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Autore: Yvaine    02/12/2013    0 recensioni
Il Vecchio eremita era disteso sul divano come al solito a guardare la sua tv personale: una sfera di cristallo che trasmetteva le vite di Gigia, Lilian e Bach sulla Terra.
“Smettila!” stava urlando Gigia “non è possibile che ogni volta ti comporti in questo modo!”
“Sai che ti dico? Non avrei mai dovuto desiderare di venire in questo mondo!” esclamò Lilian inviperita (aveva rimesso i suoi vecchi abiti addosso! Brutto segno!).
“Su su ragazze…” Bach fece il suo classico e infelice tentativo di imporsi.
“E stai zitto tu!” gli urlò Gigia.
“Troverò un modo di tornarmene dove ero prima!” esclamò Lilian appena prima di andarsene a grandi passi.[...]Gigia e Bach discussero per un po’, poi improvvisamente si interruppero e si allontanarono senza neanche salutarsi.[...]Non ricordavano più nulla della loro avventura, nonostante sulla Terra fossero passati sì e no tre anni!Il vecchio eremita partì alla volta della Terra e, per avvicinare le ragazze, fondò un forum chiamato “il covo della chiocciola”
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure di Gigia, Lilian e Bach'
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Ed eccoci qua con il sequel di "lui, lei e l'altra". Ebbene sì, Lilian, Gigia e Bach tornano sui grandi schermi!
Questo racconto è strutturato in due parti, ma ve le spiegherò qui man mano che vado aventi nel pubblicare i capitoli!Non vi dico niente, altrimenti sarebbe terribilmente spoiler, ma si tratta di amnesie, guerre, amicizie, amori e....cantastorie!
A voi il giudizio!
Essendo un lavoro scritto a quattro mani, ringrazio Silvia, la mia collaboratrice!




PROLOGO

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Era una sera grigia: nonostante fosse estate era arrivato presto il buio.
Il vento gridava pericolo, era agitato. Smeralda lo sentiva: quei segnali erano per lei.
Percepiva che sarebbe accaduto un disastro, ma non capiva a cosa doveva stare attenta per prevenirlo.
Girava inquieta per il palazzo mentre lampi in lontananza si riflettevano sulle pareti di cristallo.
Arrivò nella sala del trono: era vuota.
D’altronde c’era il derby in tv.

L’avatar si sedette sul suo trono: qualcosa di malvagio si stava avvicinando e voleva esser pronta ad accoglierlo.
“Ti ho trovata finalmente!” esclamò San avvicinandosi dal corridoio “Ho dovuto consultare i miei vecchi libri di storia per poter rispondere alle domande sulla roccia, ma alla fine ce l’ho fatta!”
La sala rivelò quello che c’era in fondo al suo animo e i vestiti di San cambiarono: d’un tratto si trovò con un’aderentissima tutina di pelle sadomaso.
Neanche se ne accorse: non era così diversa da quello che indossava abitualmente!
“Cosa posso fare per te, San?” chiese disponibile Smeralda.
“Voglio andare nel mondo di Bach” disse lei decisa.
“Mhmm” l’avatar era perplessa “non sei spinta da sentimenti nobili che possano giustificare un simile cambiamento.”
“Non ho ancora finito di raccontargli le mie avventure!!!” ribatté lei convinta.
“Non basta” rispose Smeralda senza batter ciglio.
Fuori scoppiò il temporale e si sentirono delle persone gridare da una zona recondita del castello.
Qualcuno doveva aver segnato!

San si avvicinò a Smeralda “Devi farmi andare là.”
“Non lo farò” rispose lei -Non sei neanche mia gemella!!!- pensò.
Indispettita San si lanciò sulla ragazza con il risultato che le due ruzzolarono in un corpo a corpo. La forza bruta di San era superiore, così lo scontro finì con la donnaccia che sovrastava la pacifica Smeralda.
C’è solo un modo per uccidere un avatar immortale, ed è privarlo del suo elemento: San ed il suo spropositato davanzale stavano inavvertitamente soffocando Smeralda.
“Allora??? Mi fai andare nel mondo di Bach e delle due poppanti???” gridò dall’alto della sua posizione.
Piuttosto che farlo, Smeralda decise di morire.
Quando si accorse che la sua avversaria non respirava più, San si allontanò spaventata. Cosa aveva fatto??? Lei voleva solo andare a rompere le balle a Bach!

Un fulmine illuminò la stanza: la ragazza si vide riflessa sul trono.
Ora sapeva cosa fare.
Si alzò e urlò dalla finestra “IO SONO IL NUOVO AVATAR!!!”
Di colpo divenne blu mentre il colpo di Smeralda si riduceva in cenere.


***




Il Vecchio eremita era disteso sul divano come al solito a guardare la sua tv personale: una sfera di cristallo che trasmetteva le vite di Gigia, Lilian e Bach sulla Terra.
“Smettila!” stava urlando Gigia “non è possibile che ogni volta ti comporti in questo modo!”
“Sai che ti dico? Non avrei mai dovuto desiderare di venire in questo mondo!” esclamò Lilian inviperita (aveva rimesso i suoi vecchi abiti addosso! Brutto segno!).
“Su su ragazze…” Bach fece il suo classico infelice tentativo di imporsi.
“E stai zitto tu!” gli urlò Gigia.
“Troverò un modo di tornare nella mia vera terra!” esclamò Lilian appena prima di andarsene a grandi passi. La ragazza camminò giusto il tempo necessario a scomparire dalla vista di Gigia e Bach, poi si appoggiò al muro. Chiuse gli occhi e sentì un vortice prenderle la testa. Afferrò il cellulare, ma non riusciva a mettere a fuoco, così decise di rinunciare a chiamare Munch.
Il Vecchio eremita vide che restò ferma per un po’, chiuse gli occhi, li riaprì e si allontanò di nuovo.
Non molto lontano, Gigia e Bach discussero per un po’, poi improvvisamente si interruppero e si allontanarono senza neanche salutarsi.

