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Autore: ohthatsmile    27/11/2013    0 recensioni
|| Si, avevamo fatto l’amore dopo solo due mesi, ci eravamo innamorati in sessanta giorni, e tutto questo senza nemmeno accorgercene.
''L’amore è una cosa semplice, basta seguire l’istinto e lasciare che le emozioni ti divorino l’anima. Non te ne pentirai.'' ||
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jay McGuiness, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sixty days.




Sospirai, attaccando il telefono posandolo sul tavolo, per poi sedermi a terra, a contatto con il freddo muro dietro di me, tenendomi il viso tra le mani. Non potevo più tirarmi indietro oramai: avevo accettato, per l’ennesima volta, l’invito ad uscire di Jay, uno dei migliori amici di mio cugino Nathan.

Io e Jay ci conoscemmo ad una festa, a cui Nathan mi aveva invitata per farmi conoscere i membri della band che avevano formato. Erano tutti ragazzi molto simpatici, e anche molto belli d'aspetto, ma il mio cuore non smetteva di battere forte quando i miei occhi incontrarono quelli azzurri di Jay, per poi andare a fermarsi sul suo sorriso magnifico. Mi strinse la mano e mi diede un bacio sulla guancia: da lì, sentii una scossa di brividi corrermi lungo la schiena, era forte, come una scarica elettrica, e da lì non capii più nulla.
"P-Piacere..io.." iniziai a balbettare, perdendo completamente il controllo sulle mie labbra e sulla mia lingua, che si muovevano quasi a loro piacimento. Jay vide il mio leggero disagio, ne sono sicura, e mi sorrise. "E' un piacere anche il mio." rispose, ridacchiando. Non ci conoscevamo da nemmeno pochi minuti ed avevo fatto la mia prima figura di merda, perfetto.
Quella serata non me la dimenticherò mai: ricordo perfettamente il modo in cui Jay mi guardava e mi sorrideva. Come poter mai dimenticare la prima volta in cui vedi un angelo davanti ai tuoi occhi? Impossibile non potere.
Sorrisi al ricordo di quella serata, dandomi della stupida e ridendo al pensiero di come avevo reagito con Jay.
Era solo un ragazzo come tanti. O almeno questo diceva la mia testa, che parlava molto più piano del mio cuore, che al contrario batteva all’impazzata, lasciandomi capire poco o nulla quando stavo assieme a Jay.

