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Autore: Imafuckingunicorn    29/11/2013    1 recensioni
Sarà troppo tardi per tornare indietro?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry Styles era un bellissimo ragazzo. Era alto, magro e muscoloso, aveva degli occhi verde acceso, sempre brillanti, un bellissimo sorriso contornato da due fossette sulle guance, e aveva i capelli ricci, come un cespuglio. Era un cantante, ricco, famoso, amato da milioni di persone, circondato da ragazze di tutti i tipi.

In questi giorni, però, sembrava diverso dal solito: i suoi occhi sembravano spenti, il suo sorriso era solo accennato e le fossette non spuntavano sulle sue guance, i suoi capelli erano più lisci e spesso tirati indietro con una bandana.

Neanche lui sapeva perché era così, forse la mancanza di casa, della famiglia, o forse era solo stanchezza. Non lo sapeva.

I ragazzi iniziavano a preoccuparsi per lui, anche se Harry diceva che andava tutto bene. Non era più il ragazzo che trascinava i ragazzi in discoteca, ma erano i ragazzi a trascinare lui; quando andavano in un club o ad una festa lui si piazzava davanti al bar e beveva fino a non ricordarsi il suo nome. Faceva questo alle feste: beveva, fumava e si faceva qualcuna a caso nelle cabine dei bagni. Un giorno i ragazzi andarono a casa di Harry e lo trovarono con la testa nella tazza del water, stava vomitando l'anima. Ai ragazzi bastarono meno di cinque minuti per decidere cosa fare: avrebbero portato Harry a Holmes Chapel, un giro nel posto dov'era cresciuto gli avrebbe fatto bene.

 

Era tantissimo tempo che non tornava nel Cheshire, ne sentiva la mancanza, forse gli avrebbe davvero fatto bene stare un po' la. Andrò prima di tutto a casa sua a posare il borsone e a salutare sua madre, il suo patrigno e sua sorella. Andò in camera sua, appena entrò vide le pareti blu, il letto e sopra di esso i poster del Signore degli Anelli e dei suoi cantanti preferiti, la scrivania con sopra le bacheca delle foto, la libreria con ancora i libri di scuola sistemati la. Passò quasi un'ora la dentro per rivedere per bene tutto quello che c'era al suo interno. Dopo andò nel giardino sul retro e vide la casetta sull'albero che aveva costruito con suo padre da piccolo quando ancora lui e sua madre non avevano divorziato. Vide la scaletta di corda ancora attaccata e salì subito. La sua casetta, il suo rifugio. Andava la quando voleva stare da solo lontano da tutti. In un angolo della casetta c'erano tre scatole: in una c'erano i vinili di suo padre che gli aveva regalato, in un'altra dei giocattoli e nell'ultima delle foto. Due foto lo colpirono in particolare: nella prima c'erano un bambino e una bambina di circa cinque anni, girati di spalle che si tenevano per mano e camminavano in un prato pieno di fiori. Il bambino aveva i capelli castani e lisci, indossava una semplice maglia rossa, dei jeans e delle nike. La bambina invece aveva capelli castani lunghi e boccolosi e indossava una camicetta bianca a fiori, una gonnellina nera e delle ballerine bianche. Harry sorrise, ricordava quel giorno. L'altra foto era molto simile alla prima. Un ragazzo e una ragazza che si tenevano per mano, erano girati di spalle e camminavano in un prato pieno di fiori.

Il ragazzo aveva i capelli ricci, era alto e indossava una felpa bianca, dei jeans larghi e delle converse bianche. La ragazza aveva i capelli lunghi legati in una treccia, era più bassa del ragazzo e indossava un vestito blu a pois bianchi un giacchetto di jeans e le converse bianche.

Vide la data “8-05-2010”, poco prima della sua audizione per Xfactor. Iniziarono a pizzicargli gli occhi, decise che era meglio mettere a posto tutto e andare via. Decise di passare in panetteria dove lavorava. Arrivato salutò Barbara e tutte le persone con cui ha lavorato.

