Chapter 1 

Chissà se qualcuno lassù si interessava a me,se mi proteggeva.»

«Quella mattina,al mio risveglio, qualcosa era cambiato. Era la luce. Era sempre del consueto grigioverde, come in una foresta sotto il cielo coperto,ma appariva più limpida del solito. Fuori dalla finestra non c'era il velo di nebbia a cui mi ero abituata. Saltai giù dal letto per controllare, ero disgustata. Il sole, il caldo, mi faceva schifo, quasi da stare male. Preferivo il freddo. Il freddo gelido dell'inverno, capace anche di congelarti il cuore. Jake uscì prima che io scendessi nel piano di sotto. Per molti versi,vivere con mio padre era come avere una casa tutta mia, un luogo per sentirmi abbandonata e mi godevo quelle occasioni di solitudine. Divorai qualche cucchiaiata di cereali e un po' di succo d'arancia direttamente dal cartone. Presi lo zaino vuoto e mi incamminai verso scuola, con il mio caro vecchio e fedele pick-up, ormai cadeva a pezzi, ma poco mi importava. Dopo circa quindici minuti di viaggio arrivai a scuola, in ritardo di venti minuti, come al solito. Parcheggiai davanti al secondo edificio,sulla cui entrata era attaccato il cartello 'segreteria'. Entrai in segreteria se si poteva definire così. Dato che era una minuscola area con sedie pieghevoli che faceva da sala d'attesa,moquette scura e le pareti tappezzate di avvisi e graduatorie.»
Segretaria: Ancora in ritardo?
io: Si.
Segretaria: Non mi stupisce che l'abbiano rimandata, per un altro anno.
io: Senta, lo scriva sulla mia scheda, e mi lasci andare.
«Uscì dalla stanzetta e mi recai in classe. La porta era aperta, come al solito. Mr. Mars, ovvero il professore di Filosofia, aveva già cominciato la lezione. Sempre con il suo solito abbigliamento stile anni sessanta, e la sua pettinatura alla John Travolta ai tempi di Grease. Entrai in classe senza degnare di uno sguardo il professore e gli alunni. Mi sedetti nel mio solito banco in ultima fila, ne avevo addirittura due, dato che uno era vuoto. Scaraventai lo zaino per terra mi sedetti e misi le gambe incrociate sulla sedia del banco vuoto che c'era di fianco.»
Mr. Mars: Savannah Hamilton ancora in ritardo? Se continua di questo passo lo dovremo comunicare alla sua famiglia e rimandarla ancora un altro anno.
io: Pensa che dicendomi questo io cambi? Non me ne fotte di cosa pensate voi professori.
Mr.Mars: Hamilton cosa crede? Che nella vita basti spacciare droga e fumare? Non è così che è fatta la vita.
io: Lei non mi conosce non sa chi sono e come sono fatta, eviti di avere questi pregiudizi.
Mr.Mars:Non ho pregiudizi ho le prove.
io:Perchè non smette di perdere tempo con i miei problemi e pensa ai suoi?!