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Autore: frency70    29/11/2013    12 recensioni
in questa breve one shot ho voluto proporre alcuni stralci di conversazioni che, secondo me, sono avvenute durante lo svolgimento della storia dei nostri due protagonisti.
Senza alcuna pretesa ma con la speranza di regalarvi un momento di svago.
baci baci
frency70
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Christian Grey, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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punti di vista

PUNTI DI VISTA

 

-          ELLIOT

 

< Mi stai pigliando per il culo? >

< No. Devo andare e lo farò, con o senza di te! >

< Ok, ok, vengo con te… anche solo per scoprire chi è la ragazza che è riuscita a smuovere il tuo culo, fratello! >

Christian alzò gli occhi al cielo ed avrebbe voluto mettere a tacere la lingua sarcastica di suo fratello, ma in quel momento non aveva tempo. Anastasia era da qualche parte, in preda all’alcool, sola ed indifesa. Il solo pensiero gli fece prudere le mani. Se fosse stata sua le avrebbe fatto passare la voglia in fretta!

Stava guidando a vuoto, in attesa della chiamata di Welch, che stava rintracciando il locale dove avrebbe trovato la ragazza e quando, finalmente, scoprì l’indirizzo, pestò il pedale dell’acceleratore a tavoletta, per accorciare la distanza il più in fretta possibile.

< Ehi, cazzo! Va piano! Mi vuoi ammazzare? >

< Ho tutto sotto controllo! >

< Senti amico, non so chi tu sia, ma rivoglio mio fratello! >

< Che cazzo stai dicendo? >

< È evidente che tu non sei Christian Grey, ma un suo sosia. Mio fratello non… >

Elliot stava per dire che suo fratello non sarebbe mai corso in aiuto di una ragazza qualsiasi, perché suo fratello era gay, perché suo fratello era distaccato, perché suo fratello era una specie di eremita… poi guardò lo sguardo feroce che lampeggiava negli occhi di quello che sembrava essere davvero suo fratello e decise di mordersi la lingua.

A volte suo fratello gli faceva davvero paura.

Chissà com’era questa ragazza…. che ce l’avesse di traverso?

Rise sotto i baffi, augurandosi che la serata prendesse una piega interessante per entrambi i fratelli Grey e qualcosa gli diceva che sarebbe stata memorabile…

 

 

-          GRACE

 

< Buongiorno Taylor, mio figlio è in casa? >

< Ehm, sì signora >

< Benissimo. Spero abbia voglia di pranzare con al sua vecchia mamma >

< Veramente lui… >

< Ha già pranzato? >

< No, Signora >

< E allora perché fai quella faccia? Qual è il problema? >

< Mr Grey è ancora a letto >

< Come a letto? A quest’ora? Non starà mica poco bene? >

< Non credo sia per quello che non si è ancora alzato >

< Taylor, se mio figlio è ancora a letto, vuol dire che non si sente bene. Non è da lui alzarsi così tardi. Ora vado a vedere come sta! >

< È meglio di no, mi creda! >

< Ma perché? >

< Ecco lui…non è da solo… >

Grace perse tutta la sua baldanza e si fermò di colpo, davanti allo sguardo imbarazzato di Taylor.

Suo figlio era in compagnia di qualcuno.

Il cuore di Grace fece una capriola. Finalmente aveva trovato una persona con cui condividere la sua vita.

No, non doveva correre troppo, con la fantasia. Magari era solo un incontro fortuito.

Eppure in cuor suo sapeva che Christian non avrebbe mai aperto il suo cuore e la sua casa ad una persona che non ne fosse degna.

Mentre lottava con le sue congetture, Christian spuntò dal corridoio di fronte al salone.

< Ciao mamma > disse lui, avvicinandosi per darle un casto bacio sulla guancia.

< Ciao tesoro > rispose lei dolcemente, cercando di non tradire la sua curiosità.

