Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: RedSonja    26/11/2013    6 recensioni
Ciao a tutti!!
Questa è la mia prima One -shot e parlerà del mio personaggio preferito: Sesshomaru.
Sarà una ff con molto sangue, spero che vi piaccia.
Che dire... fatemi sapere che ne pensate del nostro amatissimo ghiacciolone quando perde il suo proverbiale controllo!!
Genere: Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Questa Os sanguinosa (?) la dedico alla mia amica Mizu, la quale adora il sangue (nel caso non lo sapesse).

 

Buona lettura!!

 

RedSonja

 

 

 

 

 

 

 

Le parti in corsivo sono i discorsi diretti

 

 

 

 

 

 

 

 

 


El Hijo de la Luna y la Hija del Sol

Rosso.

 

Mi è sempre piaciuto questo colore, almeno quanto il bianco.

 

I Ningen li associano rispettivamente alla passione e alla purezza, ma per me hanno lo stesso significato: morte.

 

Bianco è la pelle dei cadaveri, che si stendono numerosi ai miei piedi.

 

Rosso il loro spregevole sangue impuro.

 

Odio il suo odore dolciastro e metallico, ma allo stesso tempo mi sento vivo nel percepirlo.

 

Sto perdendo il controllo.

 

La mia natura demoniaca reclama il suo tributo di morte e distruzione che io non sono in grado di negarle.

 

O forse non voglio.

 

E' da molto ormai che non uccido solo per divertimento, solo per soddisfare la mia fame da predatore... solo per sentire un brivido d'eccitazione corrermi lungo la schiena quando il sangue delle mie vittime macchierà imiei artigli candidi.

 

Sento l'odore di un Ningen avvicinarsi.

 

Il mio corpo freme dalla voglia d'agire.E finalmente arriva e ci troviamo uno di fronte all'altro.

 

E' solo un infimo umano, ma servirà per soddisfare i miei giochi perversi.

 

Mi avvicino e nel suo sguardo vedo puro terrore.

 

Scappa.

 

Pessima idea: al predatore piace il brivido della caccia.

 

Lo catturo senza difficoltà, colpendolo alla gamba che si spezza con un rumore secco, facendolo cadere tra le urla di dolore.

 

Stupidamente, inizia a pregarmi tra le lacrime.

 

Piccolo Ningen, vuoi forse salva la vita?

 

Sorrido sadico, snudando le zanne che si allungano, pregustando già le terribili sofferenze a cui lo sottoporrò.

 

E' morto, ma ancora non lo sa.I suoi inutili piagnistei non riusciranno a toccare il mio cuore: io non conosco la pietà.

 

Per me è solo un cadavere che respira ancora; quest'Umano non vedrà l'alba che prenderà il postodella luna piena.

 

E alla fine comprende.Comprende che non c'è più speranza... e la paura aumenta.

 

Prega i Kami e la Luna di risparmiargli la vita, racconta di essere stato un uomo retto.

 

I Ningen, stupide creature: credono davvero che qualcuno li salverà dalla morte?

 

La Luna è bastarda e gelida, sorride vedendo il suo dolore e le sue lacrime.

 

Forse è anche più bastarda di me, demone suo figlio così come tutta la mia specie, gelida mentre mi guarda fare a pezzi questo misero essere.

 

Mi avvicino ancora a quell'Umano mentrei miei occhi si tingono di rosso, di quel colore che così tanto mi piace... del colore che presto vestire il corpo mutilato e straziato di questo verme.

 

Colpisco.

 

Un lungo e profondo squarcio si apre sul ventre del Ningen, da cui inizia a sgorgare il sangue che io bramo.

 

Mi accuccio di fronte a lui e lecco quel liquido, avido del suo sapore metallico e di quell'odore dolciastro.

 

Sento le urla che scuotono il petto di quest'incauto essere.

 

E ora il mio sangue ribolle, non sono ancora sazio del suo tormento.

 

Continuo a colpire, ad ogni colpo una ferita e ad ogni feritail suo sangue.

 

Finisco quando il Ningen smette di gemere e respirare.

