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Autore: white_poison    30/11/2013    0 recensioni
Harry Potter è una delle saghe più amate al mondo, e fino a questo punto siamo tutti d'accordo,ma se fosse andata in un altro modo? E se non fosse mai esistito Voldemort? E se non ci fossero mai state così tante bufere magiche? COSA POTREBBE ESSERE ANDATO STORTO?
Leggete e lo vedrete !
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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''C-che c-cosa ci fai qui? '
Ron balbettò, poi si morse il labbro aspettando impazientemente una risposta.
''Posso entrare?''
''Ehhm,ok.''
Così Ron aprì la finestra, era stranito.
''Ecco, siediti sul letto.'' Disse, con fare meticoloso.
''Scusa.''
-Quante volte dovrà rivolgermi ancora delle scuse ?-
Ron stette in silenzio, mentre Hermione continuò:
''Non pretendo che tu adesso mi perdoni, però io ci tenevo a dirti che 
mi dispiace, che quello che abbiamo fatto io e Harry è stata una cazzata, 
che adesso ci sentiamo dei mostri.''
''Come sei arrivata qui?''
''Sono scappata di casa.''
''Cosa è successo ?''
Per quanto fosse passato davvero tanto tempo, Ron sapeva ancora leggere
negli occhi di Hermione, e quello che deduceva non era per niente bello.
''I miei genitori stanno divorziando, e io e Harry ci siamo lasciati.''
''Ah mi dispiace.''
''So che non dovrei venirti a raccontare queste cose, so che ti fanno stare
male , ma non so con chi parlare. E ricordavo come tu fossi tanto disponibile.''
''Io ci sono sempre, tu sei pur sempre una mia amica.''
-Anche se questo lo penso solo io.- Pensò Ron con rancore.
''Anche tu lo sei. Mi dispiace davvero troppo, non pensare che io ti usi
solo perché adesso sono rimasta sola, solo che so quanto davvero tu mi voglia bene 
e mi rendo conto solo ora che non devo mai perdere una persona come te, in vita mia.''
-Oh Hermione, mia cara Hermione, sei tornata? Sei qui per confondermi di nuovo, 
per farmi ancora impazzire d'amore.''
''Ti perdono.''
E' in quel momento che dagli occhi di Hermione scesero sincere lacrime di 
tristezza, è in quel momento che Ron sentì il bisogno di abbracciarla, stringerla
e proteggerla.
''Stanotte dormi qui, se ti va!''
''Se c'è posto , certo.''
''Non vedi quel letto accanto al mio? Sei la benvenuta.''
''Grazie, grazie, grazie Ron.''
Quella fu una notte importante per Ron, una di quelle notti in cui non si sentì
morto dentro, una di quelle notti insonni non per colpa dei rimorsi, dei rancori, 
dei problemi, ma a causa dell'innata bellezza di Hermione.
Ron stese tutta la notte a osservarla mentre dormiva, sentendosi una persona nuova.

La mattina seguente fù un tripudio di sorrisi e serenità,la famiglia Weasley,
dopo la proposta di Ron, accettò di gran cuore di ospitare Hermione
per il resto dell'estate per far calmare le acque in casa sua riguardo la faccenda
del divorzio dei suoi genitori.
Finalmente per Ron quella era diventata davvero ''L'ESTATE'': Sorrisi, lunghe chiacchierate,
feste in famiglia; tutto era tornato come prima tranne che con Harry che era davvero scomparso
dalla circolazione, forse per la rottura con Hermione, magari per l'imbarazzo, ma in ogni caso Ron, 
Hermione e Harry non esistevano più, sembrava come se quei tre nomi insieme non dovessero mai
più ricongiungersi.
In quei pochi ultimi giorni di vacanze Ron si aspettò davvero tanto, aspettò con pazienza senza però
ottenere nulla. Desiderava tanto un riavvicinamento, ma nonostante dormissero
tutti e due nella stessa stanza, l'uno lontano solamente pochi centimetri
dall'altro, non esisteva nessun fuoco tra i due,nemmeno una fiaccola, tanto meno una scintilla.
Fù così che cominciò il lungo processo di cambiamento di Ron, quel ragazzo che 
aveva sempre voluto farsi mettersi i piedi in faccia da tutti, persino dai sentimenti, 
in quel preciso istante, mentre guardava caldamente negli occhi il suo 
amore impossibile, il suo amore non corrisposto,  decise di diventare un uomo.
Un' uomo pieno di sé con un sano principio di giudizio, con determinazione a non 
voler mai più perdere il senno della ragione...o almeno ci volle provare, e sapete cosa?
Ci riuscì molte volte,ad esempio: mentre parlava con suo padre, che non lo giudicava più 
un bambino ,ma un'uomo anche se ancora nel suo viso non sorgevano alcun tipo di peli, 
con sua madre ,che lo considerava il nuovo uomo della casa e con i fratelli con cui riusciva finalmente a
essere alla pari; ma povero quel Ron, che non riusciva proprio a fare l'uomo con Hermione,
che non riusciva a non farsi prendere dall'agitazione mentre lei lo fissava, che non riusciva a spuntarla
quando mentre i loro volti erano poco distanti, il cuore le batteva all'impazzata, 
e poi, non parliamo di quando i loro corpi facevano i furbetti, attrendosi
l'uno con l'altro, indipendentemente della forza dei soggetti stessi, RON NON RIUSCIVA. 
Povero Ron, che senza via di scampo, non poté mai nascondere il proprio essere 
bambino indifeso con disperato innato di cure, a Hermione.
Per quanto avrebbe potuto desiderarla, quella estate doveva finire, per Ron si era rivelata
la più difficile di tutta la sua esistenza, doveva sparire insieme alla sua cotta per Hermione.
Inoltre i dubbi, le delusioni dovute all'intensa storia tra Hermione e Harry, gli facevano ancora male,
erano una ferita ancora aperta nella sua anima.

