Anime & Manga > Slam Dunk
Ricorda la storia  |      
Autore: hikaru83    27/11/2013    4 recensioni
Hanamichi ha sempre saputo che quel giorno sarebbe arrivato. Quello da cui aveva dovuto imparare a difendersi da piccolo sta accadendo alla sua piccola komadori anche se lui avrebbe dato qualsiasi cosa per impedirlo. Ma si sa, a volte le cose che più temiamo sono anche quelle che possono insegnarci di più, e questa è una lezione che Hanamichi imparerà.
Mini continuazione de Il Lato nascosto della Luna
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro personaggio, Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il lato nascosto della Luna'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono ancora qui! Riesco quasi a vedere le vostre espressioni di gioia e gaudio ^________^! Mi cimento nella mia prima song fic, anche se in realtà non so se posso chiamarla così. Quando ho sentito questa canzone la prima volta mi sono spuntate le lacrime, e ho pensato che fosse perfetta per le emozioni che volevo descrivere, e quindi non ho potuto far altro. Diciamo che questa fic si può considerare una sorta di mini (dopo undici capitoli non riesco ancora a scrivere cose più lunghe, devo ancora riprendermi, ma ci sto lavorando giuro!) continuo de: Il lato nascosto della Luna, un giorno come tanti dopo il concerto. Come al solito Hana, Ru, Yo e gli altri sono sempre di proprietà di Inoue e come al solito risulteranno un po’ OOC ad alcune di voi ^____^. Mentre la canzone è di proprietà di Giorgia e degli aventi diritto, io non ci guadagno niente se non la possibilità di rompervi un po’ le scatole.
 

Quando una stella muore
 

POV Hana

Oggi tocca a me andare a prendere mia sorella all’asilo. Abbiamo appena battuto lo Shoyo, anche grazie alle mie triple, sotto gli sguardi allibiti della maggior parte dei presenti e ci siamo preparati di corsa, per riuscire a non fare tardi. Kaede mi cammina a fianco, questa sera cenerà con noi a casa, verranno anche Yo e Sendoh.

Il motivo è semplice, oggi la mia sorellina compie gli anni e vogliamo farle una bella sorpresa, anche per sollevarle il morale. Infatti è un po’ di tempo che è malinconica, da quando le abbiamo spiegato che fra due anni partirò con Kaede per la precisione, ha detto di aver perdonato Kaede, soprattutto perché è un ottimo alleato della guerra contro il porcospino, colpevole di aver irretito Yo, ma capita spesso di vederla spenta.

È divertente vedere la kitsune e komadori allearsi contro il porcospino, a volte fatico a riconoscere il mio ragazzo, sembra un bimbo che fa i dispetti, sono spassosissimi. Neanche Yo interviene per difendere Akira, per due motivi, il primo che komadori non l’ha ancora del tutto perdonato per averle preferito il porcospino e lui non vuole peggiorare la situazione, il secondo, beh il secondo è semplicemente che si diverte anche lui come un matto. Ma non mi pare che Sendoh se la prenda, da quello che so, e ne so visto che i rapporti tra me e lui sono rimasti esattamente uguali a quando eravamo dei single incalliti, Yo sa farsi perdonare quando sono soli, né ha di fantasia il mio amico!

Adoro camminare con la kitsune di fianco, mi fa sentire bene, e anche a lui. Me ne accorgo da tanti piccoli particolari, come il sorriso leggero che lo accompagna sempre quando, come adesso, le nostre mani si sfiorano nella continua ricerca di trovare il modo di sentire l’altro, di fondersi come un’unica persona.

Arriviamo davanti all’asilo quando mi rendo conto che qualcosa non va. Mi sento strano, come se fosse capitato qualcosa di brutto. Appena varchiamo il cancelletto una maestra ci viene incontro.

“Per fortuna che siete arrivati. Non so davvero come sia successo, la bambina non ha voluto parlamene ma...”

“Mia sorella sta bene vero?” Panico, panico scorre nelle mie vene ora.

“Ecco, insomma niente di grave, ma non sono riuscita a farle dire niente, e anche gli altri bambini non parlano.”

“Dov’è?”

