Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Fuyu    30/11/2013    1 recensioni
Ci troviamo in un mondo parallelo mai visitato prima (neanche nel manga). Dalla descrizione ci si potrebbe trovare nel nostro mondo, ma contornato di magia. I nostri incontreranno varie persone, alcune già viste, altre no e ancora altre che non si aspettano. Tutta la storia girerà attorno ad un piccolo oggetto, una pietra appunto.
Ve lo dico per precauzione, il titolo non ha nulla a che vedere con l'anime "Il mistero della pietra azzurra", e la pietra presente in questa fan fic non ha nulla di riconducibile a quella presente nel suddetto anime/manga, solo il colore, ma non credo visto che è più chiara.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Mokona Modoki, Syaoran, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Fay 2

La Pietra Azzurra

Inizia l'avventura


Alla fine decisero di seguire il bambino. Se era vero che Ashura era suo nonno, allora potevano esserci delle probabilità che sapesse qualcosa e poi in quel mondo viveva una Yuko, la quale poteva sapere qualcosa dei cloni o per lo meno delle sua se stessa che li aveva fatti viaggiare. Certo la loro Yuko non c'era più, infatti, dopo la sua scoparsa era stato Watanuki ad aiutarli nel viaggio quando avevano bisogno di qualcosa.
La strada pareva dovesse essere molto lunga, ma secondo il bambino avrebbero fatto prima a piedi che su mezzi di trasporto. Durante il traggitto continuarono a parlare del più e del meno e i due Fay se la intendevano alla grande, cosa normale visto che erano la stessa persona, secondo Kurogane. Ad ogni modo, lo spadaccino aveva anche capito che qualcosa non quadrava, certo lui non era un mago e non aveva nessuna sorta di magia, ma era come se avesse avuto un deja vue appena visto il bambino. All'inizio l'aveva declassato come semplice coincidenza visto che era il Fay di questo mondo, ma poi aveva capito che non era il bambino in se quanto, piuttosto quello strano aggeggio che aveva al collo. A prima vista si sarebbe detta un pietra innoqua, però non si sapeva mai

"Eccoci, questa è la palazzina dove viviamo noi! La proprietaria di chiama Chitose ed è molto gentile" parlò indicando un complesso di palazzi con un giardino davanti.

"Ah, assomiglia alla pensione gestita da Sorata-san e Arashi-san, vero?" chiese Shaoran a Fay e Kurogane. Il primo sorrise complice, il secondo parve avere i nervi a fior di pelle, se spuntava di nuovo quel Sorata del cavolo gliele avrebbe suonate stavolta. Mentre loro constatavano la somiglianza, un uomo stava uscendo dalla palazzina di fronte a loro. L'uomo in questione era alto con i capelli neri lunghi fino alle splle, vestito con un semplice maglione e pantaloni leggeri, ai piedi aveva dei sandali da passeggio e una sciarpa ben ferma sulle spalle. Fay lo riconobbe all'istante, nonostante i vestiti del tutto diversi, con il quale era abituato a vederlo.

"Ashura Oji-san!" chiamò il bambino, prima ancora che Fay potesse dire o fare alcun che. L'uomo alzò lo sguardo verso i nostri e sorrise al bambino. Secondo il modesto parere di Kurogane, sembrava di tutto, ma certo non un nonno, anzi si sarebbe detto ancora più giovane di un trentenne. Il giovane Fay gli corse in contro e questi lo prese in braccio issandolo fino alla spalla, per Fay quella scena era fin troppo dolorosa da vedere, ma anche se si fosse fatto delle fisime non sarebbe cambiato nulla. Il bambino parve parlare con il nonno e dopo che l'ebbe messo giù Ashura si avvicinò a loro tenendo il nipote per mano. "Sono loro! Vengono da un'altra dimesione!" I cinque si scrutarono con sorrisi di circostanza, pareva esserci un sottile velo d'imbarazzo, sopratutto per Kurogane, visto che nell'altro mondo l'aveva accoppato.

"Davvero? Bene, felice di fare la vostra conoscenza!" salutò l'uomo, dopodichè si rivolse al nipote. "Avevo chiamato Lee-san, chiedendo di tenerti per un po', mentre ero in riunione, ma vedo che hai già compagnia! Ad ogni modo vai a fargli un saluto e magari presentaglieli, ok!?" propose il nonno Ashura verso Fay. Il bambino annuì e poi salutò il nonno. Dopo che la figura di Ashura era sparita all'orizzonte il piccolo chiamò i nostri indicando la palazzina. Salirono due rampe di scale prima di arrivare alla porta della casa del bambino, prese le chiavi dalla tesca dei pantaloni e poi aprì la porta. Davanti a loro vi si presentò una scena molto famigliare, la stanza era identca a quella che avevano visto nella repubblica di Hanshin.