 

Dopo aver parlato un po' con loro uscì dalla panetteria, iniziò a camminare e senza rendersene conto arrivò al parchetto. Il loro parchetto. Era un piccolo parco vicino casa sua. In teoria era chiuso, ma avevano trovato un modo per entrarci lo stesso. Ormai non veniva più curato: l'erba era alta, il prato era pieno di erbacce e i fiori non si vedevano quasi più. Harry iniziò a ricordare la sua infanzia, tutte le giornate passate in quel parco. Arrivò davanti al loro albero dove si sedevano ogni volta che andavano la. Ma c'era qualcuno seduto la. Una ragazza. Ma non una ragazza qualsiasi. La sua piccola. Sunshine Lee. Lui la chiamava solo Sun, o con qualche soprannome. Si conoscevano da quando erano piccolissimi grazie alle loro madri che erano e sono tutt'ora migliori amiche.

Lei abitava due case dopo la sua e passavano praticamente tutti i giorni insieme. Quando avevano sedici anni si sono messi insieme e la loro storia è andata avanti per altri due anni. Ma alla fine Sun lo lasciò.

 

Era incredibile quanto fosse diversa. Aveva i capelli sempre fino al sedere e boccolosi ma questa volta erano rossi alla radice e alle punte blu. Indossava un maglione largo beige, degli shorts di jeans e le converse bianche. Accanto a lei c'era una borsa di pelle. Era seduta sotto il loro solito albero aveva le cuffiette alle orecchie e un libro in mano. Non riusciva smettere di fissarla. Le mancava così tanto guardarla leggere.

Ad un certo punto Sunshine alzò la testa e lo vide. Non aspettava di vederlo la davanti, fermo a fissarla come faceva una volta.

Non perse tempo, si tolse le cuffie dalle orecchie, chiuse il libro e li rimise in borsa; si alzò velocemente e si diresse verso l'uscita del parco. Non fece in tempo ad uscire perché una mano le prese il polso. Quel tocco le mandò un brivido per tutto il corpo, questo non doveva succedere, non dopo tutto questo tempo.

-Ti prego non andare- furono le uniche parole che Harry riuscì a dire.

Sun si fermò, ma solo perché Harry non le lasciava il polso.

-Perché dovrei rimanere? Non abbiamo niente da dirci.- rispose freddamente lei.

-Andiamo Sun non ci vediamo ne parliamo da due anni, non ci credo che non mi devi dire niente.- Harry insisteva, voleva stare con lei il più possibile. Non voleva lasciarla ancora.

-Primo non chiamarmi Sun, per te sono Sunshine. Secondo non ho niente da dire e non devi insistere con me, se ti dico di no è no.- Sun voleva solo andare via, Harry le faceva solo male.

-No, ti conosco da quando sei nata, lo so che vuoi dire qualcosa. Quindi ora parli.- Harry doveva sapere che c'era, lo vedeva nei suoi occhi che Sun si teneva qualcosa dentro.

-Vuoi sapere che c'è? Bene ecco che c'è: ti odio. Ti odio. Ti odio con tutto il cuore. E sai perché? No. Ovviamente non lo sai, non ti è mai importato sapere il perché.

Da quando hai fatto quella fottuta audizione ti sei dimenticato di tutto il resto. Da quando sei uscito da quello stupido show con i tuoi nuovi amichetti e avete iniziato ad avere successo ti sei montato la testa. Più avevi successo e più te ne fregavi. Stavamo insieme ma dopo neanche tre mesi quando ti chiamavo eri sempre scocciato e andavi a farti tutte le puttanelle che ci cascavano. Ma tu pensavi alla tua ragazza? No. Pensavi che potevo starci male? No, ovvio. E quando volevo venirti a trovare a Londra? Naturalmente tu trovavi sempre una scusa, e perché poi? Perché non volevi far sapere che avevi una ragazza. Se no come facevi a farti Caroline Flack, Taylor Swift, Cara Delevingne e chi c'è ora? Ah già Kendall Jenner. Ma io ti ho mai detto qualcosa? Ma no, ti amavo troppo, non volevo perderti e sembrare quella appiccicosa. Ma tanto tu te ne sei fregato anche quando ti ho lasciato perché subito dopo sei andato con Taylor Swift a baciarti a Times Square. E ovviamente tu non pensavi a quanto quella cretina della tua ex ragazza poteva starci male vedendo quel video il primo giorno del nuovo anno.- ormai le lacrime le rigavano il viso e non si fermavano più. Non voleva piangere, ma le emozioni hanno preso il sopravvento.

