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PROLOGO
 

Diana.

Questo è il suo nome,non lo sopporta.
Ma lo accetta perché i suoi genitori con queste cinque lettere volevano ricordare sua nonna.
Lei è una ragazza di diciannove anni e vive a Londra da un paio d'anni insieme alla sua famiglia, per motivi di lavoro.

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Quella ragazza di media statura acqua e sapone con dei bellissimi capelli mossi color cioccolato si stava dirigendo al lavoro.
Faceva la parrucchiera , è sempre stato il suo sogno ed ora si è avverato.
Vi chiederete perché a 19 anni lavorava già, beh lei ha fatto solo tre anni di scuola in Inghilterra visto che durano poco.

Come sempre doveva dirigersi al lavoro a piedi, dato che abitava a pochi passi dal centro.
Entrò nel salone e il suo titolare la salutò allegramente.

«Ciao Diana, come sei bella oggi».
Lei ogni volta arrossiva, anche se ormai aveva fatto l'abitudine a questi saluti.

«Ciao Nate, sempre gentile sei».
Amava il suo lavoro, era la sua seconda casa.
Poi li erano tutti accoglienti.
Soprattutto i clienti e Nate con lei sono sempre stati gentili e buoni.

«Diana, oggi ti insegnerò nuove tecniche di taglio maschile, così d'ora in poi li seguirai anche tu» disse Nate.
La ragazza sorrise e preparò tutte le varie attrezzature e iniziò il lavoro insieme a Nate.
Nate era sempre soddisfatto di quello che faceva lei e infatti si fidava molto. Spesso la lasciava in negozio da sola.

«Nate come sto andando?» chiese la ragazza per spezzare un po il silenzio.

«Stai andando bene, non preoccuparti» affermò lui.
Diana guardò l'orologio e vide che erano già le cinque. A quell'ora loro di solito chiudevano, ma lei dovette fermarsi per pulire un po' il negozio.

«Diana, ci vediamo domani, appena finisci chiudi tutto. Grazie e buona serata».

«Va bene, a domani. Grazie a te Nate».
Questa volta ci mise poco a pulire, forse perché aveva paura di stare in negozio da sola, a quell'ora. Chiuse tutto e andò a casa.
Fece la solita strada, ma prima si fermò a comprare un pensierino per sua mamma.
Le comprò un profumo, quello che lei amava.Arrivò a casa e vide quasi tutte le luci accese.

“Strano,tutte le luci sono accese” pensò lei. Si avvicinò alla porta ed entrò dentro. Per abitudine salutò urlando.
Scese dalle scale una giovane donna con un grembiule attorno alla vita e andò ad abbracciare la ragazza.

«Tesoro, com'è andata al lavoro?» disse sua mamma.

«Mamma, come il solito, oggi Nate mi ha insegnato nuove tecniche. D'ora in poi ha detto che taglierò anche i capelli dei ragazzi. Ma stavi facendo pulizia per caso?»

«Brava la mia piccola, farai strada. Sì, si nota?» .

«Ehhm, si ci sono tante luci accese» affermò la ragazza guardandosi intorno e si mise a ridere.
Ricordandosi del regalo lo prese dalla sua borsa e porgendoglielo disse«Ah mamma, ti ho comprato un pensiero».
La mamma la guardò e la ringraziò con le sue mille prediche.

«Ma tesoro, non serviva, ogni volta mi compri qualcosa.»
Diana sorrideva solamente.

«Mamma, io non ho tanta fame, vado di sopra e mi riposo un po. A domani».
Si salutarono e la ragazza andò su in camera, si distese sul letto. Era stanca. 
 

 

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