Questa long-fic di 5 capitoli s'è classificata 5 ex-aequo
con " Cos'è per te l'amore?" di Securitate Athreides nel concorso NaruHina indetto
da Ferula_91 e Ayumi Yoshida.
Aggiornerò ogni settimana.
Spero vi piaccia! ^.^
Iruka
Umino camminava lentamente per il corridoio, diretto verso la sua aula,
preparandosi all’estenuante lezione che l’attendeva.
Nel
frattempo ascoltava con attenzione i soliti rumori della classe
lasciata a se
stessa: i litigi tra Sakura e Ino, lo stomaco di Choji che reclamava
uno
spuntino, l’abbaiare di Akamaru…
Notò con
preoccupazione che mancava solo uno dei soliti suoni.
Quando
aprì la porta, i suoi sospetti furono confermati.
Sospirò:
era da tre giorni che non si udiva il “Dattebayo!”
di Naruto.
**Parla
Hinata
Continuo a
fissare il suo posto.
Vuoto.
Non riesco
a spiegarmi il perché delle assenze di Naruto-kun.
Non salterebbe
mai così tante lezioni, è troppo determinato a
diplomarsi.
Distolgo
lo sguardo solo quando entra il sensei, per concentrarmi sulla lezione,
anche
se so che la mia mente e il mio cuore resteranno ad osservare
preoccupati quel
banco.
“Buongiorno
ragazzi. Prima di iniziare la lezione vorrei sapere se qualcuno di voi
ha
notizie di Naruto Uzumaki”.
Scende il
silenzio in classe, molti scuotono la testa, sento un sussurro:
“Speriamo
che quel baka non torni presto.”.
Dentro di
me sento rabbia e tristezza: come possono trattarlo così?
Non ha mai fatto
niente di male…
Sospiro,
mentre il maestro scruta la classe con aria indagatrice, che diventa
seccata
quando il suo sguardo si ferma ai banchi alti.
Mi giro e
capisco perché: Shikamaru Nara sta dormendo, nonostante
Choji Akimichi tenti di
svegliarlo.
Il sensei
urla “Nara!”, e il ragazzo si sveglia sussultando,
scatenando molte risate.
Il maestro
comincia a fissarlo con un’espressione pensierosa, per poi
dire sogghignando:
“Nara,
dopo scuola andrai a vedere che fine ha fatto Naruto. Ti consiglio di
farlo, se
non vuoi che avvisi Yoshino della tua cattiva condotta in
classe.”.
Per la
prima volta vedo Nara abbandonare la solita espressione seccata, per
assumerne
una che mi sembra spaventata.
Chissà
come mai teme tanto la madre!
Accetta
senza esitazioni, e passa il resto della giornata a sbuffare e a
sonnecchiare.
Mi
dispiace che la cosa sia tanto seccante per lui, ma in fondo sono
contenta che
si abbia qualche notizia di Naruto! Così potrò
liberarmi da questa brutta
sensazione che mi opprime il cuore…
È
da tre
giorni che ho un brutto presentimento.
Per
rassicurarmi il prima possibile decido di seguire Nara da Naruto.
Dopo
scuola Shikamaru s’incammina, mentre io cerco di pedinarlo il
più
silenziosamente possibile, evitando di farmi vedere usando il byakugan
per
tenerlo d’occhio.
Man mano
che ci avviciniamo il mio cuore comincia a battere più
velocemente, in preda
all’ansia e ai dubbi: cosa gli sarà successo?
Starà bene?
Domande
per ora senza risposta.
Nara, arrivato
al palazzo di Naruto, si ferma e dice ad
alta voce:
“Esci
fuori”.
Il mio
cuore salta un battito: che mi abbia scoperto?
Nel dubbio
preferisco rimanere nascosta.
“So che ci
sei, è inutile restare
nascosti…Hyuga-san.”.
Apro la
bocca stupita: come ha fatto a capire che ero io?
Esco dal
mio nascondiglio, con il viso rosso, lo sguardo rivolto verso il basso,
mentre
mi torturo le mani per la vergogna e l’imbarazzo.
“P-perdonatemi N-nara-san per avervi s-seguito,
io…”.
“Fa
niente. Saliamo, non voglio perdere altro tempo per questa
seccatura”.
Detto
ciò
entra, seguito poco dopo da me: mentre saliamo le scale, do voce al mio
interrogativo.
“S-scusatemi
Nara-san, m-ma come…”.
“Come ho
capito che eri tu a seguirmi?”.
Rossa in
volto acconsento.
“Eri
l’unica a rispondere alle caratteristiche che avevo dato al
mio inseguitore.
La prima,
addestramento nello spionaggio da genin.
La
seconda, una capacità che permette di seguire qualcuno senza
sporgersi e
scoprirsi.
La terza,
essere preoccupati per Uzumaki.”.
Non aggiunge
altro, e dentro di me sento crescere una profonda tristezza.
È vero,
per quanto ne so, sono l’unica che si preoccupa per Naruto e
lo apprezza.
Perché
solo io riesco a vedere che è una persona straordinaria?
Allegro, sicuro, forte, sorridente, determinato…
Magari
avessi anche solo un decimo delle qualità e della forza
d’animo che ha!
Andrebbe tutto molto meglio.
Il battere
alla porta di Nara mi distoglie da queste riflessioni, e noto con
preoccupazione che non risponde nessuno.
Shikamaru
sbuffa e apre la porta, per fortuna non chiusa, e spalanco gli occhi
vedendo la
casa di Naruto.
È un
piccolo appartamento, senza mobili superflui od ornamenti, un
po’ sporco, il
pavimento ricolmo di cianfrusaglie e spazzatura varia.
Però…lui
non c’è.
Nara, andato
verso il bagno, mi chiama:
“Hyuga-san!
Vieni qua!”.
Corro da
lui, con il cuore che batte a mille, provando una paura sorda e
irrazionale che
non ho mai sentito.
Arrivo:
Shikamaru sta cercando di sorreggere Naruto, portando un braccio sulle
sue
spalle e tenendolo per un fianco.
Lui è
molto pallido, sudato, lo sguardo perso nel vuoto, sembra che respiri
con
difficoltà.
Il mio
animo si riempie tanto d’angoscia che non riesco a fare
niente, se non
guardarlo spaventata e timorosa per la sua sorte.
“Hyuga!”.
Ancora una
volta è Nara che mi risveglia dai miei pensieri.
“Aiutami,
non riesco a portarlo da solo a letto”.
Acconsento
rapidamente e, non
senza imbarazzo,
sollevo Naruto come Shikamaru e insieme lo facciamo stendere sul letto.
Resto ad
osservarlo: vedere ridotto il mio sole in quello stato, mi procura un
dolore
che ho sentito poche volte, e che speravo di non sentire più.
Nara comincia a parlare:
“Uno di
noi deve andare in ospedale, ridotto così non può
muoversi.”.
Resta in
silenzio, lasciando che sia io a decidere.
Andare a
chiamare i soccorsi?
Oppure
rimanere?
Non ho
bisogno di riflettere.
Istintivamente
rispondo:
“Rimango
io.”.
Strano,
non ho balbettato.
Continuo
ad osservare il malato: sento dentro di me il bisogno di stargli
vicina, di
attutire il suo dolore, di fare tutto ciò che mi
è possibile per farlo stare
meglio.
Sento lo
sguardo di Nara analizzarmi, poi fa un sorrisetto
e dice:
“Come vuoi
tu. Io vado, ma non so quanto tempo impiegherò per portare
qui qualcuno.”.
Detto ciò
esce dall’appartamento, lasciandomi da sola con Naruto-kun.