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Autore: KuromiAkira    28/11/2013    4 recensioni
- Fratellone Haruya, tu devi sposarti con me! - disse con convinzione, come se fosse una cosa già decisa.
- Davvero? - non riuscì a non chiedere l'uomo, divertito dall'improvvisa affermazione. Voleva bene a Yurika, ma gli sfuggiva la logica secondo cui avrebbe dovuto sposarla.
[BanGaze, HiroMido + OC]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya, Jordan/Ryuuji, Nuovo personaggio, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole stava ormai tramontando.
Hiroto lo costatò con malinconia e con leggero disappunto, poiché il fatto stesso di essere riusciti a tornare lì solo a quell'ora gli sembrava l'ennesima dimostrazione che ormai non era più tempo di giocare, non potevano più permetterselo.
Una leggera folata di vento soffiò proprio nel momento in cui Midorikawa aprì il cancellino di metallo, che si mosse con un fastidioso e lungo cigolio.
L'uomo dal capelli verdi oltrepassò il confine e attese che il compagno lo raggiungesse. Quando gli fu accanto gli sorrise, come per incoraggiarlo.
- Era quasi un mese non venivamo - non riuscì ad impedirsi di mormorare Ryuuji. Nella sua voce c'era una punta di tristezza.
Negli ultimi tempi alla Kira Company le cose andavano fin troppo bene, e il capo e il segretario della compagnia avevano visto il loro tempo libero ridursi notevolmente, tanto da dover rinunciare alle quasi quotidiane visite al luogo in cui erano cresciuti, il Sun Garden.
Kira non gli rispose e fece qualche passo avanti, fermandosi solo quando notò due persone fuori dall'orfanotrofio.
- Yo. Quanto tempo - disse uno dei due, seduto sulla superficie in pietra dell'ingresso.
- Nagumo! Suzuno! - esclamò Midorikawa avanzando a sua volta, quasi stupito di vederli lì.
Benché fossero tutti cresciuti al Sun Garden come fratelli, col passare degli anni si erano persi di vista. Al contrario della maggior parte degli orfani della loro stessa generazione, infatti, gli ex-capitani della Chaos non lavoravano per la Kira Company, per cui Hiroto e Midorikawa li vedevano molto raramente.
Fuusuke, in piedi poco dietro Haruya e poggiato allo stipite della porta scorrevole, sentendosi nominare lanciò un'occhiata ai due ex-compagni alla Aliea e fece un cenno con la testa in segno di saluto.
- Ogni tanto sentite anche voi il bisogno di tornare qui, eh? - domandò retorico Hiroto, sorridendo. - Hitomiko è in casa? -
- Si è palesemente approfittata della nostra visita per uscire a fare la spesa mentre i bimbi fanno il sonnellino pomeridiano - spiegò Haruya, scrollando le spalle. - E, giusto per non farvi perdete tempo, sappiate che Kariya non è in casa, in questo momento - li informò.
Le espressioni deluse dei due giovani fu la conferma che aveva intuito perfettamente il motivo della loro visita.
Midorikawa sospirò e si poggiò alle sbarre rosse dello scivolo.
- Peccato. È molto che non lo vediamo - borbottò.
Data la passione comune per il calcio, Hiroto e Ryuuji si erano affezionati molto a quel bambino, arrivando al punto di non poter sopportarne la lontananza forzata durante quel mese in cui non avevano potuto andare a trovarlo.
- Lo state ancora allenando quotidianamente, non è vero? - domandò Suzuno.
- Non esattamente 'quotidianamente', ormai - lo corresse Kira. - E, comunque, dato che ormai il sole sta tramontando, non avremmo fatto in tempo, temo. -
- Sarà per la prossima volta - concluse Ryuuji, rimettendosi dritto, pronto ad andarsene. Si rivolse ai due ex-giocatori della Chaos. - Se siete ancora qui quando torna, salutatelo da parte nostra -
Ma colui un tempo conosciuto come Burn non aveva alcuna intenzione di lasciarli andare via senza nemmeno sfotterli un po', così sfoderò un ghigno provocatorio.
- Se ne sentite tanto la mancanza, potreste sempre sposarvi e adottarlo come figlio - disse, ridacchiando. Fuusuke scosse impercettibilmente la testa, rassegnato al pensiero che il compagno non sarebbe mai cambiato.
Hiroto e Midorikawa arrossirono simultaneamente. Benché convivessero da quando erano diventati maggiorenni, ovvero da quando avevano dovuto lasciare l'orfanotrofio, e per quanto fossero entrambi consapevoli che i loro reciproci sentimenti avevano ormai ampiamente sorpassato la soglia della semplice amicizia, loro due non erano ancora fidanzati ufficialmente.
