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Autore: HonoSamurai    03/12/2013    2 recensioni
[Game of Thrones][Game of Thrones]Jaime Lannister, sopravvissuto alla prigionia, aveva potuto pulirsi, rasarsi e tornare ad indossare la sua casacca pulita, eppuro, seduto sotto ad un albero sulla via che portava a Lannisport, si sentiva ancora come dietro a delle sbarre.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ALL FALL DOWN

 

Step out the door and it feels like rain
That’s the sound (that’s the sound) on your window pane
Take to the streets but you can’t ignore
That’s the sound (that’s the sound) you’re waiting for

 

Castel Granito, gli sembra passata una vita dall’ultima volta che ha visto le sue mura,

eppure non è passato poi così tanto tempo.

Il tempo già, quel poco tempo che l’ha cambiato e, quasi ironicamente parlando, ha dato un taglio netto a ciò che era prima di quell’evento.

Prima che perdesse la sua mano.

La mano con cui aveva vibrato quel colpo che gli era valso il soprannome di “Sterminatore di Re”.

Sembrava che con lui il Destino avesse una tremenda ironia.

Era riuscito a restare vivo eppure senza quella sua parte, indispensabile per combattere, si sentiva morto.

Da quando era partito non era cambiato nulla, era stato lui a cambiare e per questo, quel luogo che era la sua casa ora gli sembrava una prigione, un luogo dove tutte le persone che l’avrebbero incrociato, di sicuro, l’avrebbero trattato con commiserazione.

You feel that your will starts crashing down
Whenever you’re will starts crashing down
Whenver your will starts crashing down
That’s when you find me.

Jaime Lannister, sopravvissuto alla prigionia, aveva potuto pulirsi, rasarsi e tornare ad indossare la sua casacca pulita, eppuro, seduto sotto ad un albero sulla via che portava a Lannisport, si sentiva ancora come dietro a delle sbarre.

Da quel punto poteva osservare la sagoma del castello in lontanza, eppure non sentiva il desiderio di tornarvi in quelle che ormai sarebbero state le sue permanenti condizioni.

Accanto al fianco destro giaceva la spada di Valyria, aveva provato ad impugnarla con la sinistra, ma non era riuscito a fare nulla di ciò che solitamente era in grado di fare con la sua arma.

Ora non era nemmeno in grado di stringerla saldamente per vibrare dei fendenti che si potessero definire tali.

Rivolse un ultimo sguardo al castello in lontananza, troppo poca per lui, e sospirò alzandosi in piedi.

Il braccio destro era celato sotto ad un mantello bianco che celava anche il fodero della spada che aveva dovuto spostare sul fianco opposto per poter brandire, se necessario, la spada con la sinistra, avere l’arto coperto gli permetteva di pensare meno alla sua condizione, cominciava a dare un certo peso al detto “occhio non vede, cuore non duole”.

Sapeva bene di dover essere grato per essere vivo, eppure non riusciva ad esserlo.

Si chinò a prendere la spada, gettata a terra in un impeto di rabbia durante l’allenamento, e stringe la mano intorno all’elsa, persino il peso dell’arma che solitamente gli era familiare, ora, era maggiore ed al posto di rassicurarlo, in parte, lo spaventava.

Dover ricominciare da capo tutto lo spaventava terribilmente più di una guerra.

Fisso il riflesso di un suo occhio all’interno della lama e, mantenendo una posizione equilibrata con le gambe, sferrò un fendente obliquo dall’alto verso il basso dinanzi a sé,  ruotando appena il polso, a quel gesto ne seguì un altro, questa volta semplicemente facendo risalire la lama dal punto in cui l’aveva portata al punto in cui si trovava inizialmente, poi stese il braccio per passare ad un affondo e, proprio in quel momento, la mano si aprì lasciando cadere la spada a terra.

Non era riuscito a mantenere una presa salda.

Gli occhi spalancati osservavano la spada a terra atterriti, strinse la mano a pugno e chiuse gli occhi tentando di controllare le emozioni che si conficcavano come aghi nel suo cuore.

Ritornò a sedersi a terra appoggiando la schiena all’albero alle sue spalle e portando la fronte sulle ginocchia piegate verso il petto, non poteva credere di essere divenuto così…debole.

Non si sarebbe più rialzato.