Le avrebbe detto qualcosa o si sarebbe chiuso nel suo solito silenzio?

< Scusa se non sono arrivato subito, ma mi stavo vestendo >

< Non sei tu che devi scusarti. Piuttosto dovrei farlo io. Sono stata inopportuna a presentarmi qui senza avvisarti prima >

< Sei mia madre, non hai certo bisogno di un lasciapassare per venire qui e poi, a dire il vero, mi fa piacere che tu sia passata. Vorrei presentarti una persona >

< Davvero? > per quanto si fosse sforzata, non era riuscita a nascondere la sua sorpresa.

< Sì, è una ragazza che ho conosciuto un paio di settimane fa. È molto carina, vedrai! >

< Una ragazza? > e di nuovo la sorpresa la fece da padrona.

Aveva sempre pensato che suo figlio fosse gay. Non che questo fosse un problema, per lei o la loro famiglia, ma non combaciava con l’idea che si era fatta della vita sentimentale di suo figlio.

Dopo pochi minuti, una graziosa fanciulla dai lunghi capelli mori, legati in una coda bassa, fece il suo ingresso, visibilmente imbarazzata dalla situazione.

Grace cercò di non fissarla troppo, ma c’era qualcosa in lei che le ricordava qualcuno.

Era comunque davvero molto carina, come aveva anticipato suo figlio, ed il rossore diffuso sulle sue guance le donava uno sguardo da bambina che le fece tenerezza.

Era evidente a tutti che aveva interrotto un momento d’intimità e lei non volle gravare ulteriormente su quell’equilibrio precario, per cui, dopo un breve scambio di parole sincere, salutò i due ragazzi e si fece accompagnare alla porta.

Riuscì a resistere giusto il tempo d’arrivare in strada, quindi prese in mano il cellulare e chiamò suo marito.

< Carrick? Ti devo parlare subito! Ho una notizia a cui non crederei nemmeno io se non l’avessi visto con i miei occhi! >

< Che cosa succede, cara? >

< Oh, sono felicissima! Ma non voglio dirtelo al telefono, perché voglio vedere la faccia che farai! >

Grace si lasciò sfuggire una risatina infantile, ma era troppo euforica per mantenere un contegno serioso.

Prese un taxi e si fece portare a casa, dove il marito e la figlia, incuriositi, l’attendevano sulla veranda.

< E allora? Qual è questa notizia bomba? > chiese Mia, senza mezzi termini.

< Tuo fratello esce con una ragazza! >

< Sai che novità! Elliot cambia più spesso fidanzata che calzini! >

Mia fece per tornare sui suoi passi, quando Grace, dopo un momento di silenzio, per creare un po’ di suspance, disse:

< Ma io non sto parlando di Elliot! >

La donna si godette gli sguardi allibiti di suo marito e di sua figlia, quando collegarono la sua affermazione al nome di Christian.

< COSA? >

< CHRISTIAN? >

< Sì, il nostro Christian esce con una bella fanciulla dai lunghi capelli mori! >

< Ne sei sicura? Magari è la nuova arredatrice o una delle stagiste della sua azienda > disse Mia, poco convinta.

< Una stagista che esce dalla sua camera da letto con il volto arrossato ed i capelli scarmigliati? Non sarò più una ragazzina, ma certi dettagli li ricordo ancora, piccola impertinente! > disse Grace con affetto.

< Dobbiamo organizzare una cena e fare in modo che lui venga con lei. Voglio assolutamente conoscere la ragazza che è riuscita a scalfire il muro che circonda mio fratello! >

Mia era al settimo cielo.

Finalmente anche il cuore di Christian si era lasciato toccare.

Voleva già bene a questa misteriosa ragazza, solo per essere riuscita in quest’impresa titanica.

Ora doveva solo sperare che suo fratello collaborasse un po’ di più e portasse la fanciulla alla loro prossima cena di famiglia.

