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Autore: valigie per restare    26/11/2013    4 recensioni
I fiori sono seccati e tu ti preoccupi perché poi il loro profumo non c'è più, ma io ci sono anche se secco, anche se tu non sei più il mio sole.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Giuro che non cado più, ma tu mantienimi comunque.
 
 
 
 
“Perché te ne vai sempre?” 
“Sei tu che non te ne accorgi, ma io sono sempre qui, sempre con te.”
 
E credimi quando ti dico che ti amo perché se non lo fai tu, alla fine non ci credo neanche io e non ci crede più nessuno, neanche i fiori che hai deciso di mettere in ogni angolo della tua – nostra – casa.
Lo so che sono uno stronzo quando non ti rispondo ai messaggi, ma le tue parole sono sempre perfette e le mie non sono mai niente e le conversazioni senza risposte non voglio rovinarle.
E lo sappiamo entrambi che non cambierà mai niente perché io non cambio neanche se me lo chiedi, se mi insegni a usare le tue stesse parole perfette o se il mio ciuffo ridiventa biondo come i tuoi capelli, non cambierà niente anche se tu poi non ci sei più e quindi neanche provi a chiedermelo.
Una volta mi hai detto che insieme siamo perfetti, ma perfetti come?
Perfetti nonostante i miei silenzi che ci sono solo quando non servono, perfetti con le mie mani troppo fredde e perfetti con i tuoi nei sparsi per tutta la schiena, che formano una costellazione, la mia costellazione.
Da quando ci sei tu non ci sono più i pugni chiusi nelle tasche dei jeans neri ma solo i miei sorrisi che non si vedono veramente e le dita che accarezzano la mia pelle scura marchiata da tanto inchiostro e dai tuoi baci bollenti che fanno più male dell'ago che incide. Ci sono i pacchetti di sigarette raddoppiati perché mi sento più tranquillo se fumo quando non ti trovo in casa e ci sono tanti anelli sulle mie dita solo perché ti piace sfilarli e indossarli anche se sono grandi per le tue mani piccole che non stanno mai ferme, neanche sulla mia pelle.
Il letto è freddo e ci sei tu con il tuo corpo a riscaldarlo per me indipendentemente se ci sono o meno, se ti amo o se ti sorrido.
I fiori sono seccati e tu ti preoccupi perché poi il loro profumo non c'è più, ma io ci sono anche se secco, anche se tu non sei più il mio sole.
“Non erano fiori.”
E magari io e te neanche ce l'abbiamo un senso quando siamo vicini, non ce l'abbiamo – non ce l'ho – quando prepari la colazione e io non la mangio perché non mangio mai niente, perché “vivi solo attraverso quelle cazzo di sigarette”.
E quando quelle poche volte ti rispondo ai messaggi e ti dico che mi manchi, credimi perché è vero, cazzo se è vero, mi manchi quando siamo in stanze separate, immagina quando c'è una città che ci separa, solo che non te lo dico mai, e scusami, scusami, scusami anche se non te ne fai niente.
Ti capisco se hai tutte quelle foto belle appese ai muri, quelle che ti trasmettono felicità perché “almeno quando entro in casa qualcosa mi fa sorridere”, ma ti giuro che io ti sorrido, solo che tu non mi vedi e io continuo a farlo perché magari un giorno invece di guardare quelle foto guardi me e lo vedi quel sorriso, che è sempre là, come io sono sempre qui.
Se questa volta amore mio, cedi anche tu con me, è finito tutto e le scuse che non ti dico non servono più a niente.

 

  
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