 

Yeah God love your soul and your aching bones
Take a breath, take a step, maybe down below
Everyone’s the same
My fingers to my toes
We just can’t get a ride
But we’re on the road

-Alzati-

Una voce gli giunse all’orecchio, la conosceva bene, in fondo l’aveva sentita durante tutto il viaggio verso Approdo del Re, anche se per poco, dato che per la maggior parte era stato lui a parlare:

-Perché dovrei?-

Non alzò nemmeno il capo per guardarla, non aveva voglia di sentirsi compatito anche da lei:

-Perché sei vivo-

Continuò la donna afferrandolo per una spalla, obbligandolo così ad alzare il capo anche se il suo intento era quello di sollevarlo in piedi:

-Non credo che la mai attuale situazione si possa considerare..vita-

Ringhiò guardandola dritta negli occhi, Brienne era di fronte a lui, indossava nuovamente la sua amata armatura, malgrado tutte le bardature si notava in parte la cicatrice del graffio dell’orso a livello del collo, anche se la maggior parte era celata dietro agli indumenti, Jaime chinò subito lo sguardo scostando da sé quella mano posata sulla sua spalla, o almeno ci provò, Brienne mantenne una presa salda.

If ever your will starts crashing down
Whenever your will starts crashing down
Whenever your will starts crashing down
That’s when you find me.

-Non ti permetterò di commiserarti in questa maniera-

Ribattè subito la donna con un tono che sembrava più una minacca che una frase detta per farlo sentire meglio, alzando anche l’altra mano lo afferrò per i fianchi e lo obbligò ad alzarsi con un gesto che, di grazia, aveva ben poco.

Jaime si ritrovò in piedi senza potersi opporre, ma appena si ritrovò in quella posizione si allontanò da Brienne chinando il capo, la sua sicurezza e sfrontataggine erano totalmente scomparse lasciando il posto a qualcosa che non era nemmeno l’ombra di lui, era rimasto solo un involucro vuoto:

-Vattene, torna a servire il tuo re..la tua regina o chiunque tu debba servire-

Non la guardò negli occhi nemmeno un istante, anzi, gli diede le spalle cominciando ad allontanarsi, lasciando perfino la sua spada a terra.

La donna non era sopresa dal comportamento dello Sterminatore di Re, poteva benissimo comprendere le emozioni che stava provando, in fondo lei era un donna che aveva scelto di essere un cavaliere e questo l’aveva portata a dover affrontare e superare i suoi limiti.

Sapeva cosa voleva dire sentirsi debole.

Non l’avrebbe lasciato affondare nello sconforto.

Se lui non riusciva a rialzarsi da solo, l’avrebbe aiutato lei.

Si sentiva in parte responsabile della perdita della sua mano dato che non riuscita a proteggerlo, ma, soprattutto si era accorta di averlo mal giudicato e voleva, in un certo senso, sentirsi meno in colpa per quei pensieri che aveva avuto.

 Lost til you’re found
Swim til you drown

Afferrò la spada abbandonata a terra e, in poche falcate, raggiunse Jaime e lo superò sbarrandogli la strada:

-Abbiamo un duello da finire, ora non sei legato e non sei provato dalla marcia, dimostrami quello che sai fare-

Esclamò mettendogli la spada in mano e chiudendogli le dita intorno all’elsa, ma non appena lascio la presa, Jaime lasciò cadere l’arma a terra con un tonfo sordo:

-L’ho appena fatto…-

Ribattè il Lannister chinando nuovamente la testa per non dover affrontare lo sguardo della donna che, in tutta risposta, sguainò la spada:

-Raccogli la tua spada, Jaime-

Calcò soprattutto il tono cupo sul nome dell’uomo che sospirò, si chinò a raccogliere l’arma cona la sinistra che si avvolse intorno all’elsa così sconosciuta per quella mano, una volta tornato in posizione eretta si sistemò in posizione di guardia, pronto a combattere, seppur si poteva benissimo capire dall’espressione vuota sul viso che non c’era nessuna combattività o di desiderio di vittoria nel suo animo, solo rassegnazione ed una tristezza che Brienne sentiva di poter quasi toccare.

La donna si gettò con furia sull’avversario, sapeva bene qual’era la situazione ed anche per diede fondo alla sue forze, bastarono però pochi fendenti a far capitolare il nemico, la spada cadde a terra sfuggendo alla mano del padrone nuovamente.

Jaime fissò per qualce istante l’arma, poi rivolse gli occhi su Brienne:
-Bene, hai visto che sei più forte di me…ora puoi andare  e lasciarmi in pace-

In tutta risposta Brienne si avvicinò con una certa furia all’uomo e gli sferrò uno schiaffo sulla guancia destra:

-Vuoi darti una svegliata?! Capita di crollare, ma ci si può sempre rialzare e diventare migliori di quello che si era prima di crollare!-

Posò le mani sulle spalle di Jaime guardandolo dritto negli occhi nuovamente, scuotendolo appena:

-Rialzati Jaime, dover imparare ad usare la spada con la mano sinistra non è una tragedia, puoi farcela e ritornare ad essere il cavaliere che desideri essere -

 

Know that we all fall down
Love til you hate
Jump til you break
Know that we all fall down

Lo schiaffo arrivò piuttosto forte alla sua povera guangia, Jaime sentiva un certo calore in quel punto, di sicuro gli era rimasto un bel segno delle cinque dita della donna, ne ascoltò le parole e si accorse dai suoi occhi che sembrava realmente preoccupata per lui.