''Hermione, io ho bisogno di dirti una cosa.''
Recitò queste parole incerte la voce di Ron, come se veramente non volesse affatto chiederle niente.
''Dimmi pure Ron, sono tutta orecchie.''
Ron tirò un sospiro come per gonfiarsi i polmoni di coraggio e disse:
''Quella mattina, quando io andai nella tua camera...''
''Ti ricordi no?...''
''Beh, quando eri insieme ad Harry...''
Le parole di Ron continuavano dopo pause non troppo lunghe, ma che stavano facendo spazientire
Hermione, che non voleva perder tempo, così Ron riconobbe la sua espressione e si fece
più frettoloso.
''Volevo dirti se tu e Harry , beh, avete...avete fatto l'a-am..''
Ron non riusciva davvero a continuare, le parole impaurite di farsi sentire, 
si nascondevano sempre di più sulla bocca di Ron, senza voler uscire.
''Insomma Ron, vuoi sapere se io e Harry ABBIAMO FATTO L'AMORE?''
Si espose così Hermione sussurando in modo delicato le sue ultime parole che però
sembrarono enormi ,giganti e imponenti all'udito di Ron.
''Beh si...''
Arrossì, e dopo partì sparando parole a caso, per distogliere l'attenzione
da quegli evidenti rossori sul viso.
''Non  è che io voglio fare l'impiccione, è solo per capire meglio,
così se dovrò parlare con voi due, sarei informato di tutto, però se non vuoi dirmelo , 
tranquilla...''
''Hei, hei , RON! Zitto e stai tranquillo.''
Stavolta disse Hermione con voce molto possente, zittendo Ron.
''No, io ed Harry quella notte non abbiamo fatto l'amore, abbiamo solamente 
dormito insieme, eravamo mezzi nudi, è vero, ma io non mi sentivo abbastanza 
pronta e allora abbiamo rimandato.''
''Ah...''
Dentro di sé, sembrava un'enorme festa, finalmente qualche volta le 
banali e infantili idee e speranze di Ron erano vere.
''E comunque so perché me lo hai chiesto, so perché eri sconvolto quella mattina, vedendoci insieme.''
''Già, mi sono sentito davvero tradito da voi amici, che non mi avete nemmeno
informato dell'unione.'' Azzardò Ron, con un tono davvero lieto.
''E' inutile che fingi Ron, so che provi qualcosa per me.''
Quelle parole furono per Ron, come un coltello nell'anima, non le bastava tenersi il cuore,
Hermione le stava distruggendo anche l'anima, e stavolta colpendolo nella ragione.
Un'ondata di silenzio attraversò di colpo i due, che non credevano ci fossero 
parole più sincere in quel momento , che i loro occhi fissi l'uno nell'altro.
''Dai Ron , prova a mentire mentre ti guardo negli occhi.''
''Davvero Hermione, tu mi sei sempre piaciuta sin dall'inizio, ma dopo quello
che è successo con Harry...'' Fece una breve pausa mentre la sua mente
suggeriva parole inappropriate, rischiose, ma vere.
-IO TI HO AMATO ANCHE DI PIU''
''No, cioè...non ho potuto che dimenticare la cotta che ho avuto per te, Hermione.''
-Menti- le suggeriva la mente.
''Io non mento, giuro che è la verità.''
Era una continua lotta tra l'amore del suo cuore ormai donato a Hermione e l'orgoglio
del suo aspirare a diventare un UOMO.
''Ok, Ron ben per te, per me sei davvero un grande amico! Meglio chiarire prima certe situazioni.''
Che delusione, e Ron che si aspettava il meglio, inutili conflitti mentali, 
per ricevere una stupida rassicurazione.
Che dire? Gli aveva strappato tutto, il cuore, l'orgoglio, la vergogna, il provare a essere uomo,
il senno della ragione, sminuzzando tutta la sua anima in mille pezzi, lasciando
il compito di ricucirne le ferite, a Ron, da solo, solo a lui, fragile per come era.
Come poteva ricucirsi le ferite se erano l'unico sentimento che lo avvicinava a lei?
Hermione era DOLORE e il dolore non doveva mai più mancare a Ron, che non riusciva
a prendersi cura di sé, figuriamoci degli altri.
Non doveva mai più mancare dolore dentro di sé, Hermione era con lui, ma non era DENTRO di lui,
non aveva deciso di restituirgli il cuore, e quindi donargli una parte di sé da custodire
per tutta vita. A Ron non bastava Hermione solo fisicamente come ''amica'', voleva la sua essenza, e 
per rappresentarla, ha deciso ciò che nonostante fosse presente durante tutte le sue giornate, da
quel maledetto primo giorno di scuola,non ha mai fatto sciupare l'amore per Hermione, 
quel sentimento malato che ogni individuo sanamente innamorato vuole, desiderava: IL DOLORE.
   
 
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