Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: TypeStateOfMind    29/11/2013    1 recensioni
- Jace è diverso!. Urlavo io
-No, Daphne, lui è come tanti, prima o poi ti spezzerà il cuore.Insisteva lei.
Speravo che quel prima o poi non arrivasse mai.
Genere: Avventura, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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The light in the darkness

-Napoleone , cari i miei ragazzi, arrivò fino in Italia.....*Driiinn* 
Libera, finalmente, da quella tortura dettasi scuola, non che  a casa fosse meglio. Menomale che di fuori mi aspettava lui.
Corsi al mio armadietto , poggiai i libri, mi diedi una sbrizzolata ai capelli e del rossetto rosso sulle labra, dopo di che partii spedita verso l'uscita, la borsa a tracolla mi batteva contro le ginocchia ma non mi importava, l'importante era arrivare fuori, ed ecco che la fresca arietta di maggio mi investì in pieno. 
Ah la primavera, così piena di...
-Attenta!. Dopo di che mi ritrovai stesa per terra con qualcuno sopra.
-Hey hey hey!!!!. Una voce solare e melodiosa mi riportò i pensieri in testa.
-Chris! Diamine la mia maglietta per non parlare del mio povero piede... . Brontolai
-Avanti sai che non sono bravo con lo skateboard.!!! Disse lui facendo spallucce. Due grandi occhioni marroni e un naso a punta mi guardavano curiosi.
-Già.. DIssi io mentre lui mi porgeva la mano per rialzarmi. Mi pulii dalla polvere e cercai con lo sguardo la macchina di Jace.
-Sai oggi c'è laboratorio di teatro, ti andrebbe di accompagnarmi?. Mi chiese lui
-Chris, oggi è venerdì. Dissi io con una faccia sconvolta.
Poi vidi la macchina rossa, stile anni 60' , decapottabile. Mi spuntò il miglior sorriso sul volto, salutai Chris con un leggero bacio sulla guancia e corsi via. 

-Hey!. Dissi io.
-Daphne, ah ripeterei il tuo nome fino all'infinito!. Disse lui  spazzolandosi i capelli con la mano, mio Dio com'era bello, i raggi del sole gli donavano un'immagine divina, dei riccioli dorati con dei grandi occhi celesti, celesti come il cielo di oggi.
Mi sedei accanto a lui  partimmo, la radio accesa con le canzoni di Bob Dylan, il vento fresco e il profumo dei gelsomini dei giardini.
Delle volte mi perdevo a guardarlo, era bellissimo.
-Ti sei incantata?. Mi chiese con un filo di divertimento.
-Non posso resisterti, sei divino. Gli dissi senza nascondere nulla.
Lui fece un sorrisetto. 
Ci fermammo a prendere dei panini al MCdrive. Dopo di che lui svoltò verso una collinetta , da lì la città sembrava ai nostri piedi.
Fermò la macchina e ci mettemmo comodi, i piedi sul cruscotto e un panino in mano.
Stupenda sensazione.
Il sole era caldo, ma il venticello rendeva tutto più bello.
-Credo che tua madre non mi approvi... Osservò lui guardandomi negli occhi
-....Nahh.... Dissi io 
-Sai che credo in me stesso e non sono uno di quei piagnucoloni, ma io non le piaccio veramente. Disse lui
-Questo è vero. Ammisi
-Ma è quello che pensa lei, non io. Aggiunsi.
Lui sorrise, poi si protese verso di me, la sua camicia leggermente sbottonata con  quel profumo fresco di mare e sole. Mi sfiorò le labra, facendomi desiderare un bacio.
-Questo lo sò bene. Mi sussurrò.
Giuro fossero 30 gradi ma mi venne un brivido sulla pelle.
-Tra poco fai 18' anni.... come pensi di passargli?. Mi chiese lui.
-Sinceramente, non ne ho idea, non mi importa. Dissi guardo persa l'infinito cielo .
-Tu davvero, avanti Daf ....con me saranno di certo stupendi!. Mi disse lui facendomi l'occhiolino.
Vi protesi ad abbracciarlo e lui vece lo stesso ma mi si rovesciò la coca-cola sui pantaloncini.
-miseriaccia!!!
-Tranquilla, ci penso io. Prese un fazzoletto poi però si fermò, ci ripensò e me lo porse. 
-Fai tu. Disse arrossendo, il liquido mi era finito sulle calze. 
Ridacchiai
-Poi sarei io la verginella!.
Lui mi guardò con sguardo di sfida, mi prese i polsi e in pochi minuti il sedile era abbassato e il suo corpo anche.
I suoi occhi erano due magneti.
-Ne sei sicura?. Mi chiese , il suo fresco fiato sul collo. 
Rimasi a guardarlo, lui era così: sicuro, impulsivo,sincero,generoso....deciso a fare cose nonostante fossero errori.
Era di questo che avevo bisogno, una luce in quell'inferno di vita.



 
  
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