 

 

-          MIA

 

< Devi dirmi tutto di lei! >

< Prego? >

< Non fare finta di non capire! La mamma mi ha detto che esci con una ragazza! Chi è? Cosa fa? Dove l’hai conosciuta? Da quanto tempo state insieme? Tutto! Voglio sapere tutto quanto! >

< E tu pensi davvero che te lo dirò? >

< Sì, se non vuoi che metta alle tue calcagna un investigatore privato! >

Christian scosse la testa, scoraggiato. Sua sorella era l’unica persona al mondo capace di farlo capitolare… bhè, era stata l’unica finché non aveva conosciuto Anastasia.

< Ti dirò tutto quello che c’è da sapere, basta che la smetti di tormentarmi, ok? >

< Affare fatto! >

Mia sorrise, nel vedere lo sguardo rassegnato di suo fratello, poi una domanda le scappò di bocca, prima di poter azionare il filtro col cervello.

< Sei felice con lei? >

Christian sorrise ed una luce mai vista illuminò il suo volto perfetto.

< Immensamente! >

E senza aspettare ulteriori rassicurazioni, abbracciò il suo caro fratello, certa che d’ora in poi, per lui, le cose sarebbe andate finalmente a posto.

Se lo meritava.

 

 

-          KATE

 

E questa che roba è? Si chiese Kate, mentre rovistava nelle tasche di una giacca da uomo trovata nella camera di Anastasia.

Era ovvio che fosse di Christian Grey, visto che era l’unico uomo che avesse mai frequentato la sua amica, e lei stava cercando qualche dettaglio personale per farsi un’idea più precisa di chi fosse il misterioso multimiliardario.

In un primo momento non crebbe ai suoi occhi. Doveva essere uno scherzo, come quelli che Elliot faceva sempre a lei… cioè… era impossibile che lui facesse… insomma… ma che scherziamo? fisting anale? Anastasia?

In un momento tutto ciò in cui aveva sempre creduto crollò miseramente come un castello di carte.

Chi diavolo era Mr Christian Grey? E che cosa aveva fatto alla sua amica?

La picchiava? Le usava violenza? L’aveva costretta? L’aveva plagiata?

Eppure Anastasia non si era mai lamentata con lei…

È vero che lei era partita per una vacanza alle Barbados, ma di sicuro non si sarebbe lasciata coinvolgere da un uomo così morboso… giusto?

Quanti dubbi! Qual era la verità? Cosa doveva credere?

Anastasia si dichiarava felice, era vero o lo diceva per non subire violenze da lui? Era forse una sua schiava sessuale? Era vittima della sindrome di Stoccolma?

Eppure la sera prima aveva visto con i suoi stessi occhi la preoccupazione di Anastasia per la scomparsa di Christian. Aveva visto il sollievo quando lui era rientrato in casa. Aveva gioito nel vederli teneramente abbracciati.

Si sedette per terra, tenendosi la testa fra le mani.

Che cos’era successo ad Anastasia? Come aveva fatto a farsi coinvolgere così profondamente da un uomo tanto oscuro?

Kate tirò sul col naso, accorgendosi solo in quel momento d’essersi messa a piangere per la preoccupazione.

C’era un solo modo per scoprire la verità.

Quella sera ci sarebbe stata la festa di compleanno del bastardo. Li avrebbe affrontati!

Nessuno poteva mettere i piedi in testa alla sua amica e passarla liscia!

Kate si alzò ed andò a cercare l’abito più provocante che avesse. Voleva delle risposte! Era furiosa e ci vedeva rosso. Rosso fuoco. Rosso sangue.

