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Autore: Little_Weak    27/11/2013    0 recensioni
Johnlock ambientata durante il ritorno di Moriarty.
Dal testo: "Le sue labbra erano diventate la cosa che desiderava di più, come l'aria per chi sta affogando.. Quella tanto desiderata di cui poi, non riesci fare a meno perchè non ti sembrerà mai abbastanza"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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«L'amore è una cosa stupida. D'un tratto hai qualcosa da perdere, tutto il tuo mondo non ha più significato.
L'amore è il punto più debole di ogni persona che, come una cassaforte aperta, attira gli invidiosi, gli avidi, i nemici e li porta a fare del male.
Amare vuol dire mettere a rischio la vita di chi si tiene di più. Mi spieghi cosa c'è di bello in questo?»

«Chi parla così non ha capito niente. Cristo, come puoi dire ciò? Come puoi rovinare tutta la magia che l'amore porta? Devo pensare che hai detto la verità a Moriarty? Sei davvero senza cuore?»
John fece per andarsene ma Sherlock gli afferrò il bracciò con forza e lo strattonò vicino a se.
Si sbottonò poi la camicia, prese la mano dell'amico e l'appoggiò sul suo petto, precisamente sotto il pettorale sinistro.

«Lo senti? Senti come batte? È una cosa nuova per me, la paura.Striscia sotto la mia pelle e si diffonde dappertutto concentrandosi proprio qui.
Il cuore inizia a battere forte.. fortissimo, mi gira la testa e ogni mio pensiero si blocca.
È successo quando l'americano ha preso la signora Hudson, quando ho visto il corpo privo di vita di Irene Adler e quando ti ho visto in quella piscina pieno di esplosivi fino al collo»

John scostò la ciocca nera di capelli che copriva l'occhio sinistro di Sherlock scoprendo una lacrima che, lenta, rigava lo spigoloso volto del detective.

«Vedi? Sto diventando stupido. Stupido e debole»

«Tu stai diventando umano, è diverso.»

«Non riesco a sopportarlo. Non voglio diventare vulnerabile.. Ci deve essere un modo per uscirne. Aiutami John»

Il medico, intenerito da quella scena, si sollevò in punta di piedi e, delicatamente, poggiò le labbra sulla lacrima ferma sullo zigomo appuntito, quasi volesse ammorbidire la durezza di quei suoi lineamenti.

«L'amore è un forte anestetico, non una medicina. Ti fa vedere la vita in modo diverso, certe volte, ma non ti priva del dolore. Non c'è niente che io possa fare». 

Sorrisero, tutti e due. Sherlock imbarazzato per le sue confessioni e John lusingato.
Poi fu un attimo.
John si avvicinò a Sherlock arrivando alla sua bocca, e, premendo forte, lo baciò.
Sherlock ebbe un brivido.
Una sensazione strana lo avvolgeva.
Il sapore delle labbra calde di John lo facevano sentire tremendamente bene.
Quando si staccarono Sherlock si sentiva vuoto.
John lo fissò dritto nei suoi occhi color ghiaccio, un pò per paura, un pò per identificare le emozioni del detective, un pò per avere il consenso di rifarlo.
Fu Scherlock, però, a sfiorare la sua bocca di nuovo.
Le sue labbra erano diventate la cosa che desiderava di più, come l'aria per chi sta affogando.. Quella tanto desiderata di cui poi, non riesci fare a meno perchè non ti sembrerà mai abbastanza.
«Sei tu la causa di tutto. Sei entrato nella mia vita e tutto è diventato luminoso. Tu non mi hai mai detto "fuori dai piedi". Sei stato l'unico che mi abbia fatto sentire..Importante per qualcuno. Con te mi sento a casa.
Moriarty vuole annientarmi e per farlo prenderà te, ne sono sicuro e sarà una mossa astuta perchè io senza di te non riuscirei più a vivere»
 «Sono stato un soldato, Sherlock! Ho visto morire tanta gente per aiutare un ferito. Sei tu il ferito ora, quello annientato da proteggere e io morirei felice
mettendoti in salvo.
Sono anche medico e ho scoperto che le persone imparano a godersi a pieno vita solo quando scoprono di stare per morire.
E se questi fossero i nostri ultimi giorni?
Io sapendo questo non mi staccherei mai dalle tue labbra fino a non distinguere più il mio respiro.
Mi perderei tra le tue braccia fino a sparire. Ti guarderei dormire, anche se non capita quasi mai ma.. Dividerei il mio letto con te, ecco, e accarezzerei
i tuoi capelli tutta la notte ascoltandoti parlareper ore.
Moriarty ti sta dando un'occasione per vivere, devi saperla cogliere.»
Sherlock stava piangendo di nuovo. Quel piccolo ometto aveva ragione. Lo abbracciò molto forte, fino a sentire il suo cuore battere nel suo.

«Hai fumato, Sherlock?»

«C-cosa John? Ma.. Eddai sono io il signor roviniamo-i-momenti-romantici. Non puoi rubarmi di colpo il titolo»

«Sherlok Holmes, tu hai fumato!»

«Mi stupisco sempre di più di come, giorno per giorno, migliorino le tue doti di osservatore. Ok, lo ammetto, ho fumato. In fondo è stato troppo facile trovare il pacchetto. Dai, come potevi pensare che il mio teschio fosse un buon nascondiglio? Nono, non fare il muso..  Non lo farò più. Lo sai vero che sei diventato tu il mio vizio? I miei polmoni saranno pieni solo di te da questo momento».

A nessuno dei due importava più niente. Il mondo la fuori andava avanti ma dentro il 221B di Baker street il tempo si fermava nello stesso momento in cui si guardavano negli occhi.

  
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