Alzai il capo e gettai uno sguardo sull'orologio, realizzando che fossero le 19:00, e dovevo essere pronta per le 21:00. Mi alzai quasi di malavoglia e mi avviai con calma in bagno, per andarmi a lavare.
Riempita la vasca, mi sprofondai letteralmente dentro, godendomi per qualche minuto il calore dell'acqua, rilassandomi.
Pensai a come potrebbe essere andata questa volta. Mi sentivo quasi ansiosa, soprattutto al pensiero di Jay che aveva tentato già due volte di baciarmi. Certamente alla terza non avrei di certo dovuto respingerlo.
Il fatto è che mi era molto difficile baciare un ragazzo, soprattutto se era Jay McGuiness. Questa era una vera e propria impresa!
Con mia fortuna, finii di prepararmi completamente ad un quarto d'ora dal tempo stabilito, così avrei potuto prepararmi nel discorso: iniziai a camminare nella stanza, pensando a cosa avrei potuto dirgli, mi misi a ragionare, buttando parole a caso e gesticolando: la tensione divenne più alta di quanto non lo fosse già, non riuscii più a calmarmi, così mi sedetti ancora a terra, di nuovo con la schiena contro il muro freddo. Iniziai a maledirmi per aver accettato l'invito, ma non avrei comunque potuto dire di no a Jay. Non avrei potuto guardare quegli occhi azzurri e quel sorriso e scuotere il capo, dandogli un no affermativo.
Guardai l'orologio, che segnava le 21:00. Feci un sospiro e scesi di sotto, per prendere la giacca di jeans poggiata sulla poltrona, e poi uscendo fuori di casa. Chiusi la porta e mi voltai, trovandolo già lì, poggiato vicino alla sua macchina, con le braccia conserte, con un sorriso appena accennato. Sotto la giacca di pelle una camicia bianca ed un jeans nero a fasciargli il corpo, i ricci poco pettinati e una barba accennata sul viso. Era davvero bellissimo.
"Woah,che puntualità." disse, mettendosi le mani nelle tasche e sorridendo sempre di più, man mano che percorreva lo sguardo su di me, incrociando poi il mio.
Annuii, abbassando lo sguardo, mentre mi sistemavo i capelli dietro un orecchio, tipico gesto di una ragazza poco sicura di sè. ‘Fatti coraggio, su’ pensai, prendendo un grosso respiro.
Si avvicinò di più a me, sempre tenendo le mani nelle tasche. "Ciao." sussurrò, abbracciandomi e stringendomi a sè, ed io mi lasciavo abbracciare, immobile, mentre sentivo il suo respiro caldo infrangersi tra i miei capelli e in parte sul collo. “Sei bellissima. Come sempre, d’altronde.” mi sussurrò all’improvviso all’orecchio, passando la mano dalla mia schiena sul fianco, salendo leggermente.
Quel contatto e le sue parole mi fecero rabbrividire leggermente, e sentii le mie guance farsi sempre più calde a quel complimento. “Grazie.” dissi, sorridendo mentre lui si allontanava leggermente da me, tenendo una mano sul mio braccio, mentre la muoveva piano su e giù, accarezzandomi. Ricambiò il sorriso e "Allora?" chiese, spostandomi una ciocca di capelli dal viso.
"Allora cosa?" lo guardai dritto negli occhi, leggermente imbarazzata, ma decidendo di farmi coraggio. Oh, i suoi occhi azzurri, potevi perderti dentro non appena li guardavi, senza mai stancarti. Ogni volta il suo sguardo era capace di portarmi fuori di testa, senza farmi capire più nulla.
"Allora andiamo?" disse, sorridendomi ancora una volta, prima di passare la lingua sulle labbra lasciate dischiuse dopo che ebbe parlato.
"O-Oh, certamente." dissi con entusiasmo, senza far notare che poco prima ero rimasta a bocca aperta dinanzi a quella vista.
Mi aprì lo sportello, tipico da ‘classico gentiluomo’, e mi fece entrare nella sua grande macchina, per poi dirigersi al posto del guidatore ed accenderla, dicendo di volermi portare al centro di Londra. Mentre guidava, i nostri sguardi si incrociarono più e più volte, e tutti loro erano sempre accompagnati da un sorriso, ed ogni volta sentivo quella strana sensazione allo pancia, quella comunemente chiamata 'farfalle nello stomaco'. Ecco, mi procurava sempre questo effetto vederlo. Che fosse amore?
Svoltò in una stradina e da lontano si vedeva un piccolo Pub. Parcheggiò, scendendo velocemente dal posto di guida e dirigendosi verso il lato opposto, venendo di nuovo ad aprirmi lo sportello, per poi prendermi per mano. Era un ragazzo davvero gentile, se ne vedono pochi come lui in questi tempi.
"Questo è il pub che preferisco in assoluto. E' piccolo ed è molto accogliente, in più, non ci viene molta gente." disse, mentre apriva l'entrata del pub con una mano, continuando a stringere la mia.
"Ti capisco, ed hai ragione. Anche io e Nathan quando usciamo andiamo in posti molto tranquilli, per evitare i paparazzi." gli spiegai, sempre sorridendogli. Gettai uno sguardo sulle nostre mani intrecciate, sogghignando ed arrossendo leggermente. Anche Jay abbassò lo sguardo, accorgendosi di non averla lasciata, per poi scostarla velocemente, schiarendosi la gola imbarazzato. Ridacchiai senza farmi notare a quella sua reazione. Era davvero adorabile con quel comportamento timido, che quasi non gli si addiceva.
Ordinammo entrambi Fish and Chips*, e passammo la serata a chiacchierare su tutto e a ridere, soprattutto alle battute che Jay faceva. Era un ragazzo davvero simpatico, ed assomigliava esattamente al mio concetto di 'ragazzo ideale': dolce, simpatico, con tanto senso dell'umorismo e..bello. Si, Jay McGuiness era uno di quei pochi ragazzi davvero belli che si trovavano in giro, sia di carattere che d'aspetto. A volte pensavo come un ragazzo del genere potesse minimamente considerarmi.

