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Autore: MariVent    01/12/2013    1 recensioni
Brook si innamora di una donna che appartiene a un mondo diverso dal suo.
[Parte che ho voluto ampliare della raccolta "50 shades of soulful green".]
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brook, Mugiwara, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Brook stringeva il timone e canticchiava fra sè e sè: era notte e toccava a lui fare la guardia.
Un fruscìo.
Brook si guardò intorno allarmato, interrompendo così il proprio canticchiare, ma poi si rilassò nuovamente constatando che non c‘era nessun‘altro sul ponte.
La risata di una donna riverberò nell‘aria.
«Ciao, bambolotto. È da un po‘ che non ci si vede.»
Brook volse lo sguardo verso la polena, scorgendo una figura incappucciata e illuminata dalla luce lunare seduta a gambe incrociate sulla testa della Sunny.
«Oh, sei tu.» fece lui, sia poco colpito che sollevato «Chi non muore si rivede.»
La donna fece un salto e atterrò accanto a lui senza fare rumore.
«Beh, si» ribattè lei mettendosi le mani sui fianchi «Soprattutto se non puoi morire.»
Brook le tolse il cappuccio, la guardò negli occhi neri per un momento e la strinse con le braccia lasciandola libera di abbracciarlo a sua volta.
«Mi sei mancata tanto. Perché non vieni più spesso?» domandò, strofinando la fronte sulla clavicola di lei.
«Oh, Brook.» mormorò lei, alzando le mani dai fianchi e abbracciandolo «Non ti farei delle visite se non sentissi la tua mancanza.»
Brook la lasciò andare (anche lei lo lasciò andare) e fece scorrere un dito sulla guancia della donna con un‘espressione contrariata.
«Sei molto... più magra di come ricordavo. Aspetta, ti porto qualcosa da man-»
Lei gli aveva preso il braccio impedendogli di correre via e gli aveva spinto la mascella in su per impedirgli di parlare, con una forza eccezionale per una persona di tale costituzione.
«Brook, sto bene. E ti devo dire una cosa: siediti e promettimi che non farai nessun rumore.» richiese lei mostrando i denti minacciosamente.
Lo scheletro annuì spaventato e dopo che entrambi furono seduti a gambe incrociate sul ponte lei lo lasciò andare.
Lei abbassò lo sguardo.
«Ecco... io non sono una persona vera.»
Brook la guardò sbalordito (e avrebbe anche sbattuto le palpebre se le avesse avute) per qualche secondo e poi cominciò a ridere come un pazzo, coprendosi la bocca per non farsi sentire dal resto della ciurma.
Lei lo guardò triste e umiliata, cosa di cui Brook s‘accorse, e si alzò dirigendosi verso il parapetto.
Brook si avvicinò a lei e si schiarì la gola imbarazzato.
«Scusa, l‘avevo capito. Che non sei un essere umano, intendo. Ridevo perché per me sei comunque una persona. Di che specie sei?»
Lei sospirò.
«Sono uno shinigami. Uno shinigami inviato per tenerti sotto controllo e che ha finito col sentirsi attratto dalla persona che doveva controllare.»
Lei si nascose il viso con le mani e Brook le mise un braccio attorno alle spalle, arrossendo.
«Una dea che ama un mortale... è così romantico!»
Lei si rivolse verso di lui e gli sorrise, azione che lo fece arrossire ancora di più.
«Brook... ti piacerebbe vivere per sempre? Posso chiedere ai miei superiori se sono disposti a lasciare la tua anima in questo mondo, se vuoi.»
Brook inclinò la testa da un lato e sorrise.
«Non ce n‘è bisogno. Quando sarà la mia ora mi accompagnerai dove devo essere accompagnato e potrai venirmi a trovare lì tutte le volte che vuoi.»
Lei lo baciò sui denti con gli occhi lucidi e poi svanì, lasciandolo solo per il resto della notte.
  
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