Un battito… Due battiti… Poi più nulla…

Sento un CRACK improvviso, qui, all’altezza del cuore, mentre una morsa allo stomaco mi costringe ad appoggiarmi al vetro della porta-finestra.

Qualcosa mi sfiora improvvisamente le labbra… qualcosa di bagnato e salato… qualcosa che ha accompagnato le mie notti insonne e il mio dolore in questi ultimi giorni.

Le gambe mi cedono mentre la testa sembra scoppiare da un momento all’altro, le orecchie fischiano continuamente aumentando le lacrime e i singhiozzi.

Quel… quel ciondolo… il… il nostro ciondolo…

Sorrido appena per ciò: io, sirena, che non riesco a parlare…

E questa stanchezza che sento addosso, certo non m’aiuta…

Voglio solo sprofondare, lasciarmi andare in questo mare d’oblio…

Perché Kaito… perché?

Tossisco sentendo mancare il respiro… Mi sembra di morire… Che sia questa la morte?

Penso che sia molto meno doloroso di ciò che sta affrontando il mio cuore, che secondo dopo secondo si sgretola sempre più.

Sto correndo, sospinta da una forza improvvisa che mi ha trascinato via da quell’inferno, che sta continuando però ad imperversare nella mia mente.

Le lacrime, amiche fidate, continuano a rigarmi le guance, diventando goccia dopo goccia sempre più taglienti.

Voglio morire… E’ questo il pensiero che mi rimbalza in testa… Che significato ha la mia vita senza Kaito?

Cado, ma non sento dolore… Niente è paragonabile alle ferite interne, che si sono riaperte con crudeltà e che ora sanguinano.

Stingo tra le mani la mia collana, la stessa che contiene la perla che ha fatto in modo di incontrarti…

Non la sto odiando mai come ora… Vorrei gettarla via, maledirla assieme a te, Kaito…

Ma non ce la faccio… Non posso… Perché senza quella e senza te, Kaito, io non esisterei più… Sarei solo un corpo privo di vita…

Perché il mio cuore l’ho dato a te, assieme a tutta me stessa, Kaito.

Chiudo gli occhi mentre mi arriva soave il rumore dell’infrangersi delle onde a riva… Sento una voce che mi dice di tuffarmi, scappare, dimenticarmi di tutto…

E io mi alzo, correndo, trasportata da questa forza magnetica verso l’oceano, la mia casa, la mia vera vita…

Mi tuffò trasformandomi di conseguenza in sirena…

Kaito… Anche se il mio cuore, ormai in fin di vita, urla di dimenticarti, io non ci riesco… Forse non ci provo neanche, perché sento ardere la speranza che un giorno tu mi veda e ti ricorda di me…

Forse la mia è utopia, forse morirò con questa speranza… o morirò per questa speranza…

Non lo so… So solo che non mi arrenderò e pregherò, piangerò, andrò avanti per rivedere di nuovo il tuo sorriso su di me.