WE ARE NOT ALONE

Monster

Sansa non sa cosa abbia sbagliato. Ha sempre cercato di adattarsi, eppure ora che suo padre è morto e Jeoffry si è rivelato per quello che è, si chiede se "adattarsi" sia ciò che vuole.
Di notte Sansa conta, si siede davanti alla piccola finestra della sua stanza e conta. Conta il numero delle persone e delle cose che il Sud le ha portato via e conta il numero dei suoi nemici.
Anche questa notta è comer le altre; davanti a quella finestra troppo piccola per permetterle di volare via, con gli occhi del Nord guarda la notte scura, si pettina i capelli e conta. Ma a differenza delle altre sere, questa volta Sansa sottrae il Mastino alla sua lista. Ha sempre avuto paura di lui, perchè tutto ciò che vedeva era un mostro al soldo di un leone codardo.
Sansa, come ogni sera, si alza ed avanza verso lo specchio. Il Mastino l'ha aiutata, è stato gentile, e lei ha capito che infondo, sotto la carne bruciata, c'è un uomo bellissimo dall'anima deturpata.
Osserva a lungo il suo riflesso. Osserva la sua pelle giovane, i suoi lineamenti fini, i capelli curati; e urla, urla con tutto il fiato che ha in gola, urla finchè lo specchio non si rompe e la parete sanguina lame di vetro. Ed in quell'unico frammento rimasto, Sansa vede la realtà da cui vuole scappare: sotto il suo bell'aspetto, dietro hai suoi splendidi occhi, vi è un mostro, un mostro che ogni giorno diventa sempre più forte.

Hear me

Sandor ha bisogno di bere.
Ci sono dei giorni in cui per il Mastino è difficile anche solo respirsre. Sente il petto stringersi, i polmoni farsi più piccoli e l'aria correre lontana da lui. "Tutti hanno paura di me, infondo" si dice mentre la sua coppa si riempie "perchè l'aria non dovrebbe?". Sandor pensa questo, eppure nel contempo pensa anche che qualcuno che non lo teme, non più, c'è. Pensa ai suoi modi cortesi, ai suoi sogni infantili, ai suoi capelli lucenti e si chiede come sarebbe baciarla; come ci si possa sentire ad essere amati da quell'uccelletto e, per quanto sorprendente, la risposta la trova sempre negli occhi di lei. Ed ecco che l'aria torna a fargli gonfiare il petto.
Sandor ha bisogni di bere per poter cancellare gli occhi di lei dalla sua testa e tornare a sentirsi solo un uomo; perchè quando Sansa lo guarda, il mastino che c'è dentro di lui smette di ringhiare e si trasforma nel Sandor bambino, che chiede solo una cosa "Sentimi".
Così Sandor beve, perchè teme che se l'uccelleto leggesse quella richiesta nei suoi occhi, la risposta potrebbe essere "Sì".

We are not alone

Sansa sa che è assurdo, eppure quando è con il Mastino si sente davvero un uccelletto in grado di volare alto sopra il cielo;
Sandor sa che è assurdo, eppure quando è con l'uccelletto riesce a dimenticare gli orrori delle battaglie passate.
Con il Mastino Sansa non ha bisogno di nessun posto dove nascondersi.
Con l'uccelletto Sandor riesce a trasformare le polveri in ferro.
Loro ancora non lo sanno, ma grazie all'altro sono stati in grado di aggiustare tutti, di aggiustarsi; dopotutto, lo sanno, non sono poi così diversi. Il mostro e la traditrice.
Loro ancora non lo sanno, ma non sono soli.

Commento:sia titoli che "parti" sono ispirati a queste canzoni:
Monster-Imagine Dragons
Hear me-Imagine Dragons
We are not alone-Karla DeVito
Grazie a tutti coloro che hanno letto :3