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Autore: Hearting    30/11/2013    3 recensioni
Divinità ai giorni nostri? Sopravvivono così.
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Storia partecipante al concorso "ADA ~ Associazione Divinità Anonime" indetto da Delirious Rose.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Racconti signora Marinella, racconti. »
« Vede, signor Tosefe, le ho raccontato che mi sto prendendo una pausa dall'insegnamento, no? »
« Certo, continui pure » la incito dolcemente l'uomo, aggiustandosi gli occhiali sul grosso naso.
« Ecco » la donna si mosse nervosamente, come a voler trovare una posizione più comoda sulla poltrona dove si trovava al momento « Purtroppo l'altro giorno la mia fede nuziale mi è caduta nello scarico del lavello mentre risciaquavo i piatti, quindi ho chiamato subito un idraulico! »
« Quindi? Non mi sembra ci sia niente di particolarmente strano. »
Lei lo guardò negli occhi.
« Crede che se non fosse successo qualcosa di strano ora sarei qui da lei? » e abbassò lo sguardo a osservare l'anello che si passava nervosamente di mano in mano « Lei è uno psicologo e costa dei soldi, se volevo fare quattro chiacchiere chiamavo mia suocera! »
« Mmh, certo. Continui pure. »
« Ho chiamato il primo idraulico di cui ho visto il numero: "Atl, il Dio degli Idraulici". »
« Il Dio degli Idraulici. Addirittura. » l'uomo ridacchiò sotto i baffi. disse tra se e se.
« Una volta arrivato mi è sembrato... particolare » disse, mentre il suo tono di voce si acuiva sempre di più.
« Ho aperto la porta e me lo sono ritrovato davanti con un copricapo in piume, capisce? In piume! »
« Vada avanti... »


 

La signora Marinella aprì la porta ed ecco! Davanti a lei vi era un uomo dalla carnagione scura, piuttosto alto e con un copricapo ornato di piume.
L'uomo entrò in casa e, vista la stanza adibita a cucina, ci si diresse senza indugio.
Poggiò la borsa da lavoro sul tavolo e con tutta tranquillità ne estrasse un polpo.


« Un polpo. »
Gli occhiali di Tosefe scivolarono verso la punta del naso prima che li acchiappasse e li risistemasse.
« Si, un polpo! E gli ha parlato! »


L'uomo sussurrò qualcosa al polpo prima di adagiarlo nel lavabo e guardarlo compiere il suo dovere.
Qualche secondo dopo uno dei lunghi tentacoli fece cadere l'anello nelle mani dell'idraulico, che lo diede alla signora Marinella.
Poi si diresse verso il bagno, parlando per la prima volta.
« Signora, ci sono un altro paio di lavori da fare! »


Lo sguardo di lei si perde nel vuoto, mentre guarda lo psicologo senza vederlo realmente.


A quel punto l'idraulico si occupò del resto della casa.
Estrasse dalla borsa degli attrezzi un pesce spada che venne usato per pulire il flessibile della doccia.
Usò un pesce martello per rimodellare dei tubi.
E questo fu il minimo.


« Capisce? Capisce?! » lo sguardo della signora Marinella era sull'orlo dell'isteria, ormai « Ed è andato avanti per ore! »
Un sorriso bonario si allargò sul viso dell'uomo.
« Vede, non c'è bisogno di dare un significato a tutto. Probabilmente è solo lo stress che le ha fatto vedere le cose in questo modo » disse, mentre iniziò a pulire i propri occhiali, ma venne interrotto dallo squillo del telefono.
« Pronto, qui Efes- Ehm, Tosefe! Ah, Diana, sei tu? Si, tutto bene... »


Mentre l'uomo parlava al telefono, qualcosa scattò nella mente di Marinella.
Anni di insegnamento di storia alle superiori le portarono a mente una cosa.
Mitologia. Romana, azteca.
Diana.
Atl, il Dio dell'acqua azteco.

E questo le fece notare qualche particolare interessante dello studio del suo psicologo.
Piccoli oggetti in metallo che si muovevano in modo quasi impercettibile, rivelati solo dal riflesso del fuoco sulla loro superficie.
Nel fuoco che scaturiva dal camino si intravedeva il profilo di un oggetto allungato... Sembrava... Un incudine. E sopra di essa si intravedeva un martello.


Qualcosa nella sua testa scattò.
« Efesto » sussurrò la donna, terrorizzata.
Un sorriso si allargò sulla faccia dell'uomo. Sulla faccia del Dio.
« Diana? Ti metto un momento in attesa » disse prima di premere un pulsante nascosto sulla scrivania.
« Che posso dirle? Oggigiorno noi divinità sopravviviamo così! In fondo ha appena avuto come idraulico la divinità marina azteca! »
Una pesante mano meccanica si appoggiò sulla spalla di Marinella.
Il sorriso di Efesto era bonario, come quello di un padre che fa una ramanzina alla figlioletta ma in realtà l'ha già perdonata.
« Non si preoccupi, non le farà male. »
Il sorriso si trasformo in un leggero ghigno.

« Non troppo male, spero. »

 

  
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