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Autore: aniasolary    02/12/2013    5 recensioni
“Il ciondolo che porti al collo, Isabelle.” Isabelle lo stringe ancora di più fra le dita, le nocche le diventano bianche. “Quando fu donato per la prima volta a una donna, si pensava che nel migliore dei casi qualcosa sarebbe andato storto.”
«Quale donna? »
“Una donna che ti somiglia molto.” Fratello Zaccaria china il capo, ora Isabelle non può vedere più il suo viso mutilato, così diverso da quello degli altri Fratelli. “Per audacia, forza e intelligenza. Ma è una storia troppo lunga da raccontare, e l’alba sta per sorgere.”
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Izzy Lightwood, Simon Lewis, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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l'alba sta sorgendo

L’alba sta sorgendo

 

Eccoli, i Lightwood: Maryse, con le braccia intorno ad Isabelle che singhiozzava, e Robert Lightwood, seduto per terra con qualcosa… no, qualcuno, tra le braccia.

[…]Corse verso le porte della sala e le spalancò, si precipitò fuori sulla scalinata e si fermò lì, respirando ampie boccate d’aria fredda.

In lontananza, l’orizzonte era striato di rosso e le stelle si stavano spegnendo nel cielo che schiariva. La notte era passata.

Era giunta l’alba.

Capitolo 12 di Città di Vetro

 

 

Isabelle Lightwood spera di morire giovane.

Giovane, bellissima, forte e gloriosa, proprio come la spada angelica. E poi, in questo modo, potrà finalmente smettere di guardare la morte portarle via tutte le persone a cui vuole bene. Sì, sarebbe davvero perfetto.

Anche se non ha il coraggio di dirlo a nessuno

Anche se non ha il coraggio di dirlo a Simon.

“Perché?” È una domanda che le rimbomba nella testa.

Isabelle passa il dito sul bordo del bicchiere di cristallo e manda giù il contenuto trasparente, bruciante.

«Perché non potrebbe mai amarmi, se lo sapesse.»

“Simon Lewis non è tanto diverso da te, signorina Isabelle.”

È bello il modo in cui la voce di fratello Zaccaria le entra nella testa; è pacato, delicato, incerto. Consapevole di essere entrato in un posto che non gli appartiene.

Isabelle mette giù il bicchiere.

No, Simon è diverso da me, pensa.

Isabelle si porta la mano al petto e stringe le dita intorno alla pietra rossa che pende dalla sua collana; è calda dalla parte che si posa sulla sua pelle e fredda invece dalla parte esterna. È un gesto con la conforta, un peso familiare, qualcosa che possiede da quando è nata.

Simon non può morire e resterà sempre giovane. Io potrò restare per sempre giovane solo morendo. Izzy storce la bocca. Gli Shadowhunters rischiano di morire ogni giorno, ma non credeva che la paura della morte di qualcuno che non fosse lei sarebbe stata la più grande della sua vita. 

«Lei sa che vuol dire vivere la vita con la paura costante che tutto vada storto anche nel migliore dei casi, fratello Zaccaria?»

Isabelle sbatte le palpebre; potrebbe giurare di averlo visto sorridere, anche se tutto, di lui, sembra accompagnato da una tristezza perpetua. Jace potrebbe morire, il cuore di Isabelle batte forte. E Clary, sapendolo, morirebbe insieme a lui. Alec ne morirebbe. E lei deve essere forte abbastanza da resistere per tutti. Da saper aspettare senza crollare.

“Il ciondolo che porti al collo, Isabelle.” Isabelle lo stringe ancora di più fra le dita, le nocche le diventano bianche. “Quando fu donato per la prima volta a una donna, si pensava che nel migliore dei casi qualcosa sarebbe andato storto.”

«Quale donna? »

“Una donna che ti somiglia molto.” Fratello Zaccaria china il capo, ora Isabelle non può vedere più il suo viso mutilato, così diverso da quello degli altri Fratelli. “Per audacia, forza e intelligenza. Ma è una storia troppo lunga da raccontare, e l’alba sta per sorgere.”

