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Autore: Tommy93    28/11/2013    2 recensioni
Questa è la mia prima storia. Secondo me è una bella sfida riuscire a descrivere i sentimenti dei personaggi. Ho scritto una storia d'amore di due giovani studenti. Ho cercato di esprimere i loro dubbi e le loro paure. La storia ruota attorno ai due innamorati e a delle lettere d'amore anonime. Spero vi piaccia. Buona lettura.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lei era proprio difronte a lui. Parlava con il professore. La sua voce è come una melodia dalle dolci note, i suoi capelli castani, lunghi sino alle spalle, ondeggiavano a ogni suo movimento. Ed ecco che si gira. I suoi occhi verdi brillano d'intelligenza, i suoi movimenti sono aggraziati e leggeri come una ballerina. Il loro sguardo si incrocia per un istante, le sue labbra sottili si allungano in un dolce sorriso, le sue guance assumono lo stesso colore dei petali delle rose rosse. Poi si siede al suo posto, il suo dolce e delicato profumo lo raggiunge con la stessa leggerezza della brezza del mare. Michael non si rende più conto del tempo che passa, gli sembra di essere in un paradiso terrestre, anche se si trovano in realtà nel laboratorio d'informatica. Sospira. Il cuore in tumulto. Quel giorno capì che era la ragazza dei suoi sogni.

Diversi giorni dopo, Michael scoprì il nome della ragazza. Si chiama Charlotte. Lui aveva chiesto ai suoi compagni di classe, cercando di mantenere un tono disinvolto e indifferente, chi fosse la ragazza piccolina dai capelli castani, della classe accanto. Loro, tramite una rete di amici, erano riusciti a ottenere i risultati sperati. Quando lo comunicarono al dolce innamorato, lui era nel corridoio. Intento a osservarla. Charlotte parlava con le sue amiche, purtroppo, ciò che si dicevano non era alla sua portata. Michael, d'altro canto, non si perdeva ogni suo più piccolo gesto, ogni sorriso e di tanto in tanto lei gli lanciava qualche occhiata fugace.

I giorni si susseguirono senza che il giovane innamorato riuscisse a trovare il coraggio per rivolgere la parola alla sua amata. Ogni mattina, lui si appoggiava con la schiena all'albero nella zona riservata ai bus. Sigaretta in bocca, cuffie nelle orecchie, sguardo rivolto all'ingresso della scuola e aspettava. Aspettava l'arrivo di Charlotte. Lei passava tutte le mattine a piedi, uno sguardo fugace nella sua direzione e poi ciò che Michael sognava la notte, ciò a cui pensava tutto il giorno, lei gli sorrideva.

Una mattina il giovane ragazzo era arrabbiato e frustrato. Il professore di lettere gli disse che non poteva fare l'intervallo perché doveva aiutarlo nell'archivio. Non avrebbe potuto osservare Charlotte quel giorno e questo lo uccideva. Mentre era nei sotterranei con il professore, la sua mente era al piano di sopra con la sua amata. Tornato in classe, l'intervallo era finito da un'ora, si sedette al suo banco. Il professore di matematica era al corrente di dove si trovasse il ragazzo e per quale motivo, quindi non disse nulla. Michael tirò fuori dalla cartella i quaderni, quando si accorse che da sotto l'astuccio spuntava un foglio rosa. Stupito lo estrasse. Era una busta con dentro un foglio bianco scritto con calligrafia aggraziata.

“Caro Michael, ti penso tutti i giorni, vorrei incontrarti. Vediamoci alle 15,00 dietro la scuola.” la lettere non era firmata. Un'ammiratrice anonima. Michael buttò lettera e busta nell'astuccio. Era innamorato di Charlotte, le altre ragazze non gli interessavano per nulla.

Per tutta la settimana successiva la sua amata non si presentò a scuola.

Michael, durante l'intervallo del lunedì mattina, scoprì da Lucas che aveva la febbre alta. Lucas è un compagno di classe della ragazza, nonché amico d'infanzia. Alto 1,70 m, capelli a spazzola neri, occhi castani e magro come un chiodo. Il giovane innamorato ne soffrì parecchio, perché aveva deciso di provare a parlare con lei, per poi in futuro dichiararle i suoi sentimenti.

Il lunedì della settima successiva, Michael aspettava appoggiato al solito albero. Aveva dormito pochissimo, studiando e immaginando migliaia di volte cosa dire per attaccare boccone e presentarsi, senza cadere nel ridicolo. Finalmente arrivò. Il cuore di Michael accelerò, l'adrenalina alle stelle. Ma lei non lo guardò. Andò subito da Lucas ed entrarono a scuola. Michael rimase a bocca aperta, frastornato. Nell'intervallo Charlotte rimase tutto il tempo con le spalle rivolte nella sua direzione. Il ragazzo iniziò a sentire la bocca dello stomaco stringersi sempre più. La ragazza lo ignorò per tutta la settimana, facendo attenzione a evitarlo nei corridoi, standogli alla larga sia all'ingresso a scuola sia nelle ore di educazione fisica. Arrivò persino a cambiarsi di posto con Lucas nelle ore d'informatica. Il cuore di Michael andò in pezzi.

