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Autore: Ameliadec    29/11/2013    0 recensioni
Il mio diario cartaceo non è più un posto sicuro,allora ho deciso di scriverne uno qui,su EFP,dato che il mio unico metodo di sfogo è scrivere. Se siete interessati alla ma storia potete leggerla,io sarò qui ad aggiornarla. Spero di non annoiarvi troppo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Caro lettore,
sono Amelia,una semplice ragazza di sedici anni. Ho deciso di scrivere qui,on line,poichè il mio cario diario cartaceo è ormai pubblico alla mia famiglia e al mio girone di amici. Per fortuna,fino a questi ultimi tempi la mia vita non è stata molto entusiasmante,quindi ho evitato di ridicolarizzarmi.
Ultimamente ho conosciuto un ragazzo molto carino, si chiama Alan. Ha origini irlandesi,e ieri,mentre facevamo una passeggiata,mi ha portato il 'soda bread',un pane tipico del suo Stato. Era buonissimo,e lui mi ha promesso che un giorno mi insegnerà a cucinarlo.
Penso sia il primo ragazzo che finalmente provi qualcosa per me.Dico primo,perchè nessun essere umano munito di organi riproduttivi maschili era mai stato attratto da me prima ad ora.
Non sono bella. Ho corti capelli biondi perennemente spettinati e occhi così scuri che raramente si intravede la pupilla. Ho il naso un pò lungo,e porto sopracciglia folte. Sono alta,ma non magra. Sono ossessionata dalla dieta,conosco tutte le calorie presenti in ogni alimento,ma non mangio in modo salutare,e penso che questo fatto rispecchi un pò il mio carattere contradditorio. Odio lo sport.
Ascolto più musica melodica che cantanta,e le mie armonie preferite sono quelle al pianoforte. Penso che le sinfonie siano spettacolari,lasciano con il fiato sospeso fino a che non finiscono,e se si prova a riascoltarle,riescono a portare la mente in un altro mondo,distaccando completamente i pensieri dalla realtà.
Studio al liceo linguistico,perchè il mio sogno più grande è quello di viaggiare per scoprire cose nuove,altre culture,altri popoli. Ma non credo che lo farò mai,la mia famiglia è povera. Lavora solo mio padre,dato che mia madre deve badare ai miei tre fratelli,tutti quanti dei grandi monelli che combinano pasticci tutti i giorni,tutto il giorno. Io sono la sorella maggiore e a volte mi lascio andare un pò anche io.
Tornare bambini è una delle più piccole grandi cose che qualcuno possa fare per la propria felicità. L'essere umili,inconsciamente felici e senza problemi potrebbe essere la salvezza di un uomo depresso.
Sto divulgando troppo con i miei pensiere no-sense,ma questa è una delle mie caratteristiche principali:iniziare a scrivere e non smettere più. Probabilmente,caro lettore,ti sto annoiando,ma continuerò.
La mia migliore amica è Clara,una ragazza intelligente,gentile,ma estremamente chiusa. Ci sono voluti anni per conoscerla veramente. Lei è molto bella:alta,magra,folti capelli rossi,come le labbra. Gli occhi vedri sembrano un grande prato verde che interrompe l'immenso mare di lentiggini cosparse sul suo viso.
A volte mi chiedo come può una bella ragazza come lei frequentare un disastro come me,ma credo stia tutto nel tempo:la conosco ormai da otto anni,e abbiamo condiviso tutto.
Le nostre famiglie sono molto unite,quindi è impossibile che un giorno la nostra amicizia finirà. Almeno credo. 
Un'amicizia basta sul tempo e sui parenti,non ha vita lunga. Ma per adesso non me ne faccio un problema.
Posso sembrare apatica, ma preferisco descrivermi come un'amante dell'accidia. 
Ora è meglio che smetta di annoiarti,perchè so di essere monotona.
Ciao,
Amelia.
  
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