua ghenga dirigersi verso di lui,
riconobbe la data esatta.
Quello era il giorno del suo peggior ricordo, quando tutto cominciò a
rovinargli addosso…