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Autore: duha    30/11/2013    2 recensioni
Eugene racconta la storia introducendo Gothel come una donna avida che nasconde per sè il magico fiore dorato, ma prima di tutto ciò? Prima di Rapunzel, del fiore.. cosa succedeva nella vita di Gothel?
Il fiore purtroppo segnò la sua vita come mai nessuno sospettava, o meglio.. segnò sua madre.
Spero vi piaccia.
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Madre Gothel, Rapunzel, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel regno di O'ak girava voce che in un piccolo paesino del territorio vi fosse la ragazza più bella che l'intero impero avesse mai visto, il suo nome era Ademia.
Molti erano i viaggiatori che arrivati nelle terre di O'ak passavano per quel minuscolo posto solo per vedere la ragazza dai lunghi e ricci capelli corvini, che sembrava non voler accettare alcun corteggiamento da parte di essi. Un giorno però, la donna si innamorò perdutamente di un cacciatore ed ella rimase incinta, partorendo poco prima della morte del suo amato, e così nacque una bambina, altrettanto bella quanto la madre: Gothel.

una mattina d'estate... 

Madre Ademia era sola a lasciare la piccola Gothel in casa da sola, e sparire nel bosco per tornare poi più tardi quasi come risanata e ringiovanita. Questa mattinata però fu accompagnata nel bosco da sua figlia, una piccola creaturina saltellante e gioiosa che sembrava amar tutto della vita.
- Mia dolce bambina, oggi ti svelerò il segreto di mamma. Ma non devi dirlo a nessuno, siamo intesi?
- Sì mamma! - annuì, animando i riccioli vivaci
- Vedi, mai ho amato tanto qualcosa quanto quello che sto per mostrarti, nemmeno tuo padre riuscì a incantarmi così tanto.. Eccoci.
Davanti agli occhi di Gothel si estese un piccolo ma splendido prato di giganteschi fiori, luccicanti e dorati come il sole che splendeva sui loro capi: la madre si chinò verso di lei e indicandole una piccola ciocca grigiastra che spucava dalla sua treccia, si avviò al centro del prato e intonò un canto:

"Fiore dammi ascolto, se rispenderaai
con i tuoi poteri, tu mi proteggerai.
Con la tua magia, 
tu mi aiuterai
e non dirmi che, per me è tardi ormai...
è tardi ormai..."

I fiori emisero un bagliore accecante che sembrò danzare intorno Ademia, che tornando verso la figlia le rimostrò la ciocca, che come per magia era tornata liscia e corvina come il resto dei capelli.
- Questi fiori sono il merito della nostra ricchezza, della mia bellezza e felicità. E condividerò con te questo dono, Gothel.
Lei ne fu entusiasta, le sembrava davvero una magia quello che aveva appena visto: ma non sapeva ciò che realmente nascondevano quei fiori.
Il loro potere trasformò nel corso degli anni sua madre in una donna avara ed egoista, che preferiva passare il tempo con uomini o davanti allo specchio che parlare alla figlia, che a poco a poco si rese conto di quanto il desiderio di rimanere immacolata nel tempo e bella avesse annebbiato e reso contorta la mente della sua povera madre, che arrivò persino ad uccidere il marito quando questi tentò di portarle via i fiori, per salvarla.
Gothel si rassegnò, e crescendo i fiori sembravano come richiamarla sempre di più a loro, come per invitarla ad usare quel potere: così, al suo diciottesimo compleanno, andò con la madre nel luogo segreto e cantarono insieme, per la prima volta dopo anni, la melodia.
Ma quello fu davvero un triste giorno: una tempesta si abbattè sul regno e la foresta venne presa di mira da lampi e violenti venti del nord, che spazzarono via ogni fiore non lasciandone più traccia.
Ademia, appoggiata alla finestrella della loro piccola casa, osservava quella tempesta con il cuore in gola e rivolgendo le sue ultime parole alla figlia, parve ritornare la ragazza dolce e sorridente che tutti amavano:
- Mi dispiace, Gothel, solo ora mi rendo conto che ti ho attirata in un orribile destino.. ma ora voglio che ti giri, e continui a cantare per me, non guardarmi... voglio che mi ricordi com'ero.
Gothel si girò e iniziò a cantare, mentre alle sue spalle una donna vecchia e putrefatta si accasciava a terra, riducendosi a un cumulo di cenere.

Da quel giorno, Gothel sapeva che per continuare a vivere sarebbe dovuta stare lontana anche solo dal pensiero del fiore, ed iniziò a costruirsi una nuova vita nonostante lo sfacelo del tempo che le segnava più in fretta che mai il viso, rendendola all'apparenza più anziana. All'età di 23 anni, sembrava dimostrarne già una cinquantina, e molte furono le volte che si accasciava a terra piangendo, vergognandosi del suo aspetto, e molte furono le volte in cui vide in sè il riflesso di sua madre e si ripeteva che doveva continuare a vivere, a non pensarci.
Ma, durante un solstizio d'estate, come in un miraggio una goccia di sole cadde a terra, proprio di fianco al suo giardino, e ne nacque un magico fiore dorato.



 
  
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