Io venni in luogo d'ogni luce muto,
che mugghia come fa mar per tempesta,
se da contrari venti è combattuto.
(da Inferno, V, 28-30)
Erano appena passate le otto di sera, quando l'uomo entrò nel suo appartamento, poggiò il telefono sul mobiletto all'ingresso e si tolse la giacca.
Mentre stava per dirigersi verso il divano e finalmente buttarsi su, il suono del suo cellulare lo fece tornare sui suoi passi.
“Chi può essere a quest'ora?” si chiese.
“Non mi pare che avessi qualche appuntamento stabilito e nessuno sa che sono in città...”
Prese il telefono tra le mani e sgranò gli occhi quando, dopo tutto quel tempo, vide comparire sullo schermo il logo del suo vecchio dipartimento e il nome 'Cpt. Montgomery'
- Pronto - si affrettò a rispondere.
Dall'altro lato dell'apparecchio, lo raggiunse la voce stanca del suo vecchio capo.
- Javier -
Ci fu una pausa e poi ancora:
- Sono Roy, Roy Montgomery -
- Capitano - si affrettò a dire.
Che strano effetto gli faceva chiamare quell'uomo Capitano...
Improvvisamente fu riportato ad alcuni anni prima, all'ultima volta che lo aveva visto seduto alla sua scrivania...
§§
Toc toc…
- Avanti -
- Capitano posso parlarle un minuto?-
- Certo Esposito, entra... -
Oltrepassò la porta con fare indeciso e con sguardo basso, finché l'uomo seduto alla scrivana, non lo incitò a continuare.
- Di cosa vuoi parlarmi? -
- Vede signore, ci ho riflettuto a lungo... questo posto non è più lo stesso, da quando... -
Ora il Capitano aveva incrociato lo sguardo del detective e sospirando aveva annuito.
-…Ho fatto domanda per rientrare nei corpi speciali! - sparò tutto d'un fiato.
- Quando inizi la missione? - domandò serio Montgomery.
- Come? Lei lo sapeva? - chiese sorpreso il detective.
- Certo! So tutto quello che riguarda i miei uomini... soprattutto se poi, vengo contattato dal Colonnello MacKenze per referenziare la richiesta di trasferimento di uno dei miei migliori uomini! -
- La ringrazio Capitano! - disse l'ispanico, davvero grato per la fiducia concessagli.
- Esposito... Javier, credo davvero che la vostra era la migliore squadra che avessi mai visto, la migliore che avessi mai avuto e potuto desiderare! La mia seconda famiglia! -
Rivolse lo sguardo verso la piccola cornice in bella mostra sulla sua scrivania e poi continuò:
- Negli ultimi tempi è cambiato tutto! Nonostante ciò, sei rimasto al 12th... ma so, che i "corpi speciali" sono la tua grande passione, il tuo più grande desiderio... e come un padre, ho cercato di fare in modo che questo si realizzasse. Ho dato la mia parola al Colonnello, e nonostante le abbia anche detto che mi avrebbe privato del mio miglior detective, ero contento che saresti entrato nella sua squadra... e... che non avrebbe potuto trovare un elemento migliore! -
- Grazie Capitano! Grazie davvero! - disse euforico, poi ricomponendosi:
- Farò onore alle sue parole, glielo prometto! -
- Non ne dubito! ma... sappi che qualora dovessi decidere di ritornare nella mia squadra, la porta è sempre aperta! Ci sarà sempre una scrivania pronta ad aspettarti...!-
§§
- Javier, ci sei? - la voce del suo ex capo lo riportò alla realtà.
- Si Capitano, sono qui.-
- Dopo tutto questo tempo, ancora non riesci a chiamarmi Roy? - lo sentì dire facendo trasparire un sorriso nella sua voce.
- Roy... come sta? - rispose imbarazzato.
- D’accordo, direi che posso scordarmi che mi darai del tu... -
Risero entrambi. L'aria era diventata più allegra ma c'era qualcosa che la rendeva tesa e lui non riusciva a capire ancora cosa fosse.
- Senti Javier... so che è un po’ di tempo che non ci sentiamo... sarà da prima che partissi per la tua ultima missione, giusto? -
- Si Ca-Roy... 5 mesi fa! -
Senza saperlo annuirono entrambi, poi con tono serio il Capitano riprese:
- Ad ogni modo, questa non è una chiamata di cortesia... so che sei tornato oggi... sarai stanco e avrai bisogno di riprenderti, ma....-
- Mi dica tutto Capitano! Se posso fare qualcosa per lei, sono a disposizione! -
Lo aveva interrotto subito. Aveva capito dal suo tono che si trattava di qualcosa di serio.