"Prego, accomodatevi. Mi cambio, poi vi porto da Lee-san!" esclamò contento. "Lee-san è il padre di un mio amico di scuola, quando mio nonno non c'è vado sempre da lui e da sua moglie per non rimanere solo" spiegò entrando in una camera. Shaoran parve pensarci un attimo, aveva già sentito quel nome, anche se non riusciva a collocarlo. Dopo una decina di minuti il bambino uscì dalla stanza con una giacchetta sopra un maglia e un paio di pantaloni neri (prima era in divisa scolastisca). "Di quà" indicò la rampa di scale che saliva al terzo piano, per poi girare a sinistra e bussare ad una porta. La voce che arrivò da dietro alla porta, però, non era di un uomo bensì di una donna.

"Arrivo!" esclamò per poi apparire davanti a loro sorridendo. "Si?" chiese. Il fatto che assomigliasse a Sakura poco importava, il vero problema era il fatto che una vocetta da dentro la casa l'aveva chiamata mamma. Alla fine da dietro la donna apparve un bambino con i capelli neri e gli occhiali che felice abbracciò Fay. La donna sorrise alla felicità del figlio, sopratutto pensando al perchè faceva così.

"Meno male che sei qui, io non voglio starci insieme a quello!" esclamò sconcertato. Kurogane e company osservarono la scena, sembrava di vedere Watanuki da bambino e loro non è che lo conoscessero molto. Il problema era sapere che fosse questo 'quello'. Nel mentre Shaoran non la smetteva di fissare la donna, doveva ammettere che se era davvero Sakura, era cresciuta bene.

"Watanuki non fare così?" lo riprese la donna. Dopodichè si accorse degli accompagatori del bambino "Chi sono?" domandò.

"Loro sono miei amici, vengono da un'altra dimensione!" disse verso Sakura. Lei , che guardò il bambino metre parlava, si rivolse di nuovo ai tre viaggiotori, sorridendo. "Sono qui perchè Ashura Oji-san aveva detto di venire a fare un saluto a Lee-san e dire che non ho bisogno di un tutore! Adesso devo accompagnare i miei amici da Yuko-san!" spiegò.

"Che strano, mio marito non mi ha detto nulla!" pensò la donna "Eppure glielo dico sempre di non tenersi tutto dentro! Ad ogni modo, ora Lee sta dormando, appena si sveglia glielo dico io!" sorrise verso Fay. Shaoran era in catalessi, ogni volta che vedeva quel sorriso era come se andasse in tilt. Mentre Mokona se la rideva nella grossa.

"Ma come te ne vai e mi lasci qui da solo con quel coso?" chiese depresso la piccola copia di Watanuki "Lo sai che non lo sopporto!"

"Si, lo so! Però, come detto poco fa, sto andando da Yuko-san e tu non sopporti nemmeno lei!" fece presente il biondino con una semplicità che fece ridere gli adulti. Secondo l'esperienza di Kurogane, Fay era in grado di dirne di tutti i colori, ma mai aveva freddato una persona così facilmente. Adesso ne era certo qualcosa non quadrava.Watanuki sorrise nervoso verso l'amico, sapendo che diceva la verità, ma quasi, quasi, avrebbe preferito la strega a quell'altro.

"Lascialo perdere è un vero idiota, tu vai!" esclamò un altro bambino, che spuntò da dietro la gonna di Sakura. Watanuki parve riaversi dallo shock subito grazie a Fay e poi si rivolse all'altro diventando, agli occhi di Fay e Kurogane, un vero e proprio gatto. I due bambini, entrambi con i capelli neri cominciarono a fare botta e risposta, tipo film comico. Sakura sorrise e salutando chiuse la porta levando quella pietosa scena dallo sguardo dei cincque spettatori. Il piccolo abbassò la testa quasi mortificato per quello che era appena successo.

"Ok, che ne dite se vi porto da Yuko-san?!" disse alla fine per smortizzare il tutto. Fay sorrise al suo omonimo e acconsentì per tutti, poi tirò Kurogane per un braccio, seguendo il bambino. Shaoran, invece, era tirato da Mokona, con scarso successo. Solo una delle 108 tecniche segrete riuscì a sbloccarlo da quello stato apparente di morte. Fay rise della reazione del ragazzo, mentre Shaoran divenne rosso pomodoro.



