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Autore: Butimbroken    01/12/2013    1 recensioni
Rachele Smith ha sedici anni e sembra una comune adolescente. Non ti accorgeresti mai di lei in mezzo a una folla di persone, o in una discoteca affollata. Tutto cambia quando in una squallida camera di un mal ridotto hotel incontra Zayn Malik, ma lei non sa veramente lui chi è o che cosa può fare. E non sa neanche lei chi sia. E se poi in questa storia già complicata si immischiassero anche l'amore e l'amicizia? E se oltre a Zayn anche qualcun'altro cercasse di rapire il cuore della bellissima Rachele?
*Dai Capitoli* *Zayn's Pov*
''E nonostante il pericolo e la confusione di qualche attimo prima non gli era sfuggita la straordinaria bellezza di quella ragazza, poteva anche avere tutti i vestiti stracciati,essere sporca e avere un aria smarrita ma era innegabilmente stupenda. I capelli ricci biondi le ricadevano sulle spalle e gli occhi grigi guardavano un punto indefinito dietro di lui. Solo pochi secondi dopo, capì che erano in pericolo e qualcosa dietro di loro li stava per attaccare.''
**
Lupi Mannari/paranormale. Se non ti piace il genere io non posso farci nulla.
Non è la solita storia banale fidatevi.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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  The eyes of the wolf.

 New life.

La macchina procedeva sobbalzando lungo la stretta strada che conduceva al vecchio hotel in cima alla montagna. Tremai
– Mamma guarda questo posto, andiamocene!-   Caterin fermò l’auto proprio davanti al cancello arrugginito e scricchiolante del hotel.  
– Scendiamo ragazzi- ci incoraggiò . Davanti a noi si presentava una grandissima casa mal ridotta.
– Sembra la casa di un film horror!- mi lamentai piagnucolando  
– Smettila, neanche tuo fratello si sta lagnando!- sbuffò mia madre.
– Questo posto era bellissimo, è qui che i tuoi nonni si sono conosciuti.-Guardai  il tetto in rovina, le finestre spaccate, e alcune vetrate in frantumi. Mi metteva i brividi quella casa. Trasferirsi in questo posto, era una pazzia!
- Ricominceranno gli incubi..- sussurrai. Mamma tacque e continuò a camminare. La porta si aprì e una ragazza bassina con i capelli rossi e gli occhi vispi marroni  mi sorrise.
- La signora Smith? Sono Julis, piacere di conoscerla. Sono la custode di questo hotel!- era appena più grande di me. Quel posto era fin troppo strano.
- Sono felice che siate arrivati, ho riordinato una camera per voi, entrate!-  dice esultando e battendo le mani contenta. Attraversiamo un corridoio illuminato da luci fioche che risaltano le pareti ammuffite.
- Questa è la vostra stanza,ho cambiato le lenzuola e spolverato un po’. – disse.
- Grazie mille Julis, ci vediamo domani mattina, ora vorremmo riposare-  rispose mia mamma.
- Buona notte – Appena Julis se ne andò iniziai a brontolare, e inveire contro quel posto.
- Mamma ce ne dobbiamo andare subito hai visto in che condizioni è questo posto? Dai torniamo a Bradford ti prego!- dissi velocemente.
- Rachele respira, andrà tutto bene okay?- iniziò a rassicurarmi.
- Mamma no..- iniziai a protestare.
- Ora devo andare a concludere l’affare con l’agenzia immobiliare, ci vediamo dopo tesoro. Occupati tu di Noah- disse aggiustandosi la sciarpa.
- Non vorrai lasciarmi qui sola?
- Rachele in città ti annoieresti e Noah con chi rimarrebbe?-
Prese le chiavi della macchina, diede un bacio sulla fronte a mio fratello e si girò verso di me.
- Vai ad esplorare un po’ la casa, magari trovi un tesoro nascosto- scherzò, ma la guardai storto finchè non uscì dalla stanza.
- Ho fame scricciolo, mi prepari qualcosa?- mio fratello mi si piazzò davanti facendomi gli occhioni dolci.
- Va bene, ma non chiamarmi mai più così.- dissi accarezzandogli la testa e respirando profondamente. Non sentivo quel nome da mesi.
- Fai il bravo Noah- dissi uscendo dalla porta. Mentre percorrevo i corridoi poco illuminati, il pavimento di legno scricchiolava sotto le mie scarpe. L’aria era umida e puzzava di chiuso e fumo. Aprii varie porte e guardai a fondo le stanze ma non riuscii a vedere niente perché la maggior parte delle luci erano fuori uso. Canticchiai una vecchia canzone sentita alla radio e girai un angolo. Tratteni il respiro, cos’era quel lieve rumore? Solo le assi del pavimento andate a male? Ascoltai più attentamente. Eccolo di nuovo: un rumore simile a un battito d’ali. Un pipistrello?
Per oggi ho visto abbastanza mi dissi. Si ma la strada giusta ora qual’era?. I corridoi e le stanze erano tutte uguali. Sentii di nuovo un rumore questa volta molto più vicino, mi venne la pelle d’oca. A un tratto sentiiuno starnuto e mi fermai. Forse era Julis.
- Julis sei tu?- dissi con voce bassa. Magari mi avrebbe aiutato a tornare nella stanza. Fu allora che intravidi un un debole chiarore filtrare da una porta in fondo al corridoio. Raggiunsi la porta e ci avvicinai l’orecchio.
- Julis?- dissi entrando. Un ragazzo sicuramente più grande me stava sistemando sul letto una coperta.
- Per favore va vià- sussurrò il ragazzo. Aveva degli occhi nerissimi, cerchiati da profonde occhiaie. I capelli tenuti in una cresta scompigliata, era di una bellezza assurda.
- Chi sei, cosa ci fai qui?-   sembrava più spaventato di me. Fece un passo indietro.
- Mi chiamo Zayn- rispose con lo sguardo basso.
- Ti prego vai via..-
- Non capisco- dissi incrociando le braccia per non tremare.
- Ti sto mettendo in guardia cazzo! Vattene via prima di domani notte- era diventato rabbioso e prepotente. Sobbalzai.
- Non me andrò da nessuna parte, devi spiegarmi!- sbottai furiosa.
Zayn agitò le mani e indurì la mascella.
- Come vuoi stupida mocciosa!  Domani ci sarà  la luna piena e io sono un lupo mannaro-  disse guardandomi con quegli occhi scurissimi.
- Porca puttana- riuscì solamente a dire. Pochi secondi dopo scoppiai a ridere.