C'erano stati baci, ed erano anche andati oltre, ma ancora esitavano a dare un altro nome a quello che fino a qualche anno prima era solo una profonda amicizia quasi fraterna.
Era stupido e inutile, e lo sapevano, ma c'era sempre il dubbio che le cose, tra loro, potessero finire male e la paura di perdersi a causa di questo era troppo intensa per prendere certe decisioni a cuor leggero. Inoltre, proprio il conoscersi da tanto tempo rendeva le cose più complicate, per loro.
- Suvvia, sarebbe anche ora, no? - rise Nagumo, questa volta parlando tutto sommato seriamente. - Di cosa avete paura, se state già insieme praticamente ventiquattro ore su ventiquattro? -
I due uomini si concessero qualche secondo di mutismo, durante i quali dovettero convenire con l'ex-capitano della Prominence.
Il capo della Kira Company fu il primo a riprendersi e, accantonando per un momento i propri problemi sentimentali, fu pronto, come al solito, a rispondere per le rime all'amico.
- Potremmo dire la stessa cosa di te e Suzuno - ribatté con tranquillità, e questa volta fu il turno della seconda coppia lì presente di avvampare visibilmente. - Ci stiamo tutti chiedendo quando vi deciderete a sposarvi - li informò.
Al contrario dei loro amici, Haruya e Fuusuke erano effettivamente fidanzati. Ma, nonostante il loro solido e duraturo rapporto, non avevano mai nemmeno ponderato l'idea di convolare a nozze. Figurarsi di adottare un bambino!
Nagumo balbettò qualcosa e, troppo imbarazzato per fare caso ai rumori esterni, non udì i veloci e sordi passi dietro di lui.
- Nooo, il fratellone Haruya si sposerà con me! - gridò una bambina che, una volta arrivata a pochi passi dal ragazzo dagli occhi dorati, si buttò sulla sua schiena e tentò, con le braccia, di stringerlo sé.
Suzuno, Hiroto e Midorikawa abbassarono lo sguardo verso la nuova arrivata che, piegandosi appena verso sinistra, poté squadrare con espressione offesa, seppur ancora vagamente assonnata, i tre ragazzi.
- Oh, buongiorno - la salutò dolcemente Hiroto, sorridendole.
- Yurika... - mormorò Haruya, ancora stupito per l'improvvisa comparsa della bambina.
La piccola si decise a lasciare la presa per questione di comodità, e lo fissò con decisione.
Yurika Kashibara aveva sei anni anni, grandissimi occhi castani e i capelli di un rosso acceso, abbastanza lunghi ma perennemente spettinati. Hitomiko le aveva provate tutte, per domare quelle ciocche del colore del fuoco, ma era stato del tutto inutile!
Era arrivata all'orfanotrofio da poco più di un anno e, quando conobbe Haruya, gli si affezionò immediatamente perché 'avevano gli stessi capelli'.
Riflettendoci dopo il discorso appena fatto, Hiroto e Midorikawa si ritrovarono a pensare che effettivamente quella bambina avrebbe potuto essere tranquillamente figlia di Haruya, da quanto gli somigliava.
Ma lei aveva altri progetti. Chiuse le manine in piccoli pugni.
- Fratellone Haruya, tu devi sposarti con me! - disse con convinzione, come se fosse una cosa già decisa.
- Davvero? - non riuscì a non chiedere l'uomo, divertito dall'improvvisa affermazione. Voleva bene a Yurika, ma gli sfuggiva la logica secondo cui avrebbe dovuto sposarla.
Hiroto ridacchiò e si sedette a sua volta sulla superficie di pietra, accanto a Yurika.
- Non sapevo ti piacesse Nagumo - domandò con finta serietà.
- Io lo amo! - precisò lei con occhi sognanti. Si avvicinò ad Haruya e gli carezzò i capelli, sorridendo felice. - Perché ha il ciuffo! - concluse.
Ci furono pochi secondi di silenzio. Yurika osservava con adorazione il ciuffo a forma di fiamma che faceva parte dell'abituale pettinatura di Haruya praticamente da sempre. Poi Midorikawa si lasciò sfuggire un verso nel tentativo di reprimere una risata.
Nagumo, che naturalmente non aveva intenzione di prendere sul serio le parole della bambina, sollevò comunque un sopracciglio in segno di perplessità.
- Oh - disse infine, voltandosi verso di lei. - Quindi se cambiassi pettinatura e togliessi il ciuffo non mi ameresti più? - disse, fingendosi triste.
La bambina, nella sua ingenuità, lo prese sul serio e si allarmò, così lo abbracciò stringendogli le braccine al collo.
- No, non piangere! Ti amo lo stesso! - esclamò.
Nagumo rise e le carezzò la nuca.
- Tranquilla, non ho alcun intenzione di cambiare pettinatura - la tranquillizzò.
