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Autore: LittleReader    28/11/2013    1 recensioni
"Si trovavano ogni giorno, alla stessa ora. Era un tacito accordo, non si erano mai parlati: nemmeno si conoscevano."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Si trovavano ogni giorno, alla stessa ora. Era un tacito accordo, non si erano mai parlati: nemmeno si conoscevano. Ogni giorno, lei si appoggiava alla solita parete, vicino alla solita finestra, circondata dalle solite amiche.
Amiche che nemmeno ascoltava, percepiva solo le loro inutili chiacchiere, ma trovava davvero molto più interessante quel ragazzo, che le era stato indicato i primi giorni di scuola. E ne era rimasta ammaliata.

Sapeva che quella piccola cotta, quell'insensata attrazione fisica, che forse ormai era anche qualcosa di più, le sarebbe stata solo d'impiccio. Doveva concentrarsi sulla scuola, non sui suoi meravigliosi occhi, grandi e color nocciola, ma profondi quanto l’oceano. Era uno sguardo caldo, intenso, e lei lo sentiva tutto suo, quando si scambiavano quelle occhiate, che le facevano mancare il fiato. La faceva sentire a casa, protetta. E i suoi capelli, sempre perfetti: un ciuffo all’insù, color del miele, li adorava.

Ed era alto, incredibilmente alto, le spalle larghe e possenti: le sarebbe piaciuta essere stretta da quelle braccia, avere quel sorriso solo per sé, senza nascondersi, e avere tutta l'attenzione dei suoi occhi, in ogni momento.

E lei, durante quel torpore che li isolava per pochi minuti, non poteva fare a meno di illudersi che prima o poi, tutto quello che desiderava sarebbe stato suo. Abbandonava la sua illusione di malavoglia, quando le amiche la richiamavano dalla sua bolla formata da lei e da lui, solo loro, e le seguiva, ancora un po' stordita da quelle incredibili emozioni che lui le donava.

Lui, invece, l'aveva notata per la prima volta i primi i settembre, mentre, seduto pigramente in fondo al tram, aveva sentito la sua risata, forse un po' strana, che però gli aveva rallegrato la giornata. E l'aveva vista. Ne era rimasto incantato: gli era parsa bellissima. Quando poi l'aveva osservata scendere alla sua stessa fermata e entrare nella sua stessa scuola, il suo cuore aveva fatto una capriola.

Inutile dire che lui aspettava la ricreazione con ansia, esortava i suoi amici a fare più in fretta, per raggiungere prima l'atrio principale, per vedere se anche quel giorno lei sarebbe stata lì. E quando da lontano la vedeva, vicino alla finestra, vicino alla luce del sole che le donava magici riflessi tra i capelli castani, poco più lunghi delle spalle, poteva finalmente rilassarsi e buttarsi in quell'oasi di armonia che i suoi sguardi gli donavano. Sguardi lanciati da occhi grandi e attenti, misteriosi e dalle sfumature un po' dorate.
Era minuta e magra, sembrava pericolosamente fragile, e spesso aveva dovuto trattenersi dal raggiungerla e stringerla tra le braccia per donare un po' di calore a quel pallido volto angelico.

La magia per lui finiva presto, quando i suoi amici lo distraevano e lo obbligavano a seguirlo, formando un gruppo esclusivo a cui era permesso partecipare solo a loro e a qualche altro ragazzo della scuola, ma nessuno sapeva quanto lui in realtà volesse aprire quel cerchio anche a quella meravigliosa ragazza di cui ormai era innamorato.

Ma entrambi speravano, e in fondo al cuore sapevano, che, anche se oggi si erano limitati a scambiarsi i soliti profondi sguardi, magari l'indomani, o il giorno dopo ancora, il destino avrebbe fatto accadere qualcosa di più, che avrebbe dato una svolta alla loro vita.

 

  
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