“Seguitemi.” La maestra ci accompagna all’interno dell’edificio, e ci conduce un una piccola stanza adibita ad infermeria. Su uno dei lettini vedo raggomitolata komadori.

“Piccola?” Si volta e mi corre in braccio.

“Hanachan!” L’ho vista solo di sfuggita, ma non ho potuto non notare i graffi che ha sul viso e sulle braccia, ma soprattutto gli occhi pieni di lacrime.

“Portami...a casa...Hanachan!” Mi si stringe contro, la sento tremare, i singhiozzi quasi non la fanno parlare.

“Piccola cosa è successo?” La stringo forte, non posso fare altro, sento il dolore di mia sorella come fosse il mio, sta soffrendo, ma non per i graffi e i lividi che ha sul corpo, il dolore è troppo grande, è qualcosa di più profondo. Un dolore del genere può solo venire dal cuore.
Guardo Kaede che ci osserva dalla porta della stanza. È rimasto pietrificato, come se riuscisse a percepire il dolore di questo piccolo corpo attaccato al mio.

“Portami...via...da...qui...” altri singhiozzi, la stringo forte mentre mi alzo e mi avvicino alla porta. Kaede prende la piccola cartella di mia sorella lasciata accanto al lettino e ci segue in silenzio. La maestra che ci aveva accolti si avvicina.

“Non riesco a capire cosa sia successo davvero, andava tutto bene quando abbiamo sentito i bambini gridare siamo accorsi subito e l’abbiamo trovata così.”

“La porto a casa. Veda di farsi dire qualcosa da... da quelli.” In realtà comincio a capire che debbano centrare qualcosa i capelli rossi di Hanako, fin’ora non aveva avuto tanti problemi qui all’asilo, ma questa è l’età in cui i bambini ripetono a pappagallo tutto ciò che i genitori dicono e fanno, e ho la sensazione che siano le stesse cose che dicevano di me. Vedo la maestra annuire, devo ammettere che lei mi sembra davvero all’oscuro di tutto, al contrario di molte sue colleghe, e la mia sorellina l’adora, non credo che possa aver detto o fatto qualcosa di male. Anche il suo sguardo è sincero.

“Non ne dubiti, aspetterò anche i loro genitori, a quest’età generalmente le cose peggiori le imparano proprio da loro.” Credo che abbia capito il problema, annuisco sorridendole lievemente, prima di voltarmi e andare verso casa.

Camminiamo avvolti in un silenzio rotto solo dai singhiozzi di Hanako che ancora trema tra le mie braccia. Per raggiungere casa posso scegliere diverse strade e io decido di prendere la più lunga, che passa vicino alla spiaggia. Il mio pettirosso ha bisogno di tempo per riprendersi, non posso portarla a casa così. Anche perché Yo e Sendoh, che nonostante tutto oramai l’adora come tutti noi, mi convincerebbero a raggiungere i genitori di quei bambini e non credo che la kitsune ci fermerebbe, anzi. Raggiungiamo la spiaggia e mi siedo sulla sabbia morbida e tiepida. Kaede rimane in piedi osservando l’orizzonte. È a qualche metro da noi e decide di sistemarsi lì. Due metri ci separano, vuole che Hanako si senta libera di parlare, ma anche che io percepisca la sua presenza vicino. Sento i singhiozzi della mia sorellina calmarsi un po’. Decido che è ora di parlare.

“Piccola? Adesso perché non asciughiamo queste lacrime e mi spieghi cosa c’è che non va? Hai litigato con gli altri bambini? Qualcuno ti ha trattato male? Dillo al tuo fratellone coraggio.” Le sue braccia si rilassano e si allontana un po’ da me. I suoi occhi sono rossi, gonfi e pieni di lacrime.

“Hana, io sono cattiva?” L’ha chiesto davvero? Mi ha davvero chiesto se è cattiva?

“Cosa? Tu? Cattiva? No, certo che no, non esiste al mondo una bambina più buona di te.”

“Allora perché hanno detto che sono cattiva?” Ecco, lo sapevo che sarebbe successo prima o poi.

“Chi l’ha detto?” Chiedo, anche se conosco la risposta.

“A scuola, i bambini, hanno detto che sono tanto cattiva.”