Arrivarono in centro città con la metropolitana, dove palazzoni enormi superavano i 20m d'altezza. Dopo aver camminato per qualche minuto si ritrovarono difronte ad una casetta, circondata da due enormi grattacieli. Per kurogane pareva ssurdo, ma se si trattava della strega c'era poco da stupirsi. Davanti alla casetta vi si trovavano una moto ed una macchina d'epoca, ma ben tenuta.

"Probabilmente ha ospiti! Quella moto appartine a Toya-san!" disse entrando nel giardino che circondava la casetta. Shaoran e gli altri lo seguirono, per poi arrivare davanti alla porta d'ingresso. Non fecero in tempo a bussare che un urlo provenì dall'interno.

"RAZZA DI VECCHIO OCCHIALUTO SENZA REMORE! COME SAREBBE A DIRE CHE L'HAI PERSA!?" La voce per Kurogane era fin troppo famigliare, avrebbe riconosciuto la strega anche da una registrazione contraffata. Entrarono in negozio, constatando che la porta non era chiusa a chiave (chi è l'idiota che l'ha lasciata aperta?). Arrivarono nel luogo dal quale provenivano le urla e i rumori di cocci rotti, per poi vedere un uomo uscire dalla porta insieme ad un vaso che, per fortuna sua, si sfracello al muro invece che sulla sua faccia. "DOVE PENSI DI ANDARE! DANNATO!"

"Non entrate, è assatanata!" proclamò l'uomo verso i cinque appena entrati. Poi, vedendo Kurogane, lo prese per mano sotto lo sguardo attonito di Fay che non fece in tempo a fermarli. I due entrarono nella stanza dalla quale era appena uscito l'uomo. I quattro rimanenti, temendo per l'incolumità dello spadaccino entrarono anche loro, trovando Yuko che tranquilla tirava l'orecchio dell'uomo, mentre Kurogane aveva le braccia incrociate al petto. "Ahia, ma perchè devi sempre fare così con me!?" chiese tentando di levarsi la mano dall'orecchio.

"Fosse così poco quello che ti meriti! Ma lo capisci che cosa hai fatto!?" chiese. L'uomo sorrise alla donna, che finalmente aveva mollato la presa

"Era solo una statua senza valore! Cosa sarà mai" fece presente un uomo: capelli neri corti con un giubbotto da moto addosso e accanto un giovane uomo con capelli grigi e occhi gentili. Yuko lo guardo con intenti omici e si avviciò ai due.

"Yukito, vedi di tenere a freno la lingua del tuo ragazzo, altrimenti gliela taglio! Era un statua importantissima, aveva avuto a che fare con molti sciamani, non sai nemmeno quanto potere contenga" spiegò con il sorriso sulle labbra e delle stelle che brillavano attorno alla sua faccia. "A proposito, che ci fate voi qui?" chiese verso Fay e gli altri. Il giovane Fay si avvicinò alla donna.

"Erano venuti per conoscerti, vengono da un'altra dimensione!"

"Questo l'avevo capito, ma perchè?"

"Vorremmo sapere se ha percaso visto un ragazzo che mi somiglia, oppure una ragazza di nome Sakura?" chiese Shaoran speranzoso. La donna parve pensarci su, poi capendo tutto fece un sorrisetto malefico che non piaccue per niente a Kurogane.

"Oh, ho capito! Voi siete quelli che una me di un'altro mondo ha fatto viaggiare attraverso le dimensioni! Va bene, facciamo così, voi mi recuperate la statuetta che quell'idiota ha perso ed io in cambio vi do un indizio sui vostri cloni, che ne dite?" domandò. Non era il problema di fidarsi o meno, sapevano che quando Yuko faceva un patto poi lo manteneva, il problema era tornare vivi. Shaoran si girò verso Kurogane e Fay chidendo aiuto con lo sguardo. Fay alzò le spalluccie come a dire che non avevano altra scelta, mentre Kurogane sbuffò in segno di resa. "Molto bene! Clow, vieni qui" chiamò la donna. "Adesso spiegerai, per filo e per segno, tutta la tua giornata a loro e poi li aiuterai a recuperare la statua in questione, chiaro?" chiese con il volto da diavolo. Clow sorrise e poi si mise a parlare con Shaoran mentre Fay e Kurogane si sedettero vicini a Yukito e Toya, come Yuko.

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Scusate il ritardo, problemi universitari.

Ogni commento o critica è il ben venuto.

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