 

Di lui non rimangono che dei resti dilaniati, solo il volto è intatto e urla il suo dolore al cielo.

 

Mi alzo e mi lascio alle spalle il cadavere.Non ho più niente da fare qui: ormai è morto, il mio divertimento è concluso per stasera.

 

Torno all'accampamento dove mi aspetta la ragazzina umana e il mio servo.

 

La mia veste è intrisa di sangue, così come i miei artigli e le mie zanne ancora snudate.

 

Il mio sguardo si posa sulla sagoma dormiente e rilassata della bambina.

 

E' così fragile, lei come ogni altro Umano al mio cospetto.

 

Nel vederla così serena e tranquilla vorrei accarezzarla, ma le mie mani sono ancora sporche del sangue di quel suo simile.

 

Turbato, mi sdraio sotto un albero e osservo la notte.

 

La Luna bastarda ora sta ridendo.

 

Ride di me.

 

Ride perchè conosce il mio lato oscuro, ma sa che non riesco a mostrarlo di fronte a quella ragazzina.

 

Ride perchè sa che la odio.

 

Odio il suo essere sempre allegra.

 

Odio la sua ingenuità disarmante.

 

Odio il suo fidarsi ciecamente degli altri.

 

Odio la sua perenne convinzione che in tutti ci sia del buono.

 

Odio il suo sorriso.

 

Ma per quanto la odi non riesco a farla soffrire.

 

E la causa di tutto è quel suo maledetto sorriso, che riesce a placare i miei istinti più selvaggi e feroci.

 

Non posso far sì che scompaia perchè senza sentirei un vuoto dentro di me che non so spiegare, a cui non so dare un nome.

 

Proprio per non farla soffrire, per non deluderla, per non mostrarle quale mostro io sia in realtà, agisco sempre di notte quando la mia natura reclama sangue e morte.

 

Lo so che mi sto comportando come mio padre e come il mezzo demone che disprezzo tanto, ma non intendo smettere.

 

Per il suo sorriso sono disposto a diventare come loro, perchè il suo sorriso non ha prezzo.

 

Non voglio smettere di sentire il suo calore, nè permetterò che qualcuno le faccia del male.

 

Non posso, ora che ho sperimentato la vera luce e il vero calore: un calore al quale non può neanche essere paragonato alla pallida e gelida luce di questa Luna che mi sorride come seducente ingannatrice...

 

"Signor Sesshomaru?"

 

Mi volto appena.

 

La cucciola mi guarda le mani sporche di sangue, ma non c'è paura nei suoi occhi.

 

La guardo distaccato, cercando di essere il più freddo possibile, spero che si allontani, che ritorni a dormire.

 

"Posso dormire vicino a voi, stasera?"

 

Una pugnalata al cuore.

 

Che i Kami si divertino a torturarmi?

 

Annuisco piano e lei si stende vicino a me, poggiando la testa sulla mia coda, che istintivamente le avvolgo intorno, riparandola dal gelo di quella notte.

 

"Grazie... Rin aveva tanto freddo."

 

Le accarezzo piano una guancia, meravigliandomi nel sentirla fredda.

 

Come può la figlia del Sole provare freddo, quando è capace di infondere calore con la sua sola presenza?

 

 

 

 

 

Angolo dell'Autrice

 

 

 

Sciauuu!!!!

 

E' un piacere rivedervi!!!

 

Si, lo so, non è niente di che.... è una cosina che mi è venuta in mente mentre ripassavo latino (LOL) per il compito in classe.

 

Lo stile è molto secco volutamente: non mi sembrava il caso di utilizzare dei periodi lunghi, anche perchè, come avrete capito, il nostro Sessho-chan non era il solito ghiacciolo controllato.

 

In quella notte di follia non era in grado di mettersi a fare un trattato di filosofia, vi pare?

 

E poi, non so... mi ha dato un'idea di immmediatezza...

 

Comunque la parola finale spetta a voi!

 

Fatemi sapere che ne pensate.

 

Grazie per aver letto!!! XD

 

Baci<3<3<3

 

RedSonja

 

 

 

 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: RedSonja