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Autore: FraR93    27/11/2013    2 recensioni
E' una parentesi sul personaggio di Santana Lopez, sul sentimento che sta nascendo per Brittany e su quanto sia difficile, a volte, ammettere ciò che si prova! Qualcosa che racconterò è già nel telefilm, ma in ogni scena, più o meno già raccontata in tv, ho aggiunto del mio, riflessioni extra e pensieri personali. Spero vi piaccia..
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Santana non molla, Santana non prova sentimenti, Santana è di ferro”. Santana continuava a ripetersi queste parole nella sua testa, e quella vocina che le ronzava nel cervello era quasi peggio dell’egocentrismo di Rachel. Se lo ripeteva ogni giorno, da un po’ di tempo a questa parte, e probabilmente, puntualmente, finiva per crederci lei stessa. In fondo un motivo doveva pur esserci se qualcuno le echeggiava dietro con frasi in cui lei era Satan, azzeccatissimo “vezzeggiativo” del suo nome. Il diavolo veste Prada? No, il diavolo veste con le tutine aderentissime bianche e rosse delle cheerleaders del McKinley. E sembrava che, fra tutte, avesse scelto proprio la “signorina” Lopez, alla quale regalare il meglio della sua cattiveria ed acidità. Ma per una volta (forse la prima?), non aveva battutacce pesanti per nessuno, punzecchianti nomignoli o frecciatine. Questa volta era faccia a faccia con se stessa. Santana vs Santana. E per la prima volta aveva paura, proprio come tutti quelli che, malauguratamente, finivano per essere il suo obbiettivo di mille insulti. Santana non provava sentimenti, o almeno questo è quello che traspariva guardandola dal di fuori tra i corridoi del liceo di Lima. Era abituata a vincere, a primeggiare, e cedere ad un sentimento come l’amore significava automaticamente sventolare una bandiera bianca. L’amore significava arrendersi. L’amore era sinonimo di fallimento. E Santana non voleva, per nessuna ragione al mondo, piegarsi a quel sentimento, nonostante le frecciatine di Finn. Perché non poteva essere che una “bionda qualunque”, una Brittany un po’ troppo frivola e tonta, ma la più brava di tutte a ballare, potesse aver fatto vacillare tutte le sue certezze. Santana Lopez si era portata a letto tutta la scuola, aveva strappato la verginità di Finn, eppure mai, mai nella sua vita aveva provato sentimenti, se non nel momento in cui era entrata nel Glee Club. Oh si, amava il Glee, era il lato positivo della sua vita, era l’acquasanta delle sue giornate, era la valvola di sfogo, all’interno della quale poter essere chi era davvero. Ma ora non sapeva più nemmeno quello, non sapeva chi fosse diventata o probabilmente chi era sempre stata senza saperlo. Aveva collezionato ragazzi come un atleta fa con i trofei e mai aveva avuto dubbi su quanto le piacessero gli uomini. Ma ora c’era Brittany, c’era lei e basta. E la spaventava da morire quanto quella Barbie un po’ goffa fosse riuscita ad infilarsi nel suo cuore e nei suoi pensieri. Avrebbe voluto avere un bianchetto e cancellarla, una gomma, una pagina da strappare e ricominciare da zero. Ma in qualsiasi punto o corridoio della scuola si trovasse, cercava gli occhi di Brittany (e che occhi!!), quando era in sala con il Glee, cercava i suoi sguardi, la scrutava da lontano, e aveva paura, perché i suoi occhi piombavano su di lei come calamite impazzite su un pezzo di ferro. E rabbrividiva ogni volta che qualcuno si avvicinasse alla sua Brittany, perché sì, la sentiva tutta sua, sua e basta. Provava una strana gelosia inspiegabile ed irrazionale. “Una ragazza no. NO. Santana tu hai un problema”.
  
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