“Non è vero piccola.” So che non mi crederà. Chissà per quanto tempo e quante volte gliel’hanno detto oggi, prima che le maestre si accorgessero di qualcosa. Sempre se oggi è stata la prima volta.

“Ma loro hanno detto che sono stati i loro genitori a dirlo. E i grandi non dicono bugie.” Non è vero piccola, i grandi mentono continuamente.

“Alcuni sì, piccola.” Non mi crede, c’è qualcosa che hanno detto che l’ha convinta, non devo aspettare molto per conoscere cosa di preciso. Anche se dopo averlo sentito, avrei sinceramente voluto non saperlo.

“Hanno detto che la prova che sono cattiva è che neanche papà è voluto starmi vicino.” Non ci credo, neanche con me sono mai stati tanto cattivi.

“Cosa hanno detto?” Sarebbe davvero un problema se andassi a casa di quegli esseri e li massacrassi di botte? I genitori ovviamente, non è colpa dei bambini se hanno dei genitori così stupidi e crudeli.

“Papà è morto per colpa mia vero?” Mi manca il respiro, è stata lei a fare questa domanda o è il ricordo delle migliaia di volte in cui me lo sono chiesto io?

“Non dire assurdità. Papà era felicissimo quando sei nata. Ti adorava, non è colpa tua. Come potrebbe essere? Tu non te lo puoi ricordare sorellina, ma non credo di aver mai visto papà così felice come quando ti ha preso in braccio la prima volta. ” Passano alcuni secondi di silenzio, come se stesse cercando di dare parole a qualcosa che ha sempre covato in lei.

“La mamma, quando abitavamo nell’altra casa, mi portava sempre dalla nonna. E l’ha fatto anche quel giorno. Quindi se io non fossi nata la mamma sarebbe stata a casa e papà non sarebbe stato solo.” Il suo ragionamento mi sembra familiare. Probabilmente se fossi stato al suo posto sarei giunto anche io nella sua medesima soluzione. Peccato che sia quella sbagliata.

“Non è vero piccola. Non è stata colpa tua.” Come può essere che io e lei abbiamo lo stesso senso di colpa? Identico. “Non è stata colpa di nessuno.” Aggiungo a bassa voce, come se lo stessi dicendo più a me che a lei. Sfioro le mie labbra con le dita, l’ho detto io? Ho davvero ammesso che non è stata colpa di nessuno? Per la prima volta dopo questi tre anni ammetto una cosa che forse ho sempre saputo, ma che non volevo accettare perché avevo bisogno di un colpevole. Non è colpa di mia sorella, né tantomeno la mia. Finalmente un macigno terribilmente pesante sta lentamente lasciando il mio cuore.
 

POV Kae

Non riesco a credere che dei bambini possano essere tanto cattivi, so che neanche si sono resi conto di quello che dicevano, e che la colpa è tutta di quegli imbecilli di genitori che si trovano. Ma come si fa a dire a una bambina che è cattiva solo perché non ha più il padre?
Guardo il mio Hana stringere forte sua sorella. In questo momento vorrebbe correre da quelle persone e spaccare loro la faccia, lo vorrei fare io. Invece se ne sta qui ad ascoltare la confessione della sorella, completamente inerme.

Immagino quello che ha dovuto passare lui quando era piccolo, a quanti scherzi a quante battute ha dovuto rispondere con un sorriso. Non mi sorprende che abbia iniziato a recitare la parte del teppista – buffone. Una frase interrompe i miei pensieri, la voce è quella di Hanako, ma sono sicuro che è la stessa domanda che si è fatto lui migliaia di volte.

“Papà è morto per colpa mia vero?”Gli occhi di Hanamichi si sgranano. Non posso evitare di pensare che si somiglino davvero in modo impressionante, non solo fisicamente, non solo caratterialmente, ma anche le loro anime sono affini.

“Non dire assurdità. Papà era felicissimo quando sei nata. Ti adorava, non è colpa tua. Come potrebbe essere?” La stessa domanda che ti abbiamo fatto noi, come può essere colpa tua? So cosa stai vedendo riflesso negli occhi di tua sorella, lo so perché è la stessa cosa che vedo nei tuoi ogni volta che pensi alla morte di tuo padre, ogni volta che il senso di colpa diventa tanto forte da sommergere tutto.