 

 

-          GAIL

 

< Jason? Devo andare a fare la spesa, hai tempo per accompagnarmi o chiedo a Ryan? >

< Devi chiedere a Ryan perché io devo cercare delle nuove guardie del corpo per Mr Grey >

< Come mai? Ormai credevo che il team fosse al completo. >

< Lo è qui, ma non sul vecchio continente! >

< Cosa c’entra l’Europa? >

< Ieri sera Mr Grey ha annunciato il suo matrimonio con Miss Steele e sta già organizzando il viaggio di nozze. Voleremo prima a Londra e poi Parigi e la costa azzurra! Ma non dire niente, dev’essere una sorpresa per Miss Steele >

< Si sposano? Oh, che notizia meravigliosa! Fin dal primo istante ho capito che Ana aveva qualcosa di diverso dalle altre ragazze. Qualcosa di speciale. Ed ecco che Mr Grey decide di sposarsi! Credo che d’ora in poi la nostra vita, qui, sarà molto più facile! >

< Tu dici? Non dimenticare che stiamo comunque parlando di Mr Grey… >

< Sì, hai ragione. Comunque sono davvero contenta che si sposino. Sono una bella coppia! >

Taylor salutò la sua compagna con un bacio leggero e subito dopo Gail cominciò a stendere la lista della spesa, senza rendersi conto di canticchiare la classica marcia nuziale.

 

 

-          LEILA

 

< Sono contenta che tu sia felice, te lo meriti >

Detto questo, Leila uscì dall’ufficio di Mrs Grey, lasciandosi alle spalle il ricordo dolce amaro di un amore finito per sempre.

Alla reception della Grey Publishing si riunì alla sua amica Susannah, uscendo insieme verso la luce del sole.

< Hai visto com’è cambiato il padrone? Sembra un’altra persona! >

< Hai ragione, Susy. È sempre lui eppure è diverso… >

< Resta uno degli uomini più sexy che io abbia mai incontrato in vita mia, ma ora ha uno sguardo più… non so come dire… >

< Era incavolato come una iena, quando è arrivato, eppure sua moglie l’ha zittito subito! >

< Hai visto come riesce a gestirlo? Gli risponde per le rime e non si piega alla sua volontà. Mi chiedo come ci sia riuscita… >

< Li ho visti insieme e credo di sapere che cosa gli è successo. So perché ora lui ha quello sguardo particolare negli occhi. > disse Leila, sussurrando quella frase come fosse un segreto da custodire.

< Che cosa gli è successo, secondo te? >

< Semplice… si è innamorato! >

Le due giovani donne si sorrisero con la consapevolezza d’aver trovato la giusta risposta. Forse, con una punta di rammarico, ognuna di loro avrebbe voluto conoscere quel lato dolce, che ora lui aveva mostrato a sua moglie, ma si sarebbero dovute accontentare dei ricordi di un tempo passato dentro ad una stanza rossa.

 

 

-          ELLIOT

 

< Cristo Santo, Kate! Come ti è saltato in testa di andare in giro per locali quando mio fratello era stato chiaro nel volervi a casa sua? >

< Elliot! Cosa ne sapevo io? Ho proposto ad Ana di farci un drink, mica di ubriacarci! >

< Ah si? Ed Ana ha accettato subito o hai dovuto far leva sul suo senso dell’amicizia? >

< Messa così suona veramente male… >

< Piccola, lo sai che mio fratello ha dei problemi. Anastasia è l’unica persona al mondo capace di penetrare la sua corazza ed a quanto pare tu sei una delle più brave a fargli saltare i nervi! >

< Uffa! È così dispotico ed Ana meritava una serata lontana da lui! >

< E questo chi l’ha deciso? >

< Io! Perché conosco Ana da molto più tempo! >

< Hai mai sentito il detto “tra moglie e marito non mettere il dito”? Bhè, vedi di ricordartelo, perché se con il tuo bel caratterino farai naufragare il matrimonio di mio fratello, non te lo perdonerò mai. >

< Cosa? Ma… Elliot, non dirai sul serio!? >

< Ora scusami, ma devo chiamare Christian e provare a calmarlo un po’. Con quello che è successo all’appartamento è fuori di sé. Ti chiamo io. >