-Non credo di riuscire a rialzaremi, è troppo difficile…-

Mormorò cupo ritornando a chinare la testa, Brienne però non sembrava volerlo lasciare perché le mani sulle spalle si spostarono sul viso obbligandolo a sollevarlo in modo tale da guardarla negli occhi:

-Il fatto che sia difficile non significa che sia impossibile, prendi la spada-

Jaime si ritrovò per l’ennessima volta a guardare gli occhi di quella donna che, prima di quel momento, non aveva manifestato tutto quell’interesse per lui, forse la fissò anche per un momento di troppo, dato che fu lei, forse per l’imbarazzo, a distogliere per prima lo sguardo lasciandolo la presa sul suo viso.

Il biondo raccolse la sua arma, questa volta, con un po’ più di decisione.

Sapeva bene che il passo più difficile sarebbe stato il primo.

-Sei diventata terribilmente loquace..-

Osservò accennando un sorriso divertito in direzione della donna, non sapeva il perché ma con lei vicino si sentiva meglio, era come se gli desse la forza di sperare, Brienne rispose a quel sorriso con uno soddisfatto:

-Dico solo ciò che è necessario-

Disse prima di attacarlo nuovamente.

 

If ever your will starts crashing down
Whenever your will starts crashing down
If ever your will starts crashing down
That’s when you’ll find (find) me

Quando il sole aveva ormai iniziato la sua parabola discendente verso l’orizzonte, Brienne e Jaime decisero di fare un ultimo scontro prima di fermare l’incrocio delle loro spade, quest’ultimo aveva perso diverse volte, ma mano mano sentiva che stava prendendo confidenza con la sua nuova condizione.

I disarmi che prima avvenivano in pochi istanti, man mano, divennero sempre più radi e difficili per la donna che, dopo ogni scontro, dopo ogni colpo che Jaime riusciva a sferrare nella maniera giusta o parare, vide ritornare su quel viso l’espressione fiera che gli aveva visto addosso anche quando era prigioniero.

Malgrado tutto quell’espressione le piaceva e vederla nuovamente su quel viso la emozionò, quando lo vide sorride dopo aver parato il suo ennesimo assalto, non seppe spiegarsi bene perché successe, ma il suo cuore battè più veloce tanto da farla distrarre e l’uomo riuscì a farla cadere a terra e disarmarla.

Jaime le puntò la spada al petto per un istante prima di gettarla a terra, era la raffigurazione della felicità, sorrideva e lo vide scoppiare a ridere.

Brienne si ritrovò a sorridere a sua volta, si sentiva contagiata dall’euforia del Lannister che si lasciò a cadere a terra, seduto, accanto a lei.

Lost til you’re found
Swim til you drown
Know that we all fall down
Love til you hate
Jump til you break
Know that we all fall down

-Vedi? Puoi farcela..devi solo essere determinato-

Disse frettolosamente Brienne spezzando quel silenzio che si era venuto a creare durante gli allenamenti, non sapeva proprio spiegarsi perché  il suo cuore stesse continuando a battere all’impazzata ogni volta che Jaime la fissava:

-Non credo di avere la testa dura quanto te..-

L’uomo le sorrise e, la guerriera, si ritrovò ad arrossire,, non appena se ne accorse chinò il capo per nasconderlo:

-Grazie per avermi aiutato a rialzarmi-

Continuò con un tono di voce sincero, Brienne cercò una qualsiasi battuta pungente da dire o una risposta che potesse in qualche modo difenderla da quello che stava accadendo, ma non trovò nulla di appropriato da dire, era come se ogni singola parola fosse bloccata in fondo alla gola.

