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Autore: Contrast    26/11/2013    6 recensioni
In quel momento, nel preciso istante in cui Michael continuava ad avanzare, quando gli occhi verdi di quest’ultimo non guardavano altro che quelli blu dell’altro, Luke provò una sensazione che partiva dal suo cuore, provocandogli una fitta profonda quanto il dolore che provava 'Mikey' ogni minuto in più che passava a mozzicarsi il labbro, ogni minuto lontano dalle labbra di Luke.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Luke, Hemmings, Michael, Cliffors
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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      BOXER


«Oh Dio Luke!» sentì chiamarsi il biondo dall'altra parte della porta del bagno. Impulsivo rimbalzò all'indietro per lo spavento. Lasciò sul lavandino la lametta da barba, poco usata, e aprì la porta velocemente, ma con un po' d'esitazione.
Aveva paura che a 'Mikey' fosse potuto succedergli qualcosa di brutto.
Fuori dal bagno, girò la testa verso il suo amico. E, con le mani ancora tremanti, cessò di respirare pesantemente. Michael, che era sul letto, aveva un sorriso stampato sulla faccia e un pugno sollevato in aria. «Sono riuscito a prendere Pikachu!» esclamò con felicità.
Luke, all'ascolto di quelle parole, si rilassò; portò le spalle all'indietro e socchiuse gli occhi.
«Michael… mi hai fatto preoccupare» confessò Luke.
«Veramente ti sei... hey, aspetta un attimo… non sono i miei boxer quelli?» chiese Michael accigliato.
Effettivamente Luke, quella mattina, non aveva trovato cosa mettersi addosso all’uscita dalla doccia e si era ricordato di quella volta che Ashton gli aveva concesso di prendere tutto quello che gli sarebbe servito dalla sua roba. Allora, il ragazzo dai capelli biondi, era andato nel guardaroba comune della band e aveva preso un paio di boxer su cui era disegnata la bandiera degli Stati Uniti, ignaro del fatto che fossero dell’amico.
«Scusa Mikey, pensavo fossero di Ashton…» abbassò la testa e lo guardò dal basso verso l’alto, sentendosi in colpa.
Michael, che nel mentre si stava torturando il labbro, si era alzato dal letto e si era avvicinato a Luke.
«Non ti preoccupare, mi piace quando mi chiami così.» confessò facendo un passo in avanti.
In quel momento, nel preciso istante in cui Michael continuava ad avanzare, quando gli occhi verdi di quest’ultimo non guardavano altro che quelli blu dell’altro, Luke provò una sensazione nuova, qualcosa che non aveva ancora mai provato prima. Una sensazione che partiva dal suo cuore, provocandogli una fitta profonda quanto il dolore che provava Mikey ogni minuto in più che passava a mozzicarsi il labbro, ogni minuto lontano dalle labbra di Luke.
Allora, completamente perso in quello sguardo, annullò le distanze.
Michael con gli occhi chiusi, Luke con gli occhi aperti.
Era la prima volta per lui che baciava un ragazzo.
Non si sarebbe mai aspettato di farlo, tanto meno con il suo migliore amico.
O forse era qualcosa di più.
 
Luke, che era troppo buono, stava cercando una scusa da rifilare a Michael nel momento in cui si sarebbero staccati l’uno dall’altro.
Senza neanche avere l’occasione di realizzare ciò che stava succedendo, Michael ritirò il suo gesto impulsivo, catturando lo sguardo spaventato di Luke, che non aveva nemmeno avuto il tempo di chiudere gli occhi.
Quest’ultimo si affrettò a parlare «…io» sibilò piano piano. Michael lo avevo lasciato senza fiato.
«No, non dire niente. Scusa. E’ stata colpa mia.» Intervenne l’altro.
Ma ‘Mikey’, così come ‘Lukey’, non aveva capito niente di come erano andate le cose.
Luke, con la bocca ancora aperta, lo guardò e gli si avvicinò di nuovo. Era un vortice di emozioni, eppure sapeva che tutto ciò gli era piaciuto.
E allora riaccostò le sue labbra a quelle dell’altro – che peggio di lui non stava capendo niente – fino a quando lo sentì abbastanza vicino. Appoggiò la mano al suo petto, perché si sentiva già a suo agio, e potette percepire il cuore del moro, che, come il suo, batteva fino ad impazzire.
 
Luke si allontanò, ma Michael non volle ed esitò con le labbra a staccarsi. Ma subito realizzò che aveva fatto bene a lasciarlo andare, perché la vista del sorriso timido di Luke batteva qualunque bacio.
 
Dato che gli altri ragazzi non c’erano e che a loro piaceva ciò che stavano facendo, Michael indicò a Luke il letto di fianco a loro. Lo indirizzò gentilmente, con la mano che premeva sul petto, su di esso e, mentre Michael si metteva a cavalcioni sull’altro, quest’ultimo indietreggiava con i gomiti, fino ad arrivare al cuscino su cui lasciò andare la testa e dove lasciò che Mikey si sedette su di lui, abbracciando i suoi fianchi con le mani.
 
Passarono così cinque buoni minuti, fino a che non scelsero di mettersi sotto il piumone e di coccolarsi lì.
«Tu hai ancora i miei boxer, ricordatelo» puntualizzò Michael, a cui però faceva piacere che ci fosse Luke dentro.
«Se mi stringerai ancora, te li ridarò» concluse Luke, che successivamente venne stretto fra le braccia dell’altro.
To the moon.
  
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