< Elliot, giuro che non volevo... >

Ma solo il segnale della linea interrotta rispose a Kate…

 

***

 

< Come va? >

< Sono stato meglio… >

< Ho parlato con Kate… è molto dispiaciuta per aver convinto Ana ad uscire con lei ma, credimi, era in buona fede! Non pensava di fare nulla di male. >

< È proprio questo il punto, con lei: non pensa! Non usa il cervello! >

< Dai! Non esagerare! In fondo lei è amica di Ana da tanti anni, la conosce molto bene e sa che limiti ha. >

< Elliot? Credimi sulla parola: i limiti di mia moglie li conosco meglio io! >

Per qualche istante i due fratelli rimasero in silenzio, sospirando piano.

< La perdonerai mai? >

< Non lo so. Non è che mi interessi molto essere nelle sue grazie… >

< Interessa a me. >

< Perché? Lei non è niente per me… >

< E se diventasse tua cognata? >

< Le hai chiesto di sposarti? >

< Ci stavo pensando… >

< Questa proprio non me l’aspettavo da te! >

< È tutta colpa tua! Tu sei così felice con tua moglie ed io amo così tanto Kate che non voglio farmela sfuggire! >

< Mmmm…non posso biasimarti. Sposare la donna che ami è davvero meraviglioso…Spero solo che tu sia davvero convinto di quello che fai! >

< Mai stato più sicuro di così! >

< Quando pensi di farle la grande proposta? >

< Non so ancora come e dove, ma sarà presto! >

< In bocca al lupo, fratello! Se posso fare qualcosa non hai che da chiedere… >

< Contaci! >

 

 

-          FLYNN

 

< Buongiorno dottor Flynn >

< Buongiorno, Miss Williams. Come sta? >

< Molto bene, grazie. >

< A cosa devo questa sua telefonata? >

< Volevo aggiornarla sulle novità. >

< Ha ripreso a frequentare l’istituto d’arte? >

< Sì. Ci sto andando con regolarità e prima che me lo chieda lei, continuo anche le visite in ospedale. >

< Ottimo. >

I due rimasero in silenzio per qualche minuto.

Leila intrecciava le dita nervosamente intorno all’orlo della sua giacca, mentre il dottor Flynn aspettava con pazienza.

< C’è una ragione per cui l’ho chiamata, dottore… >

< Lo immaginavo. >

< Quindi è vero? >

< Non posso parlare in termini personali, ma credo che i tabloid abbiano riportato la notizia in modo più che esaustivo. >

< Se non fosse stata vera, lui avrebbe fatto scrivere una smentita…o meglio, avrebbe fatto chiudere il giornale! >

< Probabile! >

< Ok, non ho altro da chiedere o da dirle, dottore. >

< Sicura di non volerne parlare un po’ con me? Non vuole dirmi come la fa sentire? Che cos’ha provato quando ha letto l’articolo? >

< No. Per ora no. Ma sto bene, non si preoccupi. Anastasia è l’unica donna di mia conoscenza capace di tenere testa a Mr Grey ed è l’unica in grado di gestirlo. Saranno felici. >

< Concordo con lei, Miss Williams. >

< Dottore? >

< Sì? >

< Non gli dica che ho chiamato. >

< Sa che devo farlo. Fa parte dell’accordo. Lui paga le sedute, paga la scuola d’arte e le cure mediche ed in cambio vuole essere tenuto aggiornato. Glielo dobbiamo, Miss Williams >

< Sì, ma oggi non abbiamo fatto terapia, abbiamo fatto solo …gossip! >

< Se teme che lui possa arrabbiarsi, non si preoccupi. Le cose sono cambiate molto. Lui stesso è cambiato molto. Stia tranquilla. >

< Ok, allora me lo saluti e gli dica che auguro loro ogni bene. Se lo meritano entrambi! >

< Lo farò. Stia tranquilla. >

< Addio Dr Flynn. >

< Addio Miss Williams. >

 

Leila chiuse la comunicazione ed appoggiò il cellulare sul letto.