- Javier... hai altre missioni a breve? -
- Ho una settimana di riposo... poi dovrò andare alla base di Fort Hamilton, sono in forze lì... sempre che non mi assegnino nuove missioni! -
- Senti Esposito, avrei urgenza di parlarti di una questione molto delicata... che potrebbe richiedere che tu tornassi a prestare servizio al 12th...-
- Sono disponibile Signore! - lo interruppe - mi dica dove e quando, e ci sarò! -
- Bene! - rispose l'uomo, lasciando finalmente un respiro di sollievo, prima di tornare a parlare.
- Domani mattina nel mio ufficio! e… puoi contattare anche Ryan? Avrei bisogno del vostro aiuto! Mi servirebbe la mia squadra al completo! Davvero tutta...-
- Certo Signore! Avviso io Kevin! Saremo lì per le 9, le va bene Signore? -
- Perfetto! Buona serata Detective! -
Scostò il telefono dall'orecchio, tenendolo in mano davanti a se, guardando lo schermo che si era appena oscurato, con un sorriso in volto. “Buona serata Detective” gli aveva augurato il suo Capo.
Montgomery aveva bisogno di lui e della sua vecchia squadra... Lui avrebbe appeso nell'armadio la sua bella tuta nera e indossato al collo di nuovo il distintivo!
“Detective”... quanto gli era mancato quell'aggettivo!
Era il momento di tornare a casa!
Si, ne era certo... Da li a poco le cose sarebbero potute tornare come una volta!
Sbloccò il telefono e con il gesto meccanico, di un tempo, compose il numero del suo più grande amico, il suo Bro!
⌘ * § * ⌘
Riagganciò la cornetta e prese il suo cellulare dal tavolo.
Smanettò un po’, finche non entrò nei messaggi e selezionò il destinatario.
Con il sorriso sulle labbra, digitò il testo.
"Sono riuscito a contattare Esposito...
Domani appuntamento nel mio ufficio alle 9!
Roy"
Rilesse e premette invio.
Prima di spegnere la luce, il vibro del cellulare lo raggiunse.
Riprese tra le mani l'oggetto e mentre si dirigeva verso l'ascensore, lesse il contenuto del messaggio:
"Ok, ho appena concluso l'autopsia per un caso...
Dovrei essere libera per le 9!
A Domani.
Lanie"
⌘ * § * ⌘
Il telefono sul comò continuava a vibrare, facendo tremare l’intera stanza. Adagiò il piccolo nella culla e di corsa si diresse verso il cellulare. Sgranò gli occhi quando lesse l’ID chiamante.
- Hey Bro! Già di ritorno dalla missione?- chiese appena accettò la telefonata.
- Noto con piacere che ti sono mancato! - rispose l’altro, facendo ridere entrambi.
- Scherzi a parte… sono tornato oggi. Ma questa non è una chiamata di cortesia…- disse lasciando per qualche secondo la frase in sospeso.
- Dimmi tutto! - affermò l’irlandese, intuendo al volo la situazione.
Si conoscevano da ormai molti anni, avevano collaborato a stretto contatto, quasi in simbiosi. Bastava il tono di voce ad allarmare l’altro.
- Mi ha contattato il Capitano Montgomery…-
- Che succede fratello? Ancora quella storia? -
- Ryan… non ho idea di cosa si tratta, ma ci ha convocati domani alle 9 nel suo ufficio! - fece una piccola pausa e poi:
- Io ci sarò! Tu? Puoi liberarti o i tuoi filmini e i pannolini, occupano interamente le tue giornate? - disse a mo di sfottò.
- Javi… lo sai che sono passato al reparto informatico solo perché era la mia occasione per continuare in polizia e poter creare la famiglia che io e Jenny desideravamo! -
- Lo so, fratello! Sto solo dicendo che se Roy ha bisogno di noi, potremmo trovarci nella situazione di ritornare alle nostre vecchie vite! -
- Javi… il 12th e il Capitano sono stati parte importante della mia vita e se Montgomery ha bisogno di me, io ci sarò! Siete stati la mia seconda famiglia, e nonostante tutto… lo siete ancora! -
- Bene! Allora salutami la tua mogliettina e lo scricciolo! Noi ci vediamo domani! Sii puntuale! -
- Sarà fatto! A domani Bro! -
Chiuse la telefonata e avvicinandosi al suo piccolo, che dormiva beato, scuotendo la testa come se il suo amico potesse vederlo, tra se disse:
“Tornare ad essere un vero Detective, lo desidero da un paio di anni… ma quello che vorrei e che con me ci fosse tutta la famiglia del 12th…”