-"Sherry."
-"Gin."
La tua enorme figura mi è a ridosso del volto, fatico a tenere il respiro regolare, mi guardi, sghignazzi, sorridi malizioso.
Sappiamo entrambi dove vorresti arrivare.
Sappiamo anche che non te lo permetterò.
Non di nuovo. 
Mi vieni ancora più vicino, mi passi le mani attorno alla vita e mi stringi forte. 
-"Non ti lascerò andare.", mentre parli mi costringi a fissarti le labbra, vuoi essere certo che io mi renda conto della situazione in cui siamo.
-"Il lupo e la pecorella, mia dolce Sherry", respiri forte prima di continuare, vuoi assicurarti tutta la suspence del momento "e sai che è il lupo?" respiri affannato, porti la bocca sul mio collo e cominci avido a leccarmi e baciarmi. Mi dimeno, scalpito, cerco di liberarmi dalla tua stretta mortale. 
Inutile. Ogni mio gesto, si rivela inutile.   
Tento ancora di urlare, ma blocchi il mio gemito con una mano, mentre porti l' altra tra le mie cosce, mi strappi avidamente le mutandine, e prima che io possa avere il coraggio di dire qualcosa, mi hai già penetrato con tutta la violenza di cui disponi.
Mentre continui divertito il tuo gioco erotico, mi imponi di guardarti negli occhi. Pianto le mie iridi smeraldinee sui tuoi occhi verdi, nella speranza di riconoscere nel tuo sguardo, l' uomo che conoscevo.
Ma come ho detto, ogni mio gesto si rivela inutile.
Vorrei vomitare. 
Mi stanco persino di urlare, darti una tale soddisfazione non farebbe che accrescere il tuo ego.
Continui fino a che non ti stanchi, poi estrai la pistola.
Mi si gela il sangue.
-"Gin", chiamo il tuo nome con voce rocca e spenta, vorrei fermarti, chiederti di aspettare.
Non faccio in tempo. Inutile.
-"No Sherry. Non permetterò che nessun altro, oltre a me, ti faccia sua."
Giusto, tutto ciò che è stato tuo, deve essere solo tuo, me ne ero dimenticata.
Apri il fuoco, e quell' unica pallottola che spari, mi si conficca dritta nel cuore.
Mi accompagni sul freddo asflalto, mi appoggi a terra, adagiata sul mio stesso sangue.
Non mi guardi più.
Ti giri e te ne vai.
Solo le stelle, testimoni di questa nera notte, ti illuminano la via, e a me, illuminano la tua figura.
Non riesco a controllare le lacrime.
Cadono sul sangue.
Si alza il vento, il tuo lungo mantello con lui, e una scia del tuo nero profumo mi inebria.


-"Gin, e pensare che una volta noi ..."
La stretta della morte sopraggiunge, mi impedisce di concludere la frase, e con lei il ricordo di noi.







Angolino per me ^^
Mi mancava scrivere e sono tornata con una storia a tematiche, direi, pesanti.
Spero solo vi sia piaciuta. Lasciatemi pure un commento con un pensiero, leggerò con infinito piacere.
Aika