“Ahi ahi ahi” disse il saggio “questa volta non si ricongiungeranno molto facilmente… urge un intervento… però prima ho da fare.”
L’anziano andò a recuperare carta e penna, ma quando le trovò era arrivata sera. Tornando alla sua capanna diede uno sguardo alla finestra: era una sera d’estate stranamente buia.
La sua fedele sfera aveva cambiato programma: trasmetteva San seduta sul trono di Smeralda in preda ad un delirio di onnipotenza. Aveva anche la pelle blu!
Il vecchio eremita la scosse convinto che si trattasse di un’interferenza e, come si aspettava, tornò a vedere Lilian, Gigia e Bach. Ormai erano separati e si comportavano come se nulla fosse accaduto.
-Mi devo sbrigare- pensò, e si metteva a scrivere.

Nel tomo che risultò dai suoi sforzi, descrisse un lungo e tormentato viaggio. Pieno di sentimenti ed emozioni, atti eroici, uomini indifesi, fanciulle che picchiavano e uccidevano chiunque incontrassero, draghi come coscienze... insomma venne fuori un romanzo che sarebbe stato buono come sonnifero.
Una volta che ebbe finito il proprio lavoro era passato qualche secolo. Letteralmente.

Uscì di casa e, solo a quel punto, si accorse che il suo mondo era stato devastato dal nuovo avatar dell’aria: San.
Beh, un motivo in più per andare nel mondo di Gigia!

“Mi serve una profezia!” decise “neanche io che sono onnisciente e immortale posso viaggiare tra i mondi senza una profezia!” così si diresse verso lo sgabuzzino.
“Trovata!” disse dopo qualche oretta emergendo dall’armadio.

“Gallia est omnis divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae , aliam Aquitani, tertiam qui ipsorum lingua celtae, nostra Galli appellantur.
Hi omnes lingua, istitutis, legibus inter se differunt. Gallos ab Aquitanis Garumna flumen, a Belgis Matrona et Sequana dividit.”



Il vecchio eremita sospirò: “Forse è peggio di quanto temessi…”
La profezia era scritta in una lingua molto antica e confusa, l’anziano non era in grado di decifrarla appieno nonostante si avvalesse del Castiglioni Mariotti. Ciò che capì era che il mondo stava per finire, e solo l’intervento di gemelle/i (non era chiaro… o non aveva studiato bene!) avrebbe evitato il caos. L’anziano pensò subito alle gemelle rimaste, intuendo il dominio della puffa San come la distruzione dell’ordine che porta al caos.
Era una situazione davvero seria. Doveva intervenire!
Prese subito la sua sfera per capire dove si trovassero i tre disperati della vecchia avventura, e vide che era successa una cosa alquanto strana: Gigia, Lilian e Bach non ricordavano più nulla della loro avventura, nonostante sulla Terra fossero passati sì e no tre anni!
La cosa più sconvolgente era di come Lilian (che ora si faceva chiamare Sirina) si fosse convinta di soffrire di amnesia per giustificare il fatto che non ricordava niente di quello che era successo mentre era nel suo mondo.
Nessuno sapeva più dell’esistenza di Qua, Lassù, il deserto di Vai…

Allarmato, il vecchio eremita si consultò col suo amico Tritone a In-fondo-al-mar. Convenne con lui che era opportuno riportarle a quella dimensione e fargli ricordare la passata avventura nel più breve tempo possibile… Ogni attimo sulla Terra equivale a qualche mese nella dimensione fantastica! Bisognava affrettarsi.
L’anziano partì alla volta della Terra e, per avvicinare le ragazze, fondò un forum chiamato “il covo della chiocciola”.







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IL 9 DICEMBRE PUBBLICHEREMO IL CAPITOLO 1! ACCORRETE NUMEROSI!

LE CRONACHE DI RISMA E SIRINA. CAPITOLO 1: UOMINI, QUANDO NE INVENTERANNO I SOTTOTITOLI?

“Yesterday! All my trouble seems so far away”
Una manata mise fine alla canzone della sveglia pelosa, un regalo terrificante di una zia che la nostra protagonista proprio non riusciva a buttare.
Dopo un rapido esame della situazione, Risma decise che alzarsi era improbabile.
BAM!
Fu il tonfo quando rotolò giù dal letto.

***

Sirina si ritrovò di botto con gli occhi aperti, guardò l'orologio della sveglia: le 5.20.
Fermamente convinta che Dio ce l'avesse con lei per averla svegliata 40 minuti prima del dovuto, si contorse nel letto cercando il cellulare disperso tra le coperte. Quando lo trovò si accorse di avere un messaggio arrivato alle 2 di notte:
"Sei già a letto?"
Come se il suo corpo fosse preso da una convulsione improvvisa, si mise a sedere e fissò lo schermo con gli occhi spalancati.


   
 
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