“La mamma quando abitavamo nell’altra casa mi portava sempre a casa della nonna. E l’ha fatto anche quel giorno. Quindi se io non fossi nata la mamma sarebbe stata a casa e papà non sarebbe stato solo.” Adesso capisci contro cosa abbiamo dovuto combattere, prima Mito e poi io? Cosa stiamo ancora oggi cercando di sconfiggere?

“Non è vero piccola. Non è stata colpa tua.” Come non è colpa tua razza di do’hao. “Non è stata colpa di nessuno.” Quest’ultima frase l’hai solo sussurrata, ma una nuova consapevolezza si è accesa nei tuoi occhi Hanamichi. Posso forse sperare che abbia capito alla fine?

 
POV Hana

Pulisco il viso di mia sorella con un fazzoletto pulito, cancello le lacrime da quegli occhi puri. Lei mi risponde con un sorriso. Finalmente.

“Hana? Com’è avere un papà? Insomma cosa fa di preciso un papà?” Come posso spiegare a parole una cosa così?

“Un papà è una persona che ti vuole bene sempre, nonostante i guai che combini. Che ti rimbocca le coperte, ti aiuta a fare i compiti, ti consola, ti abbraccia, ti sgrida anche, ma che è sempre pronto a schierarsi dalla tua parte. Un papà non ti lascia mai solo, anche se tu non lo vedi è sempre con te e ti protegge. Ti dice quando sbagli, ma ti permette di farlo perché sa bene che è l’unico modo per farti diventare una persona migliore. E tanto di più.”

“Un po’ come fai tu?” Rimango spiazzato da questa domanda, il cuore mi si è gonfiato d’orgoglio.

“Meglio di come faccio io.” Molto meglio.

“No, non credo. Nessuno può fare meglio!” L’abbraccio, cosa potrei dirle? Sento le lacrime che mi bagnano il viso ma non posso fare niente per fermarle.

“Fratellone? Tutto bene? Ho detto qualcosa di sbagliato?”

“No sorellina, non hai detto niente di sbagliato, sono solo felice.”

“Davvero?”

“Sì. Ora è meglio se andiamo, a casa ci staranno aspettando.” Ci alziamo. Guardo Kaede negli occhi, un suo sorriso è tutto ciò che mi serve. Komadori ci prende per mano mentre camminiamo verso casa.

 
POV Kae

Raggiungiamo casa sua, e veniamo accolti dalla loro madre, sembra preoccupata mentre guarda il viso della sua bambina, poi però si tranquillizza quando vede quello di Hanamichi, probabilmente le spiegherà tutto quando saranno soli. Mito è già arrivato e con lui c’è Sendoh. Sono contento che le cose tra loro funzionino. A quanto pare il mio do’hao non si sbagliava, Sendoh è esattamente quello di cui Mito aveva bisogno. Anche loro osservano il viso della piccola, vedo gli occhi di Mito accendersi di consapevolezza, credo che abbia capito in linea generale cosa può essere successo. L’ha capito perché è stato vicino ad Hanamichi da sempre, sa perfettamente quanto le parole dei bambini possano essere di quanto spietato esista al mondo. Guarda Hanamichi dritto negli occhi, scommetto che saprà tutto anche lui prima di domani, e di riflesso lo saprà anche Sendoh.

Come al solito la nonna del mio ragazzo ha preparato per un reggimento, visto poi che è una festa per la sua piccola nipotina è tutto ancora più abbondante, Takamiya farà faville appena ne verrà a conoscenza. L’aria è serena, adoro mangiare a casa sua, è sempre così, come se i problemi della giornata venissero lasciati fuori da queste mura. Guardo il mio do’hao, appena tornati ha cominciato a comportarsi come sempre, ha dato il suo regalo alla sorellina, che altro non è che il primo disco del loro padre, sarà la prima volta che quella piccola peste sentirà la musica suonata dal suo papà. L’abbiamo riempita di regali, non credo di aver visto tanti pacchetti colorati in tutta la mia vita, ma il sorriso di questo terremoto tascabile è la cosa più bella che io abbia mai visto, se escludiamo quelli del mio do’hao. Do’hao che mi sta seriamente preoccupando, da quando siamo arrivati non ha parlato molto, per la verità è dalla spiaggia che mi sembra un po’ strano. Lo vedo alzare lo sguardo e puntarlo verso di me. Cosa hai in mente Hana?