Mi riaccompagnò a casa quando fu più notte, intorno all’ 1:20. Durante il tragitto non ci rivolgevamo parola, c’era solo il suono della radio accesa che trasmetteva chissà quale canzone. Solo io ogni tanto gettavo qualche sguardo sul suo viso. Aveva un’espressione concentrata, mentre si mordeva il labbro inferiore, pensando a chissà cosa. Mi ero incantata a fissarlo, e non riuscivo proprio a smettere. Solo quando sentii una mano posarsi sul ginocchio ed accarezzarlo mi ripresi dal mio stato di ‘incoscienza’. Incontrai gli occhi azzurri di Jay che mi fissavano da chissà quanto tempo.
“Siamo arrivati.” disse Jay, spegnendo la macchina ormai ferma e la radio, tornando a guardarmi. “Beh..allora alla prossima?” mi disse con un espressione di speranza mista a gioia. Era inutile chiederlo: ovvio che ci sarebbe stata una prossima volta.
“Certo! E..grazie. Sono stata benissimo stasera.” gli sorrisi, abbassando lo sguardo con leggero imbarazzo e iniziando a torturarmi le mani. Mi avrebbe di sicuro baciata tra un momento, ne ero sicura.
“E’ mio dovere farti stare bene.” disse in quasi un sussurro, iniziando ad accarezzarmi i capelli, passando un pollice ad accarezzarmi la gote. I miei occhi si spalancarono. Ecco, la paura ricominciò di nuovo ad assalirmi. Sospirai cercando di darmi una calmata, ma fu tutto inutile. “Ti va di rimanere un po’ con me?” Jay mi chiese.

Rimasi a bocca aperta, non riuscendo a spiccicare parola; in quel momento volevo solo scappare dentro casa e mettermi a letto, addormentandomi pensando a qualsiasi altra cosa oltre a Jay, che pian piano si avvicinò. Cercai di tirarmi indietro, ritrovandomi ad affondare con la schiena nel sedile. La tensione mi stava divorando, così di scatto gli lasciai un veloce bacio sulla guancia, mettendo mano sul pomello ed aprendo lo sportello. Non ebbi nemmeno tempo di posare il piede fuori dalla macchina che mi ritrovai una mano di Jay che mi teneva il polso, impedendomi di proseguire.

“Dove credi di andare?” mi chiese quasi divertito, ma col tono di qualcuno sorpreso, scettico e..deluso?
Ed aveva ragione ad esserlo: era la terza volta che lo piantavo così. Volevo dirgli anche che mi dispiacesse, ma non riuscivo a parlare, ero rimasta come una stupida a guardarlo. “Ehm,io..credo che.” farfugliai qualcosa, rivolgendomi più a me stessa che a lui.
“E’ la terza volta che usciamo insieme, e sono tre volte che mi lasci un bacio sulla guancia e te ne scappi.” mi spiegò, anche se sapevo benissimo che cosa stavo facendo. Non trovavo ira nelle sue parole, ma soltanto tanta delusione. Mi dispiaceva così tanto per essermi comportata in quel modo. “T-Ti sembra una cosa..accettabile?” Jay si rivolse a me guardandomi negli occhi, per poi prendermi il viso ed avvicinarlo al suo, baciandomi.
Le mie labbra aderivano perfettamente alle sue, così morbide, lente ed esperte. Esse sfioravano le mie molto delicatamente, poi mordendo e leccando il labbro inferiore in un bacio più o meno ‘a stampo’. La sua lingua picchiettava sulle mie labbra per chiedere l’accesso, che non gli fu negato. La sua lingua e la mia si unirono in una ‘danza’ magnifica; la sensazione era favolosa, mi raddolciva l’anima e mi faceva sentire protetta, al sicuro da tutto e da tutti.
Le sue braccia si spostarono su entrambi i mie fianchi, pizzicandoli leggermente, salendo sempre di più fino al mio viso, dove i pollici del ragazzo accarezzavano le mie gote. Era così bello essere baciata da Jay. Perché mi ero rifiutata fino a quel momento di poter assaporare le sue labbra?

