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Autore: Giulz95    03/12/2013    4 recensioni
[Pentatonix]
Reagan studia storia americana a Boston, e divide un appartamento con il suo migliore amico, Spencer, e il suo ragazzo, Wayne. Spencer e Wayne hanno due biglietti VIP per il concerto dei Pentatonix alla House of Blues, ma Wayne si ammala e da all'amica il suo biglietto. Quando lei e Spencer arrivano al concerto Raegan non vede l'ora di incontrare i PTX, in special modo "the elusive bass" : Avi. Quando si conoscono, Avi si rivela essere più dolce di quanto sia creduto e organizza un incontro tra i Pentatonix e Wayne il giorno dopo prima che ripartano per la prossima data del tour. La relazione che inizia durante quel giorno passato insieme si trasforma in qualcosa che Raegan non si sarebbe mai aspettata.
VI SONO MANCATA?! :) Questa non è una vera e propria originale... Ma una traduzione fatta dall'americano. Ovviamente ci siamo già accordate con l'autrice, e qualsiasi commentino vogliate lasciare le sarà girato automaticamente.. La storia non è ancora conclusa, ma conoscendola non si tratterà di un finale morto (come sono solita a fare io... D:)
I personaggi sono tutti inventati da lei ad eccezione della band PTX... Andateveli ad ascoltare se non li conoscete, stolti!
BACI!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: questo è il primo capitolo in cui la storia entra un pochino nel vivo. Mi dispiace se fino ad ora vi ho annoiato e se la traduzione non era proprio perfetta... Ma ora le cose cambiano! Ray e Spence riescono finalmente ad ascoltare i PTX e... E basta, leggete il capitolo! Vi metto una foto dei Pentatonix infondo, così vi fate un'idea di chi siano e che facce abbiano :) VI VOGLIO BENE e ve ne vorrò di più se lascerete un commentino :*

“Pensi che tornerà presto?” Mi chiese Spencer mentre stavao seduti fuori dall’House of Blues. Erano passati circa una ventina di minuti dal mio contro/scontro con Scott. Spencer era un bambino a Natale. Mi alzai per stiracchiarmi la schiena, mi abbassai toccandomi i piedi con la punta delle dita e quando mi rialzai vidi Scott venirci incontro.
 
“Prima di quanto pensi.” Risposi al mio amico che si voltò verso il cantante. Scott aveva in mano una busta di Tasty Burger e un bicchierone di plastica dal quale stava bevendo. Ci fece un cenno con la mano sorridendo. Io e Spence raccattammo le varie borse e quando rialzai lo sguardo Scott era già di fianco a me. Le sue lunghe gambe lo avevano portato al nostro fianco più velocemente di quanto credessi e ritrovandomi il suo petto davanti mi spaventai appena.
 
“Whoa,” Disse Scott, alzando le mani così da prendermi in tempo in caso fossi caduta. “Tutto okay?”
 
Annuii e Spencer rimase immobile a fissare la scena.
 
“Avete tutto?”
 
“Sì.” Rispose finalmente Spence.
 
“Bene, allora andiamo.” Scott sorrise camminando verso le porte. Bussò e aspettò che un uomo della security venisse ad aprirci. Era piazzato, i bicipiti enormi uscivano fuori dalle maniche della maglietta nera come a voler urlare ‘Ehy, siamo grandi e grossi e ti facciamo paura!’. Lasciò passare Scott ma fermò noi due.
 
“Scusate ma nessuno entra prima del concerto, o se avete biglietti VIP prima del meet and greet… Che non inizierà prima di un’ora.”
 
“E’ tutto okay, sono con me.” Disse Scott e l’uomo ci lasciò passare con un’occhiata un tantino scettica. Camminammo per un po’ dentro l’edificio fino a che non ci trovammo davanti ad una porta sulla quale pendeva un cartello con sopra scritto ‘GREEN ROOM’. Scott provò ad aprire la porta ma per un pelo non rischiò di far cadere la sua cena, così allungai la mano girando il pomello della porta e Scott entrò dopo avermi sorriso. Nel momento in cui la porta si aprì completamente fummo accolti dalla voce di Mitch. Era sdraiato su un divanetto e stava scorrendo qualcosa sul suo iphone mentre cantava. Guardò verso Scott sorridendogli e tornò a guardare il suo telefono per un secondo prima di rialzare lo sguardo verso di noi avendo probabilmente registrato la nostra presenza. Scott entrò senza dar peso all’occhiata curiosa sul volto dell’amico e partecipò alla conversazione che Kirstie e Kevin stavano avendo. Io e Spence rimanemmo sul ciglio della porta guardandoci intorno.
 
“Ciao.” Disse Mitch, ed entrambi guardammo verso di lui, che ora era seduto.  Kirstie, Kevin e Scott guardarono prima Mitch e poi seguirono il suo sguardo verso di noi.
 