All fall down, we all fall down, all fall down
We all fall down, all fall down, all fall down

-Signore, siete richiesto da vostro padre-

Un soldato di Castel Granito si era avvicinato alla coppia seduta sotto l’albero, la voce era bassa e piuttosto cupa, Jaime non perse però il sorriso che si era disegnato sul viso per la sua vittoria, non tanto su Brienne, ma su sé stesso:

-Dì a mio padre che arriverò quanto prima, precedimi –

Prese la spada e la rimise nel fodero, mentre il soldato si allontanava tese la mano a Brienne che la accettò per alzarsi a sua volta mano in piedi, il gesto però la portò molto vicina al viso dell’uomo e, nuovamente, il suo viso fu invaso da un pallido rossore che la fece voltare di scatto verso la sua spada a terra per raccoglierla, era stata stata fortunata ad avere un’espediente per continuare a dover sostenere lo sguardo di Jaime che riprese a parlare:

-Io ora devo andare, se vuoi venire al castello sarai una gradita ospite-

Alzò appena le spalle:

-Altrimenti spero di vederti presto, devo trovare il modo di sdebitarmi per…le tue lezioni-

Brienne scosse il capo:

-Non è necessario che ti sdebiti, ho fatto solo quello che ritenevo giusto-

Ribattè con tono serio, dopo aver sistemato le spade, si voltò verso Jaime riuscendo perfino a tornare a fissarlo negli occi, ma non appena ne vide nuovamente il sorriso fu costretta a chinare il capo:

-Spero di incontrati ancora….cavaliere Brienne-

Jaime le rivolse un leggero inchino prima di voltarsi per allontanarsi, la donna appena ne vide la schiena sentì un tuffo al cuore.

Stava sbagliando, doveva fare qualcosa, ma non sapeva cosa.

Doveva fermarlo, non voleva che si allontanasse.

“Non si sceglie chi amare”, non seppe il motivo per cui proprio in quel momento le venne in mente una frase detta proprio da Jaime qualche tempo prima.

Lost til you’re found
Swim til you drown
Know that we all fall down
Love til you hate
Jump til you break
Know that we all fall down

Jaime sentì il chiaro suono di passi affrettati, passi di qualcuno che, di sicuro, indossava un’armatura dato il rumore sordo di metallo.

Si voltò e si ritrovò Brienne a pochi centimetri da lui, i loro visi terribilmente vicini.

La donna lo fissava con quegli occhi azzurri percorsi da un insieme di emozioni così vasto da non riuscire a definirlo.

-Tutto b..-

Chiese, ma non fece in tempo a completare la domanda perché la bionda lo afferrò con forza per i capelli e lo baciò mentre lo stringeva a sé con il braccio libero, quel bacio non durò che pochi istanti anche per l’imbarazzo di Brienne che si staccò subito, malgrado Jaime non l’avesse rifiutata.

-Perché?-

Domandò l’uomo incredulo per quel bacio appena ricevuto, ma soprattutto per il fatto che Brienne lo stava continuando a tenere stretto con la presa degna di un orso.

-Non..si sceglie chi amare, l’hai detto tu..-

Riuscì a rispondere con un tono di voce secco, quasi intimidatorio, guardandolo dritto negli occhi, Jaime spalancò la bocca per lo stupore in un primo momento, poi sul viso si disegnò un’espressione felice, Brienne non gli aveva mai visto quello sguardo così…dolce e quel sorriso così…vero:

-Già…non si può scegliere..-

Osservò, fu il turno della guerriera di sgranare gli occhi per lo stupore

-..cosa…vorresti dire?-

Balbettò con un filo di voce, Jaime ne cercò lo sguardo e, senza smettere di sorridere, rispose:

-Credo di essermi innamorato di te-

Schietto e diretto, non fece tanti giri di parole.

Brienne lo osservò con un’espressione piuttosto penetrante, come se stesse cercando di capire se era la verità ciò che diceva.

Non avrebbe trovato menzogna, Jaime era convinto di ciò che diceva, sentiva dentro di sé che il motivo per cui solo quella donna era riuscito ad aiutarlo in qualche ora a riprendere fiducia in sé stesso, era perché l’amava.

Brienne sembrò soddisfatta di ciò che aveva visto, perché tornò a chiudere una mano intorno ai capelli dell’uomo e, spigendolo contro il tronco dell’albero, tornò a baciarlo con un certo trasporto, questa volta fu Jaime a cedere per primo:

-..B…Brienne…de..devo….re..respirare..-

Riuscì a dire Jamie e, in quel momento, Brienne si accorge che, forse, l’aveva stretto un po’ troppo forte, subito lo lasciò andare e l’uomo ritornò a sentire l’ossigeno nei suoi polmoni:

-..scusa..-

Sussurrò imbarazzata la donna, per l’entusiasmo non era riuscita a controllare in maniera ottimale la sua proverbiale forza, Jaime scosse il capo:

-Non scusarti, credo di essermi innamorato di te per quello che sei…anche per la tua forza…e non parlo solo di quella fisica..-

Brienne arrossì terribilmente a quei complimenti che fecero diventare il suo viso di un bel colore rosso vivo, vicendo la vergogna riuscì ad alzare gli occhi verