Sai mantenere un segreto?

Quella mattinata era davvero fredda. Tutti andavano in giro vestiti in modo pesante. Tutti eccetto lei, Rika, una ragazzina dai capelli azzurri e dalla pelle abbronzata vestita in modo elegante e frivolo appoggiata ad un muretto. Indossava una gonnellina tutta fronzoli di un color rosso molto acceso che spiccava in mezzo al grigiore della città di Tokyo. Aspettava lì da dieci minuti ormai.
“Ma quanto ci metti? Uffa! Sbrigati!” Pensò mentre guardava l'orario sul suo iPod.

“Sbrigati, ho detto! Sto gelando!” Riguardò l'ora dopo neanche due minuti.

“Uffa, non ci vediamo da un sacco di tempo e tu arrivi così in ritardo? Sei assolutamente crudele!” Pensò rivolta alla persona che stava aspettando, la quale, ovviamente, non poteva sentirla.

“Come fai a non capire che mi sei mancata? Stupida!” Si stava davvero spazientendo, come suo solito, ma non era ancora del tutto arrabbiata. E dopo lo sbuffare venne la depressione: e se lei non avesse avuto la stessa voglia di rivederla? Se non fosse stata poi così importante per lei? In fondo cos'era Rika? Un nonnulla. Era una ragazza antipatica e un po' troppo superficiale con una smisurata passione per le love story. Era testarda, golosa, a volte bugiarda e non aveva neanche una famiglia troppo agiata, anche se non si poteva dire che fosse povera. Invece la sua amica, lei sì che era una persona fantastica! Determinata, intelligente, proveniente da una famiglia ricca e prestigiosa, ma non per questo vanitosa. Anzi, era molto semplice e non adorava molto quelle cose puramente femminili come i vestiti, i trucchi e i discorsi sui ragazzi. Inoltre era un ottimo capitano: doveva pur esserci un motivo se comandava i migliori agenti segreti del Paese! Alcuni pensavano che molti casi erano stati risolti proprio grazie a lei. Ma nonostante ciò non aveva ancora capito nulla dei suoi sentimenti. Non aveva capito che tutta quella cotta per Ichinose e quella successiva per Edgar erano solo dei metodi piuttosto fallimentari per farla ingelosire.

Tutte queste qualità le davano un certo fascino, ma Rika non avrebbe saputo dire con precisione per cosa si fosse innamorata. Certo, non che volesse dirlo a qualcuno. Quello era il suo segreto. Il suo più grande segreto. Ma un segreto è destinato a finire quando qualcuno ne viene a conoscenza. E Rika aveva idea di raccontarle tutto. Di raccontarle i suoi sentimenti. Non ne era del tutto convinta, ma, dopo aver ripetuto tre volte il tocco e aver fatto dieci volte testa o croce, era convinta che il destino stesso volesse farle svelare questo segreto.

All'improvviso apparve in lontananza un'auto nera dall'aspetto costoso.
“E-Eccola... Deve essere lei... Non la vedo da tempo. Sarà cambiata? Magari è diventata più alta. E se non è lei? E se fosse lei, ma a causa di un incidente non può riconoscermi? E se... E se...” Rika continuava a fare pensieri impossibili senza né capo né coda che potevano rendere quell'incontro un disastro e l'unico esito che ebbe era quello di essere ormai sicura di necessitare uno psichiatra. “E-Eccola! S-Si sta avvicinando...”

L'auto si fermò giusto davanti a lei e, quando il finestrino oscurato si abbassò, Rika la riconobbe.
- T-Touko! D-Da quanto! - Disse balbettando per la tensione e per il freddo

-Ciao Rika! Sei molto carina, ma... Come mai sei vestita così? Non stai congelando? Dai, entra! - Touko le aprì lo sportello facendo uscire un'ondata di aria calda e, dopo aver fatto sedere Rika e chiuso lo sportello, le chiese: -Allora? Niente di nuovo da dirmi? Dai tuoi messaggi sembrava fosse successo chissà quale disastro!-
Rika avvicinò il suo viso all'orecchio di Touko - Ecco... Touko... Sai mantenere un segreto?- Le sussurrò.

-Beh, direi di sì-

-Bene.- Si diede uno slancio e le diede un leggero bacio sulla guancia. -Mi raccomando, però, non deve saperlo nessuno.-