“Oh, sono un idiota!” Disse Scott e gli altri tre si voltarono verso di lui. “Mi sono imbattuto in loro due mentre ero fuori, e con ‘imbattuto’ intendendo dire che sono letteralmente andato a sbattere contro… Cavolo, non vi ho chiesto i vostri nomi!” Si colpì giocosamente sulla fronte.
 
“Reagan.” Risposi sorridendo e facendo un cenno con la mano. “E questo è Spencer, il mio migliore amico.” Scott sorrise e ricominciò a parlare.
 
“Sono andato addosso a Reagan mentre svoltavo l’angolo e l’ho fatta cadere a terra. Poi quando è riuscita ad alzarsi le ho accidentalmente sfiorato il sedere nel tentativo di levarle la polvere di dosso e dato che hanno i biglietti VIP ho pensato che potevano entrare un po’ prima per farmi perdonare. Quindi ragazzi, Reagan e Spencer.” Un coro di ‘ciao’ arrivò dai tre membri dei Pentatonix e io e Spencer ricambiammo il saluto muovendo la mano.
 
“Beh, venite dentro, no?” Mitch sorrise e io e Spence cercammo di passare dalla porta nello stesso tempo, incastrandoci spalla contro spalla. Lui si spostò indietro e io in avanti, cadendo a faccia in giù al centro della stanza.
 
“Wow,” Sentì Mitch parlare “Prima Scott ti fa cadere a terra, poi ti tocca il sedere, e ora questo!” Iniziò a ridacchiare fallendo miseramente nel cercare di trattenersi. Stavo per rispondere quando sentii una voce bassa e profonda provenire da dietro di me.
 
“Quale sedere ha toccato Scott?” Guardai verso l’alto per vedere Avi sulla porta. Stava guardando Mitch senza accorgersi al modo in cui Spencer lo stava fissando. Alzai una mano e il suo sguardo volò su di me.
 
“Il mio.” Risposi, alzandomi sui gomiti.
 
“Capisco,” Disse Avi, per poi ridacchiare silenziosamente. “E perché nessuno ti ha ancora aiutata ad alzarti dal pavimento?” Chiese entrando nella stanza e porgendosi in avanti per offrirmi la sua mano. L’afferrai per alzarmi pensando che era già la seconda volta in un’ora che avevo avuto bisogno dell’aiuto di uno dei Pentatonix per alzarmi da terra.
 
“Grazie.” Dissi sorridendogli mentre cercavo di liberarmi dalla polvere sulle ginocchia.
 
“Non c’è di che.”  Mi sorrise e se non fosse stato per il divano sul quale Mitch era seduto sarei ricaduta a terra svenuta. Ero già stata stesa da quel sorriso attraverso lo schermo del mio computer ma non era nulla comparato alla sensazione che dava dal vivo. “Posso chiederti il tuo nome?”
 
“Sono Reagan. E lui è Spencer, il mio migliore amico.” Spence lo salutò scuotendo la mano e Avi gli sorrise.
 
“Piacere di conoscervi, entrambi. Avete i biglietti VIP?”
 
“Sì ma non abbiamo i pass. Scott ci ha fatti entrare con lui perché ha accidentalmente steso Reagan.” Avi annuì di nuovo prima di andarsi a sedere di fianco a Mitch.
 
“Aspettate, vado a prendere i vostri pass!” Scott si alzò e uscì dalla stanza quasi correndo e tornò poco dopo che io e Spencer avessimo effettivamente realizzato chi avessimo di fronte. Indossammo i pass al collo e osservammo il cartellino quando Kevin ci parlò.
 
“Allora, vivete lontano da qui?” Si voltarono tutti verso di noi. Era assolutamente incredibile. Se non avessimo avuto questa possibilità non avrebbero mai avuto il tempo per conoscerci meglio durante il Meet and Greet. Risposi a Kevin che eravamo studenti alla Boston University.
 
“In realtà viviamo praticamente dietro l’angolo.” Dissi puntando il dito in modo generico verso la direzione del nostro appartamento. Spencer poi raccontò di come Wayne non fosse potuto venire al concerto.
 
“Io e lui vi abbiamo preso dei regali. E anche Reagan!” Alzò la busta e puntò verso la mia prima di chiedere se potevamo dare loro i regali ora e loro risposero di sì sorridendoci. Spence diede i suoi per primo finendo con i due calendari di Mitch e spiegandogli che se non fosse stato per lui, lui e Wayne non si sarebbero mai messi insieme. Mitch sorrise e si alzò abbracciandolo.
 
“Ringrazia Wayne da parte mia e passagli l’abbraccio.” Disse poi prima di essere copiato dagli altri che chiesero a Spence di ringraziare Wayne da parte loro. Poi si voltarono tutti verso di me.
 