-Ma non preoccuparti per me. Ora sto bene. Per me non esisti più. Quindi puoi tornare a Londra, dai tuoi migliori amici, dalle tue ragazze, alla tua vita. E quando verrai di nuovo a Holmes Chapel... non...- non riuscì a finire. Ormai i singhiozzi non le permettevano di parlare. Harry la spinse verso di se e la strinse. Sun cercò di opporsi, voleva allontanarsi da lui, una volta per tutte, ma Harry non la lasciava. Lei continuava a tirargli dei leggeri pugni sul petto e ripeteva di continuo “ti odio”.

 

Harry la amava ancora, e tantissimo. Sun gli aveva aperto gli occhi: si era montato la testa, pensava solo alle feste e alle ragazze, dimenticandosi di cosa era davvero importante. Sun. La sua piccola Sunshine. La bambina che lo buttò giù dall'altalena perché voleva andarci lei e dopo si era sentita in colpa, quella bambina che amava leggergli i libri che leggeva lei, la ragazza che lo spronava a seguire i suoi sogni, quella ragazza che le aveva dato il cuore e che lui aveva ridotto in mille pezzi.

Senza pensarci la baciò, un bacio dolce e innocente. Sun non si tirò indietro, questo lo tranquillizzò. Harry le passò la lingua sulle labbra e lei le schiuse e le loro lingue si incontrarono di nuovo. Avevano entrambi le farfalle nello stomaco, la pelle d'oca, le gambe tremavano. Sentivano i fuochi d'artificio. Si allontanarono di qualche centimetro, i loro nasi si sfioravano. Si guardarono negli occhi e senza preavviso dalle loro bocche uscirono due sole parole. Quelle che per un anno intero non uscirono dalle loro labbra. Ti amo.

-Ti amo. Ti prego torna con me. Sono stato un idiota, un coglione, un deficiente, ma ti prego perdonami.-

Sun lo guardò, lo baciò di nuovo, ma fu solo un bacio a stampo. Dopo si allontanò da Harry, lo guardò negli occhi e disse -Ti amo. Ma non mi fido più. Per favore torna a Londra, e dimenticami. Non voglio più soffrire, e so che con te succederà ancora, perché sei fatto così. Forse sei cambiato, ma io preferisco non rischiare. Troverai la ragazza giusta, ma non sono io. Per favore non cercarmi più.- detto questo si diresse verso l'uscita e si avviò verso casa.

 

Harry tornò a Londra il giorno dopo. Un giorno andò in una libreria con i ragazzi e vide nello scaffale davanti l'entrata un libro che lo colpì “Half a heart” di Sunshine Lee. Gli scappò un sorriso alla vista di quel libro, alla fine la sua principessa ce l'aveva fatta, era una scrittrice.

Entrambi erano andati avanti con la loro vita. Harry cercava ancora la ragazza giusta, mentre Sun era fidanzata con un ragazzo che aveva conosciuto alla presentazione del suo libro.

Loro erano andati avanti, ma in una parte del loro cuore sarebbero sempre rimasti quei due bambini che giocavano in un parco ricoperto di fiori.

  


angolo autore
Saaaaalve! siamo tornate con una os (yeee). Si, abbiamo la nostra ff in corso, ma mi è venuta l'ispirazione durante un'interessantissima mattina a scuola e dovevo scrivere. Sinceramente non ero sicura di pubblicarla perché non mi piaceva molto ma Margherita ha detto che è bella e io mi fido di lei, anche perché se non ci fosse lei non ci sarebbe neanche Unconditionally :) Poi ero estremamente indecisa sul finale... non sapevo se fare un lieto fine, o uno più o meno bello. Margherita era partita con l'idea di quello felice perché a lei non piacciono quelli trsti, ma poi li ha letti tutti e due e le sono piaciuti entrambi. E alla fine siamo andare in crisi perché non sapevamo quale scegliere (oops). Però alla fine abbiamo optato per quello un po' più triste. 
By the way.... speriamo vi piaccia la one shot, se volete lasciare qualche commento ci farebbe molto piacere :)
Buona lettura, ciao xx

 

  
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