Per tutta la settimana successiva lei continuò a comportarsi come se il povero innamorato fosse diventato invisibile. Stava sempre più spesso con Lucas e parlavano animatamente.

“Ha trovato un ragazzo? Ho fatto qualcosa di male? È stato tutto un sogno?” queste erano le domande che lo tormentavano di giorno e che non lo facevano dormire la notte facendogli, piuttosto, venire le lacrime agli occhi.

Dopo qualche giorno, era seduto a bordo campo, in palestra. Le ragazze giocavano a pallavolo. Tra loro c'era pure Charlotte. Michael la insultava mentalmente, per poi pentirsene il momento dopo. Si sentì patetico. Decise di andare fuori a fare due tiri a canestro, sforzandosi di non pensarla.

Tornato a casa accese lo stereo, alzò il volume al massimo della musica rock. Si sentì stupido ad aver sognato ad occhi aperti. In un moto d'ira improvvisa, scagliò contro la parete lo zaino di scuola. Durante il volo una busta rosa cadde al suolo. “Un' altra stupida lettera” pensò irritato. Non la lesse ma la raccolse e la gettò sulla scrivania, assieme ai libri scolastici del giorno dopo.

La mattina successiva pioveva a dirotto. Michael andò decisamente a passo lento verso la scuola, con lo sguardo rivolto al terreno. Non voleva vederla. Voleva dimenticarla.

Arrivato all'istituto notò un grande trambusto. C'erano pattuglie della polizia e un'ambulanza. Il caos regnava sovrano. Si avvicinò ai suoi compagni di classe che lo informarono della probabile morte di una ragazza della loro scuola. Un brivido freddo corse lungo la sua schiena. Mise un piede dietro l'altro, come se fosse in trance, raggiunse la barricata. Vide Lucas parlare con degli agenti, piangeva ed era visibilmente sconvolto. Michael riuscì a sentire le sue parole. Raccontava che camminavano fianco a fianco e che passando vicino al cantiere, un trave pericolante cadde dall'impalcatura colpendola in testa. L'agente chiese a Lucas di confermargli che il nome della ragazza fosse Charlotte. Lucas annui, senza riuscire a parlare oltre.

Un urlo agghiacciante e quasi disumano riecheggiò nell'aria improvvisamente. Michael non capì chi avesse urlato ma quando tutti si girarono a guardarlo, capì chi era stato. Si girò e corse via a perdifiato. Senza meta. Corse finché le gambe non cedettero, finché i polmoni non bruciarono. Non capì se fosse la pioggia o le lacrime a bagnargli le guance. Ma quando si fermò a riprendere fiato, i singhiozzi diedero la risposta. Arrivarono, poco dopo, i suoi genitori scortati da un agente e curiosi che lo riportarono a casa.

Il giorno seguente, meno scosso, era in camera sul suo letto. Continuava a pensarla. Decise di distrarsi un po' riordinando la cartella di scuola. Prese lo zaino e mentre estraeva i libri notò la seconda lettera che non aveva letto. L'apri e lesse.

Caro Michael” esordiva “ti ho aspettato a lungo la volta scorsa. Tanto d'ammalarmi. Sicuramente avrai avuto i tuoi buoni motivi. Quindi questa volta sarò più diretta. Io ti amo Michael!! Mi sono innamorata di te dalla prima volta che ti ho visto a scuola. Vorrei dirti questi miei sentimenti di persona. Non posso vivere ancora lontano da te. Se tu non verrai nemmeno questa volta, scomparirò per sempre della tua vita.

Ti aspetto nello stesso posto dell'altra volta, alle 15,00 in punto.

Con affetto,

Charlotte”

 

Il cuore di Michael scoppiò dal dolore. Gli occhi si riempirono di lacrime.

Alla fine della settimana, ci fu il funerale della giovane Charlotte. Erano presenti tutti. Compagni di classe, parenti e professori. Michael restò in disparte per tutta la cerimonia. Solo quando iniziò la processione, in cui le persone depositavano i mazzi di fiori sulla bara, lui si avvicinò. Posò sulla bara due buste rosa e una blu che recitava: “ Mia cara Charlotte. Spero tu possa perdonarmi per non essere venuto al nostro primo incontro. Ero impegnato a pensarti in continuazione. Perché anche io ti ho amata sin dal primo giorno che i miei occhi si posarono su di te. Non amerò nessun'altra nella mia vita come ho amato te. Aspettando di rincontrarci tra gli angeli.

Con amore,

Michael”.

  
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