- Voglio solo salvarti la vita, sono un lupo mannaro, ogni volta che c'è la luna piena mi nascondo qui, perchè perdo il controllo.- disse con voce roca e dura.
- Non mi credi?- aggiunse, guardando fuori alla finesta.
Lo fissai attonita respirando con fatica.
Sospirò tristemente. Mi prese per i fianchi e mi spinse verso la porta, spaventata mi scansai.
- Adesso vai via- mi esortò il ragazzo.
- Non uscire per nessuna ragione al mondo domani- disse stringendomi forte il polso.
- Ce ne saremmo andati domani mattina- mi girai e corsi via. Il rumore sordo dei miei passi rieccheggiava nel corridoio, respirai affannosamente. Mi precipitai nella mia stanza che non so come,trovai.
- Rachele tutto bene? Sei pallidissima- disse il mio piccolo fratellino. Troppa intelligenza per un bambino di 6 anni.
- Si, sono solo dispiaciuta di non aver trovato niente da mangiare- borbottai, ancora stordita. Sorrise.
- Mi ero portate le barrette di cioccolato e una bottiglia di coca, mi sento sazio. Ti ho lasciato una brioche.- disse ridendo.
- Grazie piccolo- dissi stupefatta.
- Ora a dormire-
- E mamma?- mi chiese innocente.
- Tornerà più tardi.-
Quella notte non riuscì a dormire, i suoi occhi erano impressi nella mia mente. E se fosse stato vero e ..?
No! Non era possibile.
E quella notte feci il mio primo incubo da sei mesi. 
  
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