Mr Grey, il suo Mr Grey non solo si era sposato ma ora aspettava un figlio dalla sua dolce consorte.

Che padre sarebbe stato?

Più volte, quando stavano insieme, aveva immaginato di sposarsi con lui, ma mai e poi mai, nemmeno nei suoi sogni più segreti, aveva pensato a loro due con un bambino in braccio.

Sospirò lievemente, quindi girò lo sguardo verso la finestra.

Si spostò sul balconcino, per ammirare il panorama e respirare un po’ d’aria fresca.

Mr e Mrs Grey sembravano felici, quando li aveva visti insieme nella sede della Grey Publishing.

Certo lui era entrato come una furia, ma lei lo aveva trattato alla pari.

Ed era questa la chiave di svolta. Mrs Grey non era una sottomessa, era suo pari. Aveva conquistato il suo posto accanto a lui.

Ecco qual era  la differenza.

Lei non ne sarebbe mai stata capace, lui la intimidiva troppo.

Anastasia e Christian sarebbero stati dei bravi genitori.  

Si sorprese a sorridere, felice che almeno lui avesse trovato il suo posto nel mondo, e cancellò con un gesto leggero della mano la lacrima che le aveva bagnato la guancia.

 

 

-          ELENA

< Ciao Christian >

< Ciao Elena >

< Come stai? >

< Molto bene, e tu? >

< Tutto bene, grazie. >

< Come vanno gli affari al salone? >

< Ho fatto qualche cambiamento e le cose stanno tornando quelle di un tempo. Se vuoi venire a vedere le novità sei il benvenuto. >

< Lo dirò a mia moglie. >

< Ce la vedo la tua Anastasia che viene a fare taglio e piega da me! >

< Sì, in effetti sarebbe comico! >

Christian sorrise all’idea della sua Ana seduta comodamente su una delle poltrone ergonomiche dell’Esclava a farsi fare la manicure dalla sua ex dominatrice.

Poi il suo pensiero tornò al presente, richiamato dalla voce profonda e leggermente arrochita dal fumo di Mrs Lincoln.

< La Grey Enterprises è sempre sulla cresta dell’onda? >

< Anche noi stiamo apportando qualche cambiamento che dovrebbe farci decollare anche nelle telecomunicazioni, ma sai come sono fatto, non dico niente finché non ne sarò certo. >

Per qualche istante i due interlocutori rimasero in silenzio, imbarazzati da quell’improvvisa mancanza di argomenti, guardandosi intorno, in cerca di qualcosa da dire ma non trovando altro che vuoto.

< Forse un tempo… > disse Elena.

< Cosa? >

< Un tempo sapevo esattamente com’eri fatto. Ora non so più chi sei… >

< Ora sono io. Il vero me stesso. >

< …e non più il mio burattino. >

< Non sono mai stato davvero tuo, Elena, lo sai benissimo. >

< Sì, ma è dura da accettare. >

< Sopravvivrai. >

< Sopravvivrò. >

< Ora devo andare. Addio Elena. >

< Addio Christian. >

L’uomo si allontanò con passo veloce e sicuro verso il parcheggio della sua auto, senza alcun rimpianto, ma si voltò una volta, richiamato dalla voce di Elena.

< Christian? >

< Sì? >

< Ecco… >

Elena rimase in silenzio qualche istante di troppo, non riuscendo a dare voce a ciò che voleva dirgli, e Christian la guardò di rimando, confuso.

Alla fine lasciò scivolare dalle sue labbra rosse la cosa più assurda che avrebbe mai potuto dirgli.

< Salutami Anastasia! >

Mr Grey la guardò sorridendo di sbieco ed Elena approfittò di quel momento d’improvvisa ironia per fargli un ultimo gesto di saluto con la mano e voltarsi definitivamente.