La piccola, ancora con le lacrime agli occhi, sollevò la testa e lo fissò. - Allora mi sposerai, quando sarò grande? - domandò, con grandissima serietà.
- Ecco... - mormorò lui, distogliendo lo sguardo in evidente difficoltà. Come levarsi da quell'impiccio?
Suzuno ghignò. - Non puoi evitare di rispondere, ormai - lo prese in giro.
Fuusuke lo fissava con un sorriso infame sul volto. Hiroto pure, e la sua espressione era ancor più bastarda. Midorikawa tornò ad appoggiarsi alle sbarre dello scivolo e incrociò le braccia, curioso. Yurika continuava a fissarlo speranzosa.
Già, si disse Haruya. Non poteva non rispondere.
- Vedi, Yurika, - iniziò allora, facendola sedere comodamente sulle proprie gambe, - io e te saremmo una coppia troppo bella. La gente sarebbe invidiosa, capisci? -
- Non importa. Anche Mio-chan è gelosa di me e quindi fa la cattiva, ma io so difendermi e lei finisce col piangere - spiegò, con orgoglio.
Hiroto alzò gli occhi al cielo. Quella bambina somigliava decisamente troppo a Nagumo.
- Lo so che sai difenderti, ma la gente sarebbe davvero troppo invidiosa. Come dire... - continuò, cercando poi di farsi venire in mente una scusa convincente.
La bambina mugugnò qualcosa, senza staccare gli occhi di dosso all' 'amato fratellone'.
Poi sospirò. - Ho capito. Preferisci il fratellone Fuusuke a me - comprese.
Haruya sussultò e piegò appena all'indietro la schiena, quasi si fosse spaventato.
Yurika sospirò di nuovo e si alzò, relativamente tranquilla seppur visibilmente delusa.
- Sono piccola ma lo capisco. Tu ami tanto tanto il fratellone Fuusuke - mormorò con rassegnazione, scuotendo la testa e accennando ad andarsene. - Allora diventerò vostra figlia quando vi sposerete - disse con tono d'ovvietà, dirigendosi verso le camerette e lasciando i quattro adulti ancor più perplessi.
Infine Hiroto si alzò e sogghignò. - Non puoi deluderla di nuovo, Nagumo. Mi sa che dovrete davvero farci un pensierino - suggerì divertito, avviandosi. - Ci vediamo - disse, allontanandosi insieme a Midorikawa.
Nagumo e Suzuno rimasero in silenzio qualche minuto, finché non si voltarono lentamente l'uno verso l'altro, osservandosi e comprendendo che l'accaduto aveva fatto nascere in loro delle strane sensazioni. Tornarono a guardare in direzioni opposte.
- Solo una bambina piccola potrebbe voler sposare uno come te - borbottò dopo un po' Fuusuke, con l'evidente tentativo di nascondere l'imbarazzo.
A quella provocazione Haruya sembrò tranquillizzarsi e sorrise. - Avendo un cuore puro, Yurika si è accorta del mio fascino - ribatté.
- Come no. Dato che sarà la prima e l'unica proposta che riceverai nella vita, spero tu ti sia goduto il momento. -
- Guarda che se mi tratti male accetterò la sua proposta - scherzò l'uomo dai capelli rossi.
Per tutta risposta, il ragazzo dai capelli bianchi si girò per entrare in casa e, durante il movimento, ne approfittò per tirare un leggero scappellotto al fidanzato.
- Idiota - borbotto, avviandosi verso il salotto.






Note finali: mi rendo conto che il finale non è un granché, ma non sapevo come concludere la one-shot. Farli fare una proposta avrebbe stonato, credo. Però alla fine sono entrambi consapevoli che finiranno per sposarsi e adottare Yurika, appena se la sentiranno XD
Il senso di questa fiction, quindi, è: Hiroto e Midorikawa hanno un 'figlio non ufficiale', perché non crearne uno anche per Nagumo e Suzuno? Secondo me Haruya sarebbe un padre affettuoso. ♥ Anche Fuusuke, ma lui essendo più riservato mostrerebbe in altri modi la propria dolcezza.
In realtà avevo in mente questa fiction da moltissimi mesi, però per un motivo o per l'altro non l'avevo mai scritta. Avevo sempre tutte le altre storie da scrivere e, non so, non avevo mai voglia di fare questa. Ora che avevo bisogno di sforzarmi a scrivere una one-shot, ho deciso di tentare con la storia con Yurika.
C'è un altra fiction che voglio scrivere da tempo, spero di farlo presto.
Sinceramente, non so come sia venuta questa fiction. È stato difficile iniziarla, anche se avevo bene in mente tutto. Ma sono contenta di essere riuscita a finirla.
Spero di poter tornare a scrivere come prima, ne sento davvero la mancanza.
  
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