Anime & Manga > Anna dai capelli rossi
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Autore: telesette    02/12/2013    1 recensioni
Finalmente i vecchi malintesi erano stati chiariti.
Con una stretta di mano ed un sorriso reciproco, anche il clima di rivalità tra loro sembrava sparito, come una densa nube grigia sospinta via dal vento del tramonto. Anna e Gilbert si ripromisero di recuperare un po' alla volta il tempo perduto, e magari anche chissà...
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Gilbert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ricominciamo daccapo Anna  
( immagini tratte da internet )

 

- Gilbert, per favore, aspetta!

Anna dovette correre un po', prima di raggiungere l'altro lungo la strada, ma non poteva certo lasciarlo andar via così senza neppure una parola di ringraziamento. Se Gilbert non avesse rinunciato alla cattedra di Avonlea in suo favore, non fosse altro che per agevolarla, difficilmente lei sarebbe riuscita a conciliare l'insegnamento con tutto il lavoro per aiutare Marilla al Tetto Verde.
Il giovane si fermò ad aspettarla, felice per una volta di non dover essere lui a chiamarla per cercare di parlarle, e di fatto rimase immobile con un sorriso che non tradiva niente di falso o di superbo.
Da tempo ormai Anna si era effettivamente accorta di quanto Gilbert fosse cambiato, rispetto a quando erano bambini, ma non poteva e non voleva ancora ammettere di aver già dimenticato tutto il rancore ed il risentimento nei suoi confronti per via di quel gesto beffardo di alcuni anni addietro.

- Io... Io non so davvero cosa dire - mormorò Anna, quasi arrossendo come una bambina imbarazzata.
- Non c'è bisogno che tu dica nulla - rispose l'altro in tono sincero e gentile. - Il posto dove andrò ad insegnare non è poi troppo lontano, ed era il minimo che potessi fare per aiutarti, così almeno potrai lavorare e stare vicino alla signora Cuthbert allo stesso tempo!
- Così però, mi fai sentire in debito - osservò lei.

Per tutta risposta, Gilbert socchiuse gli occhi e scosse il capo.

- Per favore, Anna - disse. - Se questo è servito a farti cambiare opinione su di me, ti assicuro che ne vale la pena!

Anna si morse il labbro inferiore, con una punta di rammarico, pensando da quanti anni andava avanti col non rivolgergli neanche la parola. E dire che aveva smesso di avercela con lui, sin dal giorno in cui questi l'aveva salvata da una barca che riscendeva il fiume senza controllo, ma sempre per orgoglio si era imposta di non tornare sulle proprie decisioni.
La verità era che Gilbert aveva sempre avuto un ruolo importante nella sua vita, costituendo per lei una sfida e un motivo in più per impegnarsi con maggiore costanza nello studio; e lui d'altro canto, malgrado si fosse stufato di chiederle scusa invano, non aveva mai smesso di volerle bene... gliene aveva sempre voluto, solo che non aveva mai avuto molte occasioni per dimostrarglielo.

- Gilbert, io...
- Va tutto bene Anna, davvero, non c'è bisogno che tu aggiunga altro!
- La verità è che... Cioé, sì insomma... Non è solo per ringraziarti, ma anche per un'altra cosa, solo che non so davvero da che parte cominciare!
- Beh, per la verità, è come se stessimo cominciando adesso - sottolineò Gilbert con una smorfia.

Anna lo guardò stupita.

- Vedi Anna, il fatto è che mi sembra ancora di vederti accanto a me nel banco, all'epoca in cui il signor Phillip ti aveva fatta sedere lì solo per metterti in castigo...

***

Ancora ce l'avevi con me, per quello scherzo stupido che avevo fatto.
Volevo parlarti, ma sapevo che era inutile.
Non volevi neppure guardarmi, tanto eri arrabbiata.
Quella volta io non dissi nulla, è vero, ma mi sentivo male un po' come te. Avevo come un groppo allo stomaco: quel tipo di malessere che viene quando non hai nulla ma ti senti male lo stesso...
E' terribile, quando succede!
Sapevo perfettamente qual'era la causa ma, per quanto ci stessi male al pensiero, non potevo comunque farci nulla.
Non potevo parlare.
Non volevi ascoltarmi.
Potevo solo tenermi tutto dentro e pensare.
Prima di allora, non lo avevo mai fatto. Non mi ero mai fermato a riflettere sulle conseguenze di uno scherzo, né a quanto e come una persona potesse sentirsi ferita da questo, e per la prima volta mi sono sentito tanto sciocco quanto inutile.
Mi faceva male sentirti piangere ma, se avessi detto qualcosa, sarebbe stato peggio. All'epoca, non mi avresti rivolto la parola, neppure se in classe fossimo stati soli.
Non immagini quanto sia stato difficile convivere degli anni con quella sensazione, senza neppure la possibilità di un chiarimento.
In pratica, era come se fossimo due estranei, pure se stavamo seduti di fianco.
E non immagini cosa avrei dato, pur di poter cancellare quella mia bravata e ricominciare daccapo con te.
L'ho desiderato per anni
...

***

- Forse adesso non mi crederai ma, quando ti ho vista a scuola la prima volta, mi sei piaciuta da subito!
- Maddài - fece Anna, tradendo un rossore ancor più evidente attorno alle gote.
- E' così invece, te lo assicuro - ripeté Gilbert, prendendole la mano con dolcezza. - Tutte le ragazze a scuola non facevano altro che parlare e parlare, anche se non avevano nulla di interessante da raccontare, tutte tranne te; tu eri l'unica con quell'espressione sognante e il naso per aria, una cosa mai vista, e non sapevo come comportarmi; non sapevo come attirare la tua attenzione, per questo ho agito d'impulso... E' stato stupido, me ne rendo conto, ma quando piace qualcuno si fanno sempre un sacco di sciocchezze!
- Per questo, dunque - fece Anna, cominciando finalmente a comprendere.
- D'altronde eri così carina - aggiunse lui in fretta. - Lo sei anche adesso, intendiamoci, anzi forse lo sei addirittura di più...
- Signor Gilbert Blythe - scherzò dunque Anna, aggrottando le sopracciglia e ponendosi il pugno sul fianco. - Lei è sempre il solito sfacciato!
- Eh già - ammise l'altro, passandosi la mano sulla nuca. - E' il mio difetto, temo!

Entrambi scoppiarono a ridere di cuore.

- Ti avevo già perdonato molto tempo fa - spiegò Anna. - Avrei voluto parlartene ma, considerata la rivalità che c'era tra noi nello studio, non volevo tu pensassi che il mio fosse solo un gesto di convenienza...
- Non lo avrei mai pensato, non dopo la tua reazione di allora - puntualizzò dunque Gilbert. - Da che ho avuto modo di capire, oltre all'orgoglio, possiedi anche molta lealtà e correttezza; non sei tipo da ricorrere a stratagemmi, Anna Shirley, perciò sono ancora più lieto di sentire che mi hai perdonato!
- Anch'io sono contenta, Gilbert, davvero!

Finalmente i vecchi malintesi erano stati chiariti.
Con una stretta di mano ed un sorriso reciproco, anche il clima di rivalità tra loro sembrava sparito, come una densa nube grigia sospinta via dal vento del tramonto. Anna e Gilbert si ripromisero di recuperare un po' alla volta il tempo perduto, e magari anche chissà... Da un'amicizia poteva forse sbocciare qualcos'altro, sebbene fosse ancora un po' prematuro parlarne proprio sotto quell'aspetto, ma l'importante era comunque l'inizio.
Un buon inizio!

FINE

   
 
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