1.
( a v v i s o -> Jason è Bieber )

La mia cameretta era avvolta dal silenzio, cosa più magnifica non poteva esistere ovviamente.
Apro lentamente gli occhi osservando la stanza con attenzione: chitarra classica di fianco alla scrivania di legno
dove svolgevo la maggior parte dei compiti.
I miei occhi si focalizzarono sulla chitarra anche se non ne comprendevo la motivazione
di ciò ma ignorai tutto scoprendo il mio minuto corpicino dalle lenzuola e,
posando i piedi scalzi sul freddo pavimento mi recai in cucina dove mi attendevano i miei genitori,
mio fratello maggiore e, una ricca colazione che avrei fatto a meno di mettere nel mio stomaco cosa che, non mi era affatto concesso.

Scese le scale mi ritrovai mia madre presa a cucinare le famose frittelle che, avrei dovuto digerire io;
mio padre leggere il giornale come ogni santa mattina e, mio fratello… beh lui dormiva sul tavolo lasciando
che la su saliva finisse su di esso: voltastomaco tra tre,due,uno…
- Cath, ben svegliata. Avanti la colazione è pronta mangia tutto che io e tuo padre tra meno di un’ora dobbiamo partire –
li guardai con attenzione ma soprattutto osservai le due frittelle bruciate che avrei dovuto mangiare io
mentre mio fratello maggiore se la sarebbe cavata con latte e cereali.
Sospirai sorridendo appena per nascondere il disgusto e, sedendomi assaggiai ciò che aveva cucinato mamma.
Ecco sento che la morte è vicina, come poteva chiamare ciò ciambelle o ancora peggio…cibo.
- Buone amore? – sussurrò mamma mentre giocherellava con due ciocche dei miei lunghi capelli neri.
Annuì semplicemente non riuscivo neppure a spiccare una semplice parola.
- Sono contenta che ti piacciano. Ti ho preparato anche il pranzo per la scuola così
non dovrai mangiare quelle schifezze a scuola, caro andiamo non possiamo fare ritardo –
mio padre osservò me, mio fratello e poi mamma.
Si alzò silenziosamente posando il giornale sul tavolo e incamminandosi verso la porta.
E’ sempre così… noioso e silenzioso.
Sospirai appena e, quando lasciarono la casa gettai nel cestino entrambe le frittelle preparandomi del latte velocemente.
- Jus, svegliati! – lo chiamai tirandogli un piccolo schiaffo sul capo.
- Mangia le…ottime frittelle e non rompere! – certo, proprio ottime.
Bevvi il latte a gran velocità per poi recarmi nella mia camera per vestirmi: Tara doveva passare a prendermi.

Pronta percorsi le lunghe scale, mi caricai lo zaino sulle spalle ed uscì di casa: Tara era già qui.
- Buongiorno! – mi salutò raggiante lei. Le sorrisi sussurrandole appena un “Giorno”.
- Hai i tuoi via per un weekend, tuo fratello cosa farà? – mi domandò curiosa.
Aveva da sempre una cotta per lui, strano: è orribile.
A tutti piace Justin ma…stranamente non ne comprendo la motivazione.
- Giocherà a scacchi probabilmente.
Ma che ne so lo sai che dormirò da sola questi giorni – affermai quasi scocciata di queste domande.
Cosa le importava tanto lui non sarebbe rimasto con me ma avrebbe
dormito a casa della sua fidanzata come fa tutte le volte.
- Nulla diciamo che ho un’idea ma te ne parlerò alla fine delle lezioni – annuì semplicemente,
non avevo assolutamente voglia di contraddirla o di chiederle cosa le era passato per la mente.

Tara parcheggiò, proprio di fianco all’auto o meglio, Ferrari di Jason, capitano della squadra di football.
L’ansia si impossessava man mano di me. Non perché era bello e popolare, ma perché…mi vergognavo di lui e di tutti i suoi amici.
- Ricordati di respirare se ci salutano – la guardai in cagnesco e senza risponderle
aprì la portiera uscendo dalla sua auto e sbatterla con forza, attirando l’attenzione proprio
di Jason ma non mi interessava, mi infastidiva il suo commento inopportuno, sapeva che avevo problemi con la timidezza e me lo rinfacciava.
- Evita le tue battutine di prima mattina – volevo dire “ di merda “ oppure “ di cazzo”
ma mi hanno insegnato a non dire parolacce di conseguenza mi sono zittita.
Ridacchiò alle mie parole per poi chiudere l’auto e raggiungermi al mio fianco baciandomi la guancia.
Jason e i suoi compagni..meno belli ecco, non facevano altro che osservarci e ciò mi infastidiva.
- Ciao Cath – mi salutò Tara correndo alle lezioni – cosa? – ero persa nei miei pensieri
e solo ora mi ero accorta che lei era dentro l’edificio scolastico ed io appoggiata alla
nostra auto con loro che mi osservavano – C-che c’è? –
chiesi quasi con un filo di voce non appena lo sguardo di Jason si posò sul mio corpo.
Mi sorrisero e, alzando ed abbassando le spalle si voltarono uno dopo l’altro entrando a scuola.
Emisi un sospiro di sollievo non appena si allontanarono da me.
Scossi il capo correndo in aula, sedendomi vicino a Tara
–sei proprio…ecco, lo sai! – iniziò a ridere –dai l’ho fatto per te..um..Jason con il nuovo tatuaggio è ancora più sexy –
sorrise maliziosamente non appena entrò con gli altri
– a me non piacciono – mi guardò male –sì perché tu sei santa -.
Cos’era un’offesa?
Evitai di risponderle e, abbassando il capo osservai l’orario al mio cellulare : 08.05.
La giornata era ancora lunga…

-
L E G G I.
lo so, sono una frana a scrivere ma mi è venuta in mente questa
fiction e volevo condividerla con voi.
recensite, voglio sapere cosa ne pensate e, cosa devo o meno migliorare.

I PERSONAGGI LI PRESENTERO' NEL PROSSIMO CAPITOLO SE CI SARANNO RECENSIONI.

1. ( a v v i s o -> Jason è Bieber )

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( a v v i s o -> Jason è Bieber )