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Autore: __Chiaraa__    27/11/2013    3 recensioni
Una storia in cui ognuno di noi può rispecchiarsi.
La depressione, la solitudine e la paura. Per questo non dovremmo buttarci nel alcool, nel fumo o addirittura nella droga. Ma quando rimani ferito, in un modo o nell’altro, non trovi mai una via d’uscita.
Babi vuole ricominciare, dimostrare che anche lei può cambiare, e non apparire più come la “ragazza facile” o la “ragazza sfigata in amore”. Vuole solo dimenticare il suo passato, vivere il presente e sperare in un futuro migliore.
La sua storia, dal suo passato ad oggi.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
21 novembre 2013
 
Ancora, per l’ennesima dannata volta.
Non ho mai capito il motivo per cui deve succedere ogni santissima volta.
Mi sento sbagliata, inutile, come se non appartenessi più a questo dannato universo.
Ora basta, basta! Non voglio più apparire come la “ragazza facile”, o come la ragazza sfigata in amore.
Voglio , cambiare, dimenticare il passato, vivere il presente e sperare nel futuro.
E’ ora di cambiare.


 
 

Capitolo 1

Dicembre 2012

Stessa storia, ogni anno, ogni 31 dicembre è obbligo restare con i miei. Mi ero lamentata tante di quelle volte che non ricordo nemmeno quante, ma fu tutto inutile, il 31 si andava a fare festa. Con i miei genitori.
Fortunatamente c’era con me la mia migliore amica Sophie, la adoravo , potevo sempre contare su di lei e lei su di me, nonostante ci stessimo allontanando, a causa sua, che stava prendendo un brutto giro.
Comunque, quella sera era con me. Decidemmo lo stesso di prepararci, ci truccammo, vestimmo per bene e andammo a questa sorta di festa assieme ai miei. Fortunatamente, non eravamo le uniche “obbligate”, incontrammo altri ragazzi. Mangiammo e bevemmo e forse, ma forse ci divertimmo anche un po’.
Arrivarono le undici spaccate, mancava un’ora a mezzanotte, un’ora al nuovo anno.
Improvvisamente sentii la mia squallida suoneria del cellulare, mi chiesi subito chi potesse essere lo sfigato/a  che scrive prima della mezzanotte.
Sbloccai il telefono, un nuovo messaggio, Thomas.

Mi scrisse che era venuto in città per le vacanze, e che in quel momento si trovava in paese, a due passi da me. Mi chiese di uscire dalla festa e di andare da lui a salutarlo. Lo raccontai a Sophie e in un attimo sgattaiolammo fuori dalla sala e dissi a Thomas di vederci al campetto.
Ringraziai Sophie migliaglia di volte.
Lei mi coprì tutta la sera, rimase con un suo amico, e onestamente, non ho mai capito cosa successe quella sera con lui. Ero rimasta sola, si congelava, camminavo pian pianino con le mie belle scarpe col tacco, mi avvicinavo sempre più al campetto, così vicino che riuscivo a vedere Thomas.
A dire il vero, ero emozionata all’idea di rivederlo, purtroppo avevamo occasione di vederci solo durante le vacanze, siccome lui si era trasferito perché i suoi divorziarono. Arrivai, e prima che io potessi dire qualcosa, mi salutò, dicendomi «Buonasera principessa» . In effetti, lo sembravo un po’ con il vestito che indossavo, ma da lui, da Thomas non mi sarei mai aspettata una frase del genere. Ovviamente, sapevamo tutti e due il motivo per cui eravamo lì, sapevamo che sarebbe scattato un bacio, e qualcosa di più, come del resto scattava ogni volta che avevamo l’occasione di vederci. Non immaginavo, però , di arrivare fino a quel punto, tanto che lui mi chiese, durante i lunghi e infiniti baci: «Vuoi farlo con me Babi?».
Tutti mi chiamavano Babi, a dire il vero non ho mai capito il perché, ma era la prima volta che sentii da lui chiamarmi con il mio soprannome.
Rimasi bloccata, per un secondo, poi realizzai. Non potevo farlo così, a caso, tutte le volte che lo avevo fatto ero innamorata o almeno lo facevo con la persona che ci stavo assieme. Ma fu diverso, a un certo punto dal nulla gli chiesi: «Li hai almeno? » e lui rispose « certo che li ho sciocchina».
 A quel punto,mi sorrise, continuò a baciarmi e le sue mani dal collo scendevano fino giù, non avevo paura, e forse, non mi rendevo nemmeno conto di quello che succedeva. Era tutto così eccitante, avevo una voglia pazzesca di farlo con lui, lui era bellissimo, mi attirava troppo.
Realizzò, quindi, che ero d’accordo alla sua proposta e in un attimo si abbassò i jeans, mi guardò, mi mise in una strana posizione, e a quel punto, si proprio in quel momento scattò la mezzanotte.
  
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