Una volta in macchina la donna bloccò istintivamente le portiere, quindi riprese fiato, rendendosi conto solo in quel momento d’aver trattenuto il respiro negli ultimi istanti con Christian.

Tirò giù il parasole, per potersi specchiare ed aggiustare il trucco. Infine guardò il riflesso della sua immagine.

Gli occhi leggermente infossati erano più stanchi del solito, le rughe introno alla bocca le davano una piega severa.

Sospirò piano.

< Scusami Christian, perdonami se ti ho fatto del male. >

Ecco quello che voleva dirgli, ma non era proprio riuscita ad esprimere quel sentimento di rammarico direttamente in faccia.

Prese fuori dalla borsetta griffata il suo rossetto preferito e se lo passò sulle labbra con precisione, in modo da far risaltare la bocca in modo provocante.

A casa c’era chi la stava aspettando, desideroso di sentire il morso del suo frustino sulla pelle.

Si rimirò un’ultima volta nello specchietto, sorridendo al riflesso dei suoi occhi, che brillavano maliziosi, quindi sollevò il parasole e mise in moto.

Era finito il tempo dei ricordi e dei rimpianti. L’unica cosa che importava, ora, era il suo desiderio e presto l’avrebbe soddisfatto.

Si immerse nel traffico senza segnalare con la freccia la sua manovra e si beccò una nervosa suonata di clacson, ma non ci fece caso. Non aveva tempo da perdere.

Doveva andare a dominare il mondo.

 

 

-          CHRISTIAN

 

Aveva incontrato Elena per puro caso, nel parcheggio della banca.

Rivederla l’aveva turbato.

Non aveva rimpianti nei suoi confronti, ma mentre la guardava non aveva potuto fare a meno di pensare a suo figlio Theodore in quel momento a casa con sua moglie.

L’idea che una donna adulta potesse avvicinarlo, nel pieno della sua adolescenza, e gli facesse ciò che era stato fatto a lui l’aveva messo a disagio.

Arrivato a casa, entrò nel salone dove sapeva avrebbe trovato Anastasia e Teddy, intenti a fare qualche gioco infantile e, per la prima volta in due anni di matrimonio, la prima persona che baciò non fu sua moglie, ma suo figlio.

Lo prese in braccio, coccolandolo e facendogli il solletico, quindi, una volta sedutosi per terra, avvicinò la sua Anastasia e le diede un bacio profondo ed intenso.

< A cosa devo quest’accoglienza? >

< Al fatto che ti amo >

< Mi sembra una gran bella cosa >

< Anche a me. >

Christian guardò sua moglie e ripensò agli ultimi due anni della sua vita, stravolti da quella piccola donna seduta accanto a lui. Sorrise scuotendo il capo.

< Si può sapere che ti prende? Perché ridi? >

< Te lo dico dopo. Ora voglio solo un tuo bacio. >

Si rimpossessò delle labbra di sua moglie, prolungando il più possibile il contatto.

Le avrebbe raccontato dell’incontro casuale con Elena, perché non voleva avere nessun segreto con lei, ma lo avrebbe fatto più tardi, magari durante la cena.

Lasciò che la sua ex diventasse un vago ricordo e si lasciò trasportare dal presente, con la bocca di sua moglie sulla sua, e dal futuro, che in quel momento gli stava impiastricciando una delle sue cravatte preferite con la marmellata, mentre gorgogliava felice, in braccio al suo papà.

 

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Ciao a tutti!

È una sacco che non pubblico più su EFP.

Ho “trovato” questa ficcina tra le bozze del mio pc ed ho pensato che fosse un modo carino per ripercorrere insieme la storia dei nostri beniamini.

Ho fatto bene a condividerla con voi o sarebbe stato meglio lasciarla nel limbo? XD

 

Un bacio a tutti voi!

Con affetto

La vostra Frency70

   
 
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