Era ancora buio quando Isabelle strinse fra le braccia Max, il suo fratellino. Come poteva sorgere, il sole, senza sentire il rintocco del battito del cuore del suo piccolo Max?

Isabelle si sente fremere. La stanchezza, il dolore, l’incertezza, Simon, Jace potrebbe morire, Simon, Jace, sembrano lasciare ancora spazio ad un’indole curiosa.

«Che cosa successe alla donna con il mio ciondolo…?»

«… Isabelle. » La voce affannata di Alec la fa saltare via dalla sedia, gli corre incontro con quella velocità di cui è capace solo lei.

Alec sta piangendo. «È sveglio. » Alec sorride. «È libero, e starà bene… Fratello Zaccaria, grazie. Grazie di tutto.»

Isabelle trattiene un grido in gola e si sente percossa, rimbombante, come se il suo corpo fosse una cassa armonica in cui risuona una melodia forte, travolgente. È la voce della gioia, del sollievo. Di un soldatino di legno che cade dalla tasca dei pantaloni di un bambino inerme, che non può più respirare. È un soldatino che, prima di toccare terra, diventa il ragazzo che Max sognava di essere, diventa uno shadowhunter. Jace.

Jace Lightwood, suo fratello.

Isabelle si inoltra nel corridoio.

«Sta già bene, lui. Tornerà presto a giocare ad Assassin’s Creed in versione vivente, altroché.» E lui fa quel gesto spontaneo, inappropriato, che non è morto con lui, di sollevare le dita a sistemare degli occhiali di cui non ha più bisogno. Quando se ne accorge sbatte le palpebre – quegli occhi marroni e grandi – e fa scendere la mano lungo il fianco. Si accorge di lei e gli occhi sembrano diventargli più grandi, le guance prendere colore come se nelle sue vene scorresse ancora sangue. «Izzy…»

Isabelle ha gli occhi chiusi e non può più vederlo mentre lo abbraccia, ma i capelli lisci di lui le fanno il solletico sotto il naso, il respiro di cui Simon non ha bisogno e che viene fuori per la sorpresa la fa sorridere e le mani di lui che scendono a stringerle la vita le fanno aprire gli occhi.

Il ciondolo rosso di Isabelle gli schiaccia la parte sinistra delle petto, quella in cui il suo cuore batteva una volta.

Sembra che lui abbia un pezzo di cuore vivo, adesso. Sembra che lei gliene abbia potuto dare un po’ del suo.

E quando lui la bacia, lei sente che Simon non è mai davvero morto. Non è mai davvero morto perché non l’avrebbe mai lasciato andare per davvero. Anche nella paura, Isabelle sperava che riuscisse a scavare la terra con le unghie per tornare a guardarla a quel modo incantato che poteva essere solo di Simon Lewis, con l’espressione in viso che diceva “una ragazza così non potrebbe mai stare con uno come me”. Simon non è mai davvero morto perché Isabelle, fra le sue braccia, sente il suo calore. Sarà per la luce del soleSimon è l’unico diurno al mondo,  pensa mentre le sue labbra si schiudono e lui, per avvicinarla di più a sé, tira leggermente la catenella a cui è appesa la gemma rossa. Isabelle sorride. Questo bacio vale un otto pieno, ma con l’esercizio non può che migliorare.

L’alba sta sorgendo.

Sì, sarà per la luce del sole.

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Ciao a tutti :) questa storia partecipa a questo bellissimo contest indetto da jakefan :)

Ringrazio in particolare Ilaria(mia conterranea) e Vì, che l'hanno letta in anteprima dandomi il loro importante parere e Noemi per avermi dato la sua benedizione ^^

L'obiettivo del contest era quello di inserire un filo rosso che collegasse TMI e TID, quello più importante è la gemma rossa di Izzy ma se vogliamo potrebbe anche essere la stessa presenza di fratello Zaccaria <3 e qualche pensiero.

Grazie mille per aver letto e spero che la storia vi sia piaciuta.

Un bacio

Ania :)

   
 
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