“Che ne dite se suono qualcosa?” Tutti ne sono entusiasti. Ci spostiamo nella sala con il pianoforte che era appartenuto a suo padre. Lui si siede sulla panca di fronte al piano, amo il fatto che questo pianoforte sia sistemato in modo che possa guardare le espressioni di Hanamichi mentre suona, sua madre appoggia una mano al legno scuro, mi sembra davvero impossibile che riesca a sentire la musica attraverso le mani, prima di cominciare a suonare Hanamichi fa un bel respiro e mi guarda negli occhi.

“Spero che vi piaccia, mi è venuta in mente oggi, è per papà.” Ha composto una canzone in poche ore? Mi domando come mai mi stupisco, oramai dovrei conoscere i miracoli che è in grado di fare il mio ragazzo. Delle note decise si librano nell’aria, e poi la sua voce morbida e calda. È la prima volta che lo sento cantare. Cavolo com’è possibile che riesca a farmi innamorare di lui ogni volta di più? È assurdo, eppure sono qui e mi sento esattamente come quando ho capito di amarlo la prima volta.

Cambia il cielo
Cambia la musica dell'anima
Ma tu resti qui con me

Tra lo stomaco e i pensieri più invisibili
e da li non te ne andrai

La vita cambia idea, cambia le intenzioni
e mai nessuno sa come fa

Quando una stella muore
Che brucia ma non vuole
Un bacio e se ne va
l'universo se ne accorgerà
Quando una stella muore fa male, fa male

Troppe notti sotto agli occhi porto livide
ho imparato a modo mio
a leccarmi le ferite più invisibili
perché è così che si fa

Ma la vita cambia idea e cambia le intenzioni
e mai nessuno sa come fa

Quando una stella muore
che brucia ma non vuole
un bacio e se ne va
l'universo se ne accorgerà
quando una stella muore, fa male

A metà tra il destino e casa mia
arriverà la certezza che non è mai stata colpa mia
non è stata colpa mia

Un bacio e se ne va
l'universo se ne accorgerà
quando una stella muore
fa male


I miei occhi sono pieni di lacrime, allora ha davvero capito, finalmente Hanamichi ha capito, la colpa di una cosa del genere non si può dare a nessuno, né tanto meno può prendersela lui. Suo padre è morto, è una cosa ingiusta, ma colpevolizzarsi non serve a nessuno. E finalmente anche il mio testone l’ha capito.

Sua madre lo abbraccia, io e Mito ci siamo avvicinati. Dopo sua madre anche Mito lo stringe forte, questa volta glielo concedo, so quanto questa cosa l’abbia fatto soffrire. Ora è il mio turno, le braccia strette al suo corpo, le sue che stringono me.

Domani accompagnerà la sorella all’asilo, non le permetterà di far vincere la paura, e sicuramente farà personalmente due chiacchiere con i genitori di quei bambini. Ma ora ho solo una cosa in mente mentre sento il suo corpo stretto al mio, oggi per lui, per noi, ne sono sicuro è un nuovo inizio.
 

Note: Il rapporto tra Hana e Ru questa volta non è stato descritto molto, o per meglio dire nessuna grande rivelazione a voce, ma il fatto che stiano vicini e si sostengano anche senza grandi dichiarazioni credo che renda il loro rapporto ancora più vero. Questa volta a Ru non gli ho fatto dire niente, solo tanti pensieri e niente parole, la voce gliela farò tirare fuori in altre occasioni ^______________ – e chi vuole intendere...
Non ho molto d’aggiungere se non un ringraziamento a Alexis77, oscurita23, Pandora86 e nala_2000 per le loro bellissime recensioni al Lato nascosto della Luna, e anche tutte voi, spero che vi sia piaciuta! Alla prossima ^__________^!
 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slam Dunk / Vai alla pagina dell'autore: hikaru83