“Tocca a me?” Sorrisi e guardai nella busta che avevo in mano. “Okay, beh, ho preso tutto all’ultimo momento e non ho avuto molto tempo per pensare cosa potesse piacervi, quindi…” Mi fermai e infilai la mano nel sacchetto. Diedi il libro a Kevin dicendogli che mi aveva fatto pensare a lui quando lo avevo visto. Lui sorrise e mi ringraziò iniziando a sfogliarlo. Poi porsi la tazza a Kirstie che sorrise alzando le sopracciglia alla vista di Pikachu. Mi spostai verso Scott e Mitch e quando porsi a quest’ultimo la maglietta dei deadmau5 lo vidi illuminarsi.
 
“ODDIO la voglio mettere ora!”
 
“Sono contenta che ti piaccia” Dissi sorridendo prima di muovermi verso Avi. “Ora, il tuo regalo.” Gli dissi tenendo il tono di voce basso. “Non volevo prenderti una cuffia di lana perché sono certa che ne avrai un centinaio e che probabilmente ne ricevi un paio per show, e non sono riuscita a trovare una camicia a scacchi che mi piacesse, così…” Mi fermai passandogli la maglietta. Lui la aprì leggendo ad alta voce la scritta.
 
’La vodka non delude mai’'” Ridacchiò per poi alzare lo sguardo e lanciarmi un altro sorriso killer. Abbassa la testa sperando che non mi vedesse arrossire. “E’ fantastica.” Gli sorrisi per poi riabbassare lo sguardo. Cercai di riportare le mie guance ad un colore normale prima di voltarmi per vedere il sorriso che Spencer aveva stampato in faccia.
 
“E’ il giorno più bello della mia vita!” Mi sussurrò ed io annuii concordando pienamente, prima che Kevin, alzando lo sguardo dal calendario Corgi che Mitch stava sfogliando cercando di decidere per quale mese sarebbe stato più eccitato, ci sorrise.
 
“Volete fare delle foto?” Annuimmo sorridendo e Spence tirò fuori il suo telefono. Scattammo una foto di gruppo a testa e qualche foto ‘a tradimento’ mentre parlavamo con loro. Quando toccò a me e Avi, Spencer spuntò fuori da dietro il telefono mentre Avi circondava la mia vita con il suo braccio.
 
“Possiamo farne una normale e una mentre le dai un bacio sulla guancia?” Guardai il mio amico con un faccia probabilmente abbastanza eloquente, perché lui aggiunse. “Voglio dire, se non è troppo strano.”
 
“Certo.” Avi sorrise. “E non è strano affatto.” Spostò lo sguardo da me a Spence. Ero certa che lo avesse fatto solo per gentilezza. Se fossi stata al suo posto avrei risposto la stessa cosa ad una ragazza della quale il mi migliore amico l’avesse appena messa in imbarazzo. Si voltò di nuovo verso di me sorridendo incoraggiandomi. Poi ci voltammo verso Spencer che scattò la prima foto. Dopodiché Avi girò il viso verso di me e sentii le sue labbra posarsi sulla mia guancia e sorrisi senza controllo. La sua barba solleticò il mio viso facendomi ridacchiare e chiusi gli occhi. Avi premette le labbra fermamente sul lato del mio viso e spostò la mano sul mio fianco. Smisi immediatamente di ridere e le mie labbra rimasero leggermente separate. Sentii l’imbarazzo salire alle mie guance colorandole di rosso. Non ricordavo con esattezza l’ultima volta che avevo ricevuto un bacio sulla guancia da un membro della mia famiglia, ma sapevo con certezza che non è questa la sensazione che si dovrebbe provare tecnicamente.
Riaprii gli occhi nel momento in cui Avi si staccò e pregai che le mie guance non fossero rosse come pensavo. Spence stava ancora puntando la camera del cellulare verso di noi e la sua bocca era quasi spalancata, mentre ci fissava.
La mano di Avi era ancora sulla mia spalla quando parlò.
 
“Fatta?” Chiese a Spence, che riacquisì la capacità di parlare.
 
“S-Sì. Sì ha scattato, grazie Avi.” Rispose. Io sorrisi ad Avi ringraziandolo prima che tutti e tre ci voltassimo unendoci alla conversazione che gli altri stavano avendo. Era fantastico il modo in cui ci accolsero in essa senza farci mai sentire esclusi. Non erano tenuti a farlo, eppure sia io che Spencer non fummo mai tagliati fuori dal discorso. Dopo circa un quarto d’ora di chiacchiere Kirstie guardò l’orologio.
 
“Ragazzi, dobbiamo andare. Il Meet and Greet sta per iniziare.” Si voltò verso me e Spence. “Volete venire a dare un’occhiata al nuovo merchandaise? Abbiamo dei nuovi cappellini!”
 
“Sì, sarebbe fantastico!”
 
E tutti e sette uscimmo dalla Green room diretti verso la sala dove gli altri fans con i biglietti VIP ci avrebbero raggiunto.

 

PENTATONIX:  Da Sinistra a Destra_
Avriel "Avi" Kaplan (Basso)
Mitch Grassi (Tenore)
Kirstie Maldonado (Soprano/Mezzo)
Scott Hoying (Baritono)
Kevin Olusola (Beatboxer)


  
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