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Autore: perfectdirection    28/11/2013    5 recensioni
Due destini che si incrociano, sulle labbra il colore rosso della passione. Elizabeth è una ragazza inglese di diciassette anni, e fa l'infermiera in un paese in guerra. Ogni giorno i suoi occhi vedono povertà, dolore, orrore e devastazione. Ma in questo posto riuscirà a trovare qualcosa di più di un lavoro, o di una soddisfazione personale. Riuscirà ad innamorarsi.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Night's Light


1. Prologo







Era la disperazione nei loro occhi che aveva catturato l’attenzione di Elizabeth. Quelle immagini in bianco e nero di bambini affamati col ventre gonfio erano raccapriccianti, ma c’era una fotografia particolare che Elizabeth non riusciva a togliersi dalle mente: si trattava del primo piano di una madre scheletrica con in braccio un piccolo ragazzo tutto pelle ed ossa, mentre altre due bambine magroline erano aggrappate alle sua braccia esili. Ad Elizabeth parve quasi che questi stavano fissando proprio lei.
Lesse la didascalia, spiegava che madre e figlio erano scampati a un massacro dai ribelli di una tribù, ma erano finiti vittime della miseria. E non soffrivano soltanto la fame, ma erano anche affetti a certe malattie come la malaria e la dissenteria, senza aiuti sarebbero morti entro un mese.
Elizabeth controllò la data sulla copertina dell’articolo e sgranò gli occhi. Una sorta di torpore si impadronì di lei. Si sedette sul pavimento, e si chiese, dopo quei dieci anni, chissà quale fine avevano fatto i quattro esseri stampati su quel pezzo di carta. Dopo aver dato un’altra occhiata alla foto in prima pagina, la diciassettenne voltò pagina.
La nuova fotografia immortalava centinaia di donne, con in grembo i loro bambini, sdraiate per terra, in coda ad una fila interminabile, probabilmente in attesa per la loro razione di cibo. Tutti aspettavano inermi il loro turno. Nessuno aveva lo sguardo rivolto verso la macchina fotografica. Era un’immagine che rappresentava la più assoluta disperazione.
Elizabeth sospirò, e lasciò che le sue morbide dita scorressero sulla fotografia.
Andando avanti, pagina per pagina, una sensazione di nausea cominciò ad impadronirsi di lei. Ad un certo punto si sentì gli occhi punzecchiare, ma poi mandò giù il magone che le si era formato in gola e tornò alla prima pagina.
Come avrebbe potuto continuare a lamentarsi della sua vita dopo aver visto quelle immagini?
Si fermò a osservare una foto dove un’infermiera teneva in braccio un neonato. La donna stava piangendo. La didascalia diceva che il bambino era morto, e la signora che lo stava tenendo in braccio era in cerca della madre della povera creatura.
“Questa infermiera fa qualcosa di concreto per il prossimo” Mormorò Elizabeth.
Ripose la rivista, e dopo alcuni respiri profondi si calmò, poi guardò l’orologio.
“Le quattro, mio Dio!” Raccolse in fretta i libri e li ripose ordinatamente sugli scafali.
“Mi dispiace, Miss Smith” Cominciò la ragazza, fiondandosi dalla bibliotecaria, col fiatone in gola “Ora devo andare, questi li finirò domani”, disse poi indicando una fila di stampe su uno dei tanti tavoletti in legno che decoravano quello spazio umidiccio.
L’anziana si sistemò l’apparecchio acustico, e sorrise alla giovane.
“Come hai detto, cara?”
“Che finirò domani” Replicò Elizabeth alzando la voce “E questa, posso tenerla?” chiese indicando la rivista, “E’vecchia”
“Come? Vuoi tenerla?” Domandò Miss Smith per ricevere conferma “Tienila pure tesoro”.
Elizabeth infilò la rivista nello zaino e si avviò con passo stanco verso casa lungo le strade larghe ed affollate di Londra. Dopo essersi precipitata in casa, prese la rivista e fece vedere le fotografie alla madre.
“Elizabeth, oh mio Dio, perché guardi queste cose?” Le domandò quest’ultima inorridita “Sono immagini orribili” Le disse infilandosi un cappotto comprato da poco, e sicuramente sin troppo costoso.
“Mamma, ho pensato che vorrei diventare un’infermiera ed essere di aiuto a qualcuno”
“Tesoro, quello non è il lavoro adatto a te” Disse la madre, sistemandosi una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio “Tu diventerai ingegnere, medico, avvocato.. ma non sicuramente un’infermiera per persone come quelli, che vivono nella miseria”.
La faccia della figlia si inorridì completamente. Perché la madre non la capiva mai? Perché non riusciva a capire che per lei c’erano cose più importanti dei soldi?
E la cosa che la infastidiva di più, era proprio il fatto che la sua famiglia era davvero benestante, e quindi si sarebbe potuta permette di aiutare persone come quelle.
“Tesoro, non voglio solo che tu rimanga delusa, ecco”
Ma Elizabeth era già sin troppo delusa.
“Ma mamma, io devo aiutarli..” Cercò di dire, quasi con la voce spezzata da un pianto in arrivo.
“Più che altro, occupati di Tom” Disse la donna, uscendo di casa con un sonoro ed assordante tonfo.
La ragazza sbuffò, per poi lasciar che una mano sudaticcia le attraversò i capelli ancora profumati dalla precedente doccia.
Si incamminò a passo goffo verso la stanza del fratellino, che aveva compiuto da poco quattro anni ed era nato con un problema ai reni, che stava diventando giorno dopo giorno sempre più grave.
“Ciao, Tom, tutto bene?” Domandò la sorella al bambino con un tono dolce.
Lui annuì, e quando si alzò in piedi le corse fra le braccia, affondando il suo piccolo faccino nel petto caloroso dell’altra.
Lei gli accarezzò lievemente la schiena, con una strana paura che se avesse stretto troppo, questo si sarebbe spezzato in due parti.















Look at me!
Ehi, spero che sin a questo punto la storia vi piaccia, ho già in mente tutta la storia, e secondo me potrà uscirne qualcosa di carino, ma come faremo a scoprirlo? Dam dam daaam.
Semplicemente, rimanete sintonizzati c:
Ditemi che pensate del capitolo, e magari mettete fra le preferite o seguite.
Bye
   
 
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