6
mesi dopo
POV BELLA
Le foglie d’autunno
frusciano per terra spinte dal vento. L’aria
diventa sempre più fredda di giorno in giorno. Chiudo gli
occhi e ispiro la
brezza, mi ha dato una sensazione di formicolio. Il quartiere era
silenzioso.
Ho sempre saputo che il quartiere era tranquillo. Sei mesi erano
già volati via
da quando mi sono trasferita qui.
Ricordo ancora quella notte come se
fosse ieri: quel giorno
lo vidi il più importante, quel giorno il killer mi ha
risparmiato la vita, mi
chiedo se lo rivedrò. Mi vengono brividi lungo la schiena
ogni volta che penso
a lui.
Dopo quella notte, i miei vicini sono
stati ritrovati
assassinati, e dopo una settimana mio padre è morto,
è stato ritrovato in
bagno, il viso strappato e coperto nei suoi schizzi di sangue. So che
è stato
lui, e lo odio per questo, ma una parte di me vuole rivederlo.
Mia madre mi ha fatto trasferire qui
con lei e Alex mio
fratello maggiore di 20 anni, non vuole perdere nessun’altro.
Torno sui miei passi verso casa, ma
sento la presenza di
qualcuno dietro di me, mi volto ma non vedo nessuno, continuo a
camminare, si
sta facendo buio, sento altri passi dietro di me, mi giro ma ancora
niente
IO: Devo essere pazza…
???: Mh, forse…
Mi giro di scatto e lo
vedo… in piedi davanti a me, ancora
il cappuccio sporco di sangue, i jeans neri e la faccia inquietante,
solo che
la felpa è aperta.
IO: Come ti chiami?...
???: Jeff
IO: Io B-
JEFF: Bella lo so… ti
seguo da quella notte
Mi guadava
IO: Perché non mi hai
uccisa?
Mi trovo a chiedergli la domanda che
più temevo, mi mordo la
lingua per punizione
JEFF: Non ti ho ucciso
perché… non potevo. Volevo… ma mi hai
suscitato interesse… un po’… avevo
ancora voglia di uccidere, per questo ho
ucciso tuo padre.
Le sue parole sembrano un coltello
che trafigge il petto
IO: sei stato tu… TI ODIO!
Lui sorride, mi prende il polso
sporcandomi di sangue e mi
tira vicino a lui, mi avvolge il suo braccio nella mia vita,
JEFF: Non devi mentire a te stessa
Lecca il sangue sul mio polso, e in
quell’istante chiudo gli
occhi, quando li riapro non c’è più.
In quel momento odio Jeff.
Ero sola nel buio mentre andavo a
casa. La casa era vuota
quando sono arrivata, mia madre non era in casa, di nuovo e mio
fratello era a
casa di amici. Salgo le scale e mi dirigo nella mia stanza, chiudo la
porta
dietro di me… mi giro e Jeff era seduto sul mio letto
IO: Che ci fai qui?!
JEFF: Sono sempre qui, ti guardo
mentre dormi, è molto
interessante ascoltarti nel sonno
sai?
IO: Se tu sei sempre qui…
allora perché hai deciso proprio
oggi di parlare con me?!
JEFF: Che c’è?
Eri ansiosa di vedermi?
IO: N-no
Mi mordo il labbro inferiore
facendolo sanguinare, Jeff si
avvicina e poi avvolge le braccia attorno a me, le mie gambe erano come
due
tagliatelle quando mi ha inclinato nel letto, chinandosi sopra il mio
corpo, si
lecca le labbra
JEFF: Sei la prima che non ho
ucciso… ancora…
Mi tira contro di lui, aggrotto le
sopracciglia mentre lo
guardo negli occhi, fino a quando un rumore ci interrompe. La porta si
apre, è
mio fratello. In un secondo mi rendo conto di essere sdraiata nel letto
a
guardare il soffitto stordita. Il vento soffiava attraverso la finestra
lasciata aperta.