“Sei bellissima, amo tutto di te. Non hai la minima idea di che effetto mi fai.” soffiò sulle mie labbra, ritornando a baciarmi ancora.
Il mio cuore non smetteva di battere all’impazzata, il sangue scorreva più forte e caldo nel mio corpo, non riuscivo a pensare a nient’altro oltre ad una stanza, un letto, due corpi e nessuna distanza. I brividi mi percorsero tutta la schiena, e dentro il ventre nacque una sensazione strana, quasi di vuoto, un cuoto che solo Jay sarebbe stato capace di colmare. Non dicevo di essere innamorata di lui..ma ero già molto più avanti di questo.

“Andiamo di sopra da te?” mi chiese, staccandosi dalle mie labbra ma continuando a tenere pochissima distanza tra esse. Sentivo le mie labbra gonfie, bollenti, ancora insoddisfatte. Scendemmo entrambi dalla macchina, arrivando davanti alla porta, e mentre cercavo le chiavi dalla borsa, Jay mi spargeva baci caldi ed umidi sul collo, abbracciandomi da dietro e continuando a sussurrarmi parole dolci, miste a qualcuna provocatoria, che fece aumentare in me l’eccitazione del momento. Le braccia di Jay mi cingevano i fianchi, quando il suo bacino si andò a scontrare col mio sedere. “Questo è l’effetto che mi fai.” sussurrò al mio orecchio lasciandomi un bacio sulla mascella, mentre gemevo leggermente per il contatto provocato dalla sua erezione.
Misi le chiavi nella toppa ed entrammo, mentre Jay chiudeva la porta aiutandosi con i piedi, mi prese in braccio. Risi per quella sua azione, dimenandomi in modo da farmi lasciar andare. “Jay, sei impazzito?” esclamai, continuando a ridere, tenendo le braccia intorno al suo collo, col viso a pochi centimetri dal suo. “Si, sono completamente pazzo di te.” mi disse con entusiasmo, sorridendomi per poi lasciarmi un bacio veloce sulla punta del naso. Si guardò intorno, in cerca di qualcosa. “E’ di sopra.” gli disse, indicando le scale con un cenno del capo.
Mi portò in camera da letto, sempre tenendomi in braccio, per poi poggiarmi delicatamente sul letto, mentre lui andava a chiudere la porta. Mi misi a sedere sul letto, mettendo una mano sul posto accanto al mio e battendo piano la mano, facendo  segno a Jay di raggiungermi. Con molta sensualità si avvicinò di nuovo a me, per poi salire sul letto mettendosi a gattoni e raggiungermi per abbracciarmi, facendomi stendere sotto il suo peso.

