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Autore: M4RT1    30/11/2013    5 recensioni
La prima notte di Finnick al Distretto Quattro, dopo il Tour della Vittoria.
Lui e Annie. E una coperta sulla spiaggia.
|| Dal testo:
"Ti abbraccia, e per la prima volta ti senti caldo davvero.
Caldo dentro. Quel genere di calore che nessuno sponsor ti avrebbe potuto comprare, nell’Arena.
Quel genere di calore che solo lei ti da."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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― Ho freddo.

― Se vuoi rientriamo.

― Non voglio rientrare. Mi piace stare qui, adesso.

― Vuoi un po’ di coperta?

― Dovrei essere io a farti queste domande, Annie. Non tu. Non vedi che sono sbagliato?


 
Dialoghi frammentari, nel cuore della notte.

Sulla spiaggia del Distretto Quattro, tutto tace. Non c’è nessuno, i pescatori non sono ancora partiti.


 
― Non sei sbagliato, Fin. Non lo sei.


 
Un brivido di freddo, la sua mano calda che ti sfiora il polso gelido.

Tremi, e non sai più se è il nervosismo o il vento.
 
― Io non sono più quello di prima, Annie. Sono sbagliato.

 

Risposta stizzita, rumore di mani che sfregano l’una contro l’altra.

Un granello di sabbia ti finisce in faccia, negli occhi.
 
― Ti ci vuole solo del tempo, Fin. Starai bene.


 
La sua mano si poggia sulla tua spalla, tirandoti giù.

Sabbia tra i tuoi capelli, sul collo, nel colletto della maglietta.

La coperta è calda, morbida, e il suo corpo lo è di più.


 
― Non ti ho detto che volevo la coperta.

― Non mi hai detto che volevi morire ibernato. Avresti potuto farlo tredici giorni fa.


 
La risposta di Annie ti fa male.

Non l’ha fatto apposta, lo sai, voleva solo farti ridere.


 
― Scusa, Fin, non volevo.

― Non fa niente.


 
Ti abbraccia, e per la prima volta ti senti caldo davvero.

Caldo dentro. Quel genere di calore che nessuno sponsor ti avrebbe potuto comprare, nell’Arena.

Quel genere di calore che solo lei ti da.

 

― Andrà tutto bene, Fin.

― Mmh mmh.

― Devi esserne sicuro.

 

Risate nel cuore della notte. Il tuo petto si muove, veloce, e la sua testa traballa.

 

― Smettila di ridere, scemo ― ti rimprovera.



Tu ci provi, ma le tue risate non sono mai destinate a terminare così presto.


― Prova a farmi smettere ― la sfidi, e lei si fa seria.


― Sono finite le zollette.

 

Silenzio. Il rumore delle onde torna ad essere l’unico, sulla spiaggia.

 

― Dici sul serio?

― Sì, e ti sta bene. Da quando sei tornato da Capitol City, non hai fatto che ingurgitare zucchero.

 

Nuove risate.

Un pescatore sta cominciando a preparare la barca per salpare. Si ferma, cercando di capire la provenienza del rumore, poi scuote la testa e riprende a fare il suo lavoro.
 
― Ho freddo.

― Lo so.

― Dammi un altro po’ di coperta.


― E dovrei morire di freddo per te?

 

Altre risate, all’alba.

Risate e una coperta blu, a tratti sbiadita. E sabbia. E due amici, abbracciati nel silenzio del mattino.

 

― Finnick?

― Dimmi.

― Non è vero che le zollette sono finite: le ho mangiate io.

 
  
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