Fairytale
Lasciate
che vi racconti una favola.
Di
come l’amore può rendere la vita il più bello dei sogni e il più terrificante
degli incubi.
Anni
fa, quando ero più giovane, quando tutto era più facile e pensavo di poter
conquistare il mondo, mi sono innamorato.
Di
una principessa?
Sì, una principessa, con la pelle bianca come la neve e i
capelli neri come l’ebano.
Era una principessa diversa dalle altre. Si trattava, in
effetti, di un principe.
Era una strana situazione, tanto quanto il principe di
Biancaneve che si innamora del cacciatore. Eppure non lo era affatto, era la
cosa più naturale che avessi mai provato, come lasciarsi trasportare dalla
corrente del fiume, come mangiare, respirare, vivere.
Lui era mio, un sogno divenuto realtà, splendida,
assuefacente realtà. Era mio, come mia era anche la musica, quel filo rosso
fuoco che mi legava a lui.
Così diversi eravamo, due facce della medaglia, uguali ma
opposti. Litigavamo ogni giorno: iniziavamo alla mattina e continuavamo per
tutta la giornata.
Ma ogni notte, i rancori sparivano, il sole li portava
con sé dall’altra parte del mondo, li faceva addormentare, mentre la luna
portava l’amore. Ogni notte ci innamoravamo di nuovo, come la prima volta.
Pensandoci bene, non credo ci sia stato un giorno, uno in
particolare, in cui ho realizzato di essere innamorato di lui. La realtà è che
da quando sono venuto al mondo, sapevo di essere legato a lui, di essere
innamorato di questa persona. Lui era il mio destino, dovevo solo trovarlo.
E fortunatamente, il fato ci ha fatto incontrare, in una
splendida giornata di luglio. Il fato mi ha regalato la persona che più di
tutte può rendermi infelice, la persona che più di tutte può portarmi al
settimo cielo.
Poi come tutte le favole, anche la mia ha momenti oscuri.
Improvvisamente siamo stati separati, e non so, non
ricordo cosa stessi facendo o pensando quando è accaduto. Dovevo aver perso la
testa, quando l’ho allontanato, stanco della vita, ma mai e poi mai stanco di
lui.
Ora, non riesco più a trovarlo, e mi uccide sapere che si
trovi da qualche parte del mondo e che io non possa raggiungerlo in alcun modo.
Anche se siamo legati dal filo rosso del destino, non posso seguirlo e tornare
da lui.
Il mondo ci separa, il mondo crudele e violento. Non ci
sarà alcun bacio del vero amore a consegnarci il “E vissero felici e contenti”, nessun lieto fine per noi. In fondo,
è una cosa che ho sempre saputo, dal giorno in cui l’ho trovato.
Ma continuerò ad amarlo, ad amare la mia favola, anche se
fa male, tanto da morire. O quasi. La morte sarebbe piacevole, il mio lieto
fine. Invece, continuo a vivere, con questo amore che mi strazia l’anima e
brucia il cuore.
E non mi interessa se questo alla fine mi farà impazzire.
Dopotutto sono già maledetto.
Perché è Paul la mia favola.
Anche se fa male.
Anche se mi fa impazzire.
Anche se sono dannato.
Fine
(500 parole)
Note dell’autrice: ebbene,
questa piccola flashfic è nata nel momento in cui ho
visto questo video: http://www.youtube.com/watch?v=a82eRUhVhDc&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3Da82eRUhVhDc&app=desktop
La
canzone era semplicemente perfetta per loro e si adattava bene a una angst. Il genere song-fic dovevo
metterlo per forza perché alcuni versi della canzone sono inseriti nel testo.
In italiano, ma sono comunque presenti.
Spero
che sia piaciuta, anche se è una storiella senza tante pretese.
Come
al solito, ringrazio kiki e mamogirl
per correzione e consulenza.
Se seguite Ticket
to Paris, qui abbiamo il capitolo di domenica: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2298069
Alla
prossima
Kia85