“Ogni piccolo dettaglio di te mi fa impazzire, amo i tuoi occhi, il tuo viso, il tuo corpo. Sei come droga per me, non riesco a resistere nemmeno un secondo senza di te.” continuava a baciarmi il collo sussurrandomi tutto questo. Non potevo credere di avere davvero questo effetto su di lui. E non pensavo che anche lui avesse questi effetti su di me, non prima di accorgermene.
Iniziò lentamente a spogliarmi, abbassandomi piano i jeans fino a toglierli definitivamente insieme alla maglia, ed io rimanevo lì ferma a guardarlo, incantata dai suoi occhi che scrutavano ogni piccolo pezzo di pelle del mio corpo, causandomi un leggero imbarazzo.
Alzò lo sguardo, accorgendosi che lo stavo fissando e mi sorrise, avvicinandosi per lasciare un leggero bacio sulle mie labbra, mentre abbassava le spalline del mio reggiseno.
Iniziò a palpare uno dei miei seni ancora coperti con una mano, senza accennare a distogliere lo sguardo dai miei occhi. Gemetti leggermente sulle sue labbra e Jay percorse con le dita la stoffa del reggiseno, fino ad arrivare al gancetto ed aprirlo, sfilandomi subito dopo l’indumento e lo gettò in una parte non definita della stanza.
Con un dito iniziò a percorrere le forme del mio seno, scendendo fino al ventre, causandomi una serie di brividi piacevoli. Passò l’indice sulla stoffa dei miei slip, pizzicando qua e là la stoffa e tirandoli leggermente prima di sfilarli completamente, sempre in un modo assolutamente lento e delicato, senza nessuna fretta. Rimasi completamente nuda sotto di lui, sotto il suo sguardo, che continuava a bruciare sulla mia pelle.
Tese ad andare all’indietro col busto, cercando di potermi osservare ancora meglio di quanto già non potesse. “Sei meravigliosa.” mi sussurrò, riportando lo sguardo sul mio viso ed accarezzandomi la guancia.
Non facevo altro che guardarlo e sorridere al suo complimento, tenendo lo sguardo basso, sempre causato dall’imbarazzo. Non esitava mai a riempirmi di complimenti, era davvero un ragazzo dolcissimo.
“Continua a spogliarmi tu.” mi soffiò sul collo, lasciandovi una piccolissima scia di baci e prendendomi una mano, per portarsela sul suo petto. Iniziai ad aprire i primi bottoni della sua camicia, nonostante le mani mi tremassero, non sapendo cosa fare. Non ero ‘pratica’ di queste cose, quindi non sapevo esattamente come fare, ma con Jay che mi sorrideva infondendomi coraggio, non ci pensai più.
Appena finito gli sfilai la camicia, gettandola a terra. Posai entrambe le mani sul suo busto, cominciando ad accarezzarlo lentamente, passando anche per le braccia, che avevano qualche tatuaggio incisovi sopra.
Jay continuava a lasciarmi baci bollenti sul collo, sul petto, ovunque le sue labbra potessero toccare. Gli slacciai la cintura e gli abbassai di poco i jeans, lasciando che lui facesse il resto, rimanendo solamente in boxer, per continuare a lasciarmi soffici e caldi baci dappertutto. Per pochi secondi mi godei il suo tocco passionale e voglioso, ma pur sempre delicato, sul mio corpo, mentre lasciavo che sbuffi e sospiri uscissero dalle mie labbra. Tenevo una mano tra i suoi morbidi capelli ricci, e d’improvviso poggiai una mano sulla stoffa dei boxer, proprio in quel punto in cui l’erezione di Jay era sempre più accennata, e sentii un gemito fuoriuscire dalle sue labbra. Alzò il capo dal mio collo, sorridendomi quasi maliziosamente, e riuscivo anche a leggere una punta di divertimento nei suoi occhi. Mi baciò ancora una volta, e ancora una, ed ancora un’altra, mentre spingeva il bacino contro il mio, facendomi ansimare.

Posò una mano sulla mia coscia, accarezzandola lentamente e tirandola verso l’esterno, per potersi fare spazio e intrufolarsi tra le mie gambe. Si tolse da solo anche l’ultimo indumento che gli rimaneva, e si sistemò meglio tra le mie gambe, facendo scontrare entrambe le nostre intimità. Poggiandosi su gomiti, mi baciò lentamente e contemporaneamente entrò in me, molto lentamente. In quel momento, mi irrigidii completamente, mentre le gambe incominciarono a tremare. Era la prima volta che lo facevo con qualcuno. SI, Jay era il primo ragazzo con cui avrei fatto l’amore, e sarebbe stato bellissimo. Provavo qualcosa di grande per lui, e mi fidavo. Ma nonostante questo, continuavo ad avere paura.
Jay si fermò di scatto, guardandomi preoccupato. Ricambiai lo sguardo, e lui subito capì cosa avevo. “E la prima volta per te?” mi chiese, sorridendomi dolcemente mentre io, rossa in viso, gli facevo cenno di sì col capo. Mi accarezzò la guancia e mi baciò la fronte e “Cercherò di fare il più piano possibile.” disse, uscendo piano da me ed affondando di nuovo dentro di me. Quello fu un momento di dolore pazzesco, un bruciore intimo fastidiosissimo, che per fortuna durò poco, ma il dolore della rottura non passava, aumentava man mano sempre di più, boccheggiavo per prendere dell’aria, che non fluiva correttamente ai polmoni. Jay continuava ad affondare dentro di me, ma con moltissima difficoltà: era chiaro che anche lui soffriva, poiché ero molto stretta.
“E’ la prima volta che lo faccio con una vergine, quindi perdonami se ti faccio molto male.”
Non risposi alle sue parole, non riuscivo nemmeno a parlare a causa del dolore. Continuavo a lamentarmi, tenendo forte in un pugno le coperte, facendole uscire dal materasso, era un dolore insopportabile, non riuscivo a calmarmi.
“Scusami, ma non riesco a fare più piano di questo.” ansimò quasi dolorante. Io scossi il capo, accarezzandogli una guancia per infondergli calma. “Riesco a resistere, Jay, non preoccuparti.”

Il ritmo era sempre lo stesso: lento, molto lento. Pian piano il dolore incominciò a diminuire, e le penetrazioni diventavano sempre più piacevoli. Ogni suo colpo era sempre più forte del precedente, più a fondo, più pieno, ed io riuscii a sopportare tutto questo. Portai le mani sulla sua schiena, affondando lentamente le unghie nella carne della sua pelle, graffiandola leggermente. Sentivo i suoi muscoli contrarsi e muoversi sotto le mie dita. Il ritmo aumentava mano a mano, ed il piacere si espandeva assieme ad esso, ed io non riuscivo a trattenere i gemiti e gli ansiti che uscivano dalle mie labbra continuamente. Il suo petto si univa al mio, e si distaccava subito dopo, ogni volta che affondava dentro di me. I nostri corpi sudati strusciavano uno contro l’altro. Le sue mani dai miei fianchi passarono ad appoggiarsi alla tastiera del letto, ed incominciò a spingere sempre più forte, i suoi fianchi cominciarono a roteare, la sensazione che provavo era stupenda, mi sentivo in paradiso. Aprii gli occhi, spinta dalla voglia di vedere il viso di Jay, che si contraeva in tante espressioni di godimento sul suo viso: più le penetrazioni acceleravano, più le labbra di Jay si aprivano, lasciando fuoriuscire gemiti malamente trattenuti.
Il ritmo era veloce, sentivo lo schienale del letto sbattere contro il muro, i nostri corpi scivolavano tra loro a furia di sudare, le mie gambe tendevano ad allargarsi sempre di più.
Il suo ritmo rallentò di nuovo, ma i colpi al contrario erano decisi, andavano sempre più a fondo, sempre più dentro di me. Si fermò per un attimo, riprendendo fiato e chinandosi a lasciarmi baci e morsi sul collo, e poi ricominciò di nuovo, riacquistando la velocità di prima, e il desiderio che aveva veniva sfamato.
“Ho tanta voglia di te.” mi sussurrò ansimante all’orecchio, gemendo fra le ultime parole. Pian piano rallentò, continuando a baciarmi, prima di dare le ultime spinte e venire dentro di me, urlando il mio nome con la poca forza che gli era rimasta in corpo.

