Passato, presente e futuro...tre concetti così diversi tra di loro ma allo stesso correlati.
Cos'è il presente se non quell'attimo che state vivendo adesso? Infondo, il futuro è anche ciò che vi accadrà tra 2 secondi, potrebbe stravolgervi la vita come non potrebbe succedere niente. E cos'è il passato se non il secondo appena vissuto? Non facciamo riferimento a 'grandi distanze temporali', pensate ad 1 minuto fa, appena passato. Se solo ci fosse un modo per poter cambiare questo 'tempo che scorre'.
-Dannazione!- Disse Marco, ormai da giorni impegnato a farsi queste domande, che a lui stesso sembravano inutili. 
16:15, guarda l'orario e capisce di essere in ritardo.
-Cazzo, come passa veloce il tempo!- Disse, prima di prendere lo zaino e recarsi a scuola. 
Marco era un 19enne come tanti, che frequentava una scuola serale, ultima spiaggia per lui visto che era stato bocciato 3 volte di fila nella sua vecchia scuola e non faceva altro che rimproverarsi, per l'errore che aveva fatto. Nel mondo di oggi è difficile inserirsi in un lavoro, e lo è ancora di più se non si ha un attestato di base come il diploma.
16:25. 
-Anf...anf...- Continuava a sospirare per riprendere fiato, dopo la lunga corsa fatta da casa sua verso scuola, per arrivare in tempo. 
Era piegato sulle ginocchia, con le mani su di esse ed il volto rivolto a terra mentre continuava a sospirare.
Era fermo davanti il portone della scuola e dopo aver ripreso un po' di fiato, vi entro. 
-Buonasera!- Salutò con un sorriso i collaboratori scolastici seduti come ogni pomeriggio dietro la loro scrivania, all'ingresso.
Si dirisse verso la sua aula, entrò e si sedette verso il suo banco. 
Ah dimenticavo, essendo un serale meglio noto come scuola per lavoratori, era costretto a stare a contatto con gente di un'età almeno il doppio della sua. 
Era l'ora d'italiano, e la professoressa spiegava il 'verbo', roba semplice per Marco ma che agli occhi degli altri, risultava abbastanza complessa.
"Se non avessi sprecato tutti questi anni, a quest'ora sarei già diplomato, che palle!" Disse, iniziando a scarabbocchiare un foglio, per far passare quel tempo noioso che sembrava essersi fermato. 
Già, vi siete accorti di come passa veloce il tempo in certi momenti e di come sembra letteralmente fermarsi in altri? Che strano, sembra quasi che ognuno di noi riesca a suo modo a controllarne la velocità. Quando per altri sembrano passate 2 ore, per qualche altro sembra invece che siano passati solo 5 minuti, ma in fin dei conti sull'orologio, troviamo segnata la stessa ora.
21:15.
Finalmente, suonò la campanella. 
-Menomale, sembrava non passare più questa giornata, eh Marco?- Gli chiese Angelo, il compagno di banco un 26enne che mirava al diploma.
Marco si girò verso di lui, si limitò a sospirare dandogli ragione, quando invece per lui, quella giornata era passata abbastanza velocemente, tra i mille pensieri che gli giravano per la testa e i mille viaggi mentali che si era fatto in quelle ore. 
Posò tutta l'attrezzatura nella sua tracolla, si alzò e si diresse verso l'uscita, dopo aver salutato tutti. 
-Se tornassi indietro nel tempo, non mi sarei sposato con te! Sei una stronza!- Appena entrò a casa, trovò la classica scena che si ripeteva ogni giorno in casa sua. Suo padre ubriaco che continuava a tartassare la madre, sfogando tutta la sua frustazione su di lei. 
-Non vedo l'ora venga il giorno in cui morirai, porco!- Ribattè prontamente la madre, che dovette subirsi un ceffone dopo quelle parole. 
Non si erano neanche accorti che Marco era tornato a casa, non si erano nemmeno degnati di salutarlo, erano troppo indaffarati a litigare tra loro. 
Si fermò 2 minuti a fissarli, per poi andarsene nella sua stanza, sbattendosi la porta alle spalle e fissando l'orario per vedere che ore fossero. 
-Ma che cazzo...?!- 
21:15..

Continua.