E’ impressionante la sensazione di quei momenti: mentre godevo e  facevo l’amore, una forza si sprigionò nel ventre, immobilizzandomi i muscoli e rapendo il mio corpo.
Jay uscì lentamente da me, stendendosi al mio fianco. Mi avvicinai a lui e mi poggiai sul suo petto, lasciandomi accarezzare e distribuire baci sul mio capo. I nostri respiri erano ancora affannati, sentivo il cuore di Jay battere ancora forte, ed anche il mio andava alla stessa velocità, ma dopo un po’ si regolarizzarono ad entrambi.
Mentre Jay giocava con i miei capelli, io osservavo il soffitto, andando indietro nei pensieri di tre ore fa, quando mi maledicevo per aver accettato questo stupido appuntamento, che in fondo non lo è affatto, se mi ha fatto conoscere e rendermi conto di quanto sia innamorata di questo fantastico ragazzo.
“Cosa stai pensando?” mi chiese Jay, tirandomi lentamente da sopra di lui e mettermi al suo lato, prima che lui si girasse per guardarmi in viso, accarezzandomi il ventre ed i fianchi.
“Pensavo a noi.” dissi, portando lo sguardo sulle mie mani, che stavo iniziando a torturarmi. Jay mi guardò con aria interrogativa, ovviamente non riuscendo a capire il perché delle mie parole.
Sospirai, cercando di spiegarmi meglio, ma dalle mie labbra uscì solo una domanda, dato che non riuscii a trovare altre parole. “Che ne sarà di noi?”
Jay sogghignò, avvicinandosi al mio viso e baciandomi una guancia. “Cosa ne sarà della tua casa, vorresti dire.”
Stavolta fui io a rivolgergli uno sguardo interrogativo, non riuscendo sul serio a capire cosa volesse dire con quella frase, apparentemente senza un senso.
Sogghignò ancora, prendendomi per un fianco ed avvicinarmi di più a lui. “Voglio che vieni a vivere con me. Ho capito di essermi innamorato di te. All’inizio avevo qualche dubbio, lo ammetto, ma dopo stanotte ne ho la conferma assoluta.” disse, rivolgendomi un gran sorriso entusiasta. “Beh..quindi, potrei dirti che, insomma..ti amo.” mi disse ancora, tenendo lo sguardo basso all’inizio, prima di rialzarlo pronunciando le ultime due parole. Era così tenero, sembrava un bambino.
Gli sorrisi mordendomi il labbro, dandogli un bacio al lato della bocca. “Jay, ti amo anche io. E’ incredibile, ma è così, provo anche io lo stesso.”
“Come mai incredibile?” altro sguardo con aria interrogativa,altra spiegazione da parte mia.
“Sono solo due mesi che ci conosciamo, e provo tutte queste emozioni con te.” gli spiegai sorridendo timidamente. Era vero, ci conoscevamo da poco, eppure ero così certa di provare amore per lui, nonostante tutto.

L’amore è come il mal di testa, ti tormenta per ore o addirittura giorni, fino a quando non trovi la cura giusta. Io la mia cura l’ho trovata..sei tu.” mi sorrise dolcemente e ci scambiammo un altro lungo bacio, prima di addormentarci, tenendoci stretti in un abbraccio.
Si, avevamo fatto l’amore dopo solo due mesi, ci eravamo innamorati in sessanta giorni, e tutto questo senza nemmeno accorgercene.
L’amore è una cosa semplice, basta seguire l’istinto e lasciare che le emozioni ti divorino l’anima. Non te ne pentirai.


 
*angolo della scrittrice*
Beeeeeeeeene, salve a tutti. (:
Beh, cosa dire? Volevo scrivere un qualcosina su qualche componente dei The Wanted e tadan, eccola qui con protagonista Jay, HAHA.
Che dire, mi sto pian piano appassionando / / innamorando di questa boyband, dsjgfnsj.
Comunque, passando alla storia, l'ho scritta in prima persona perchè...io può, ecco uu
Oh, giusto, alcune frasi sono scritte in corsivo perchè sono una specie di 'citazioni' che ho trovato e che ho voluto inserire.
Beh, ora lascio a voi la situazione in mano(?). Se volete lasciarmi una recensione, anche per dirmi che non sono capace e che dovrei andare a coltivare barbabietole in Cina, siete liberi di farlo, HAHA.
Oh, e ovviamente, se trovate degli errori non esitate a segnalarli.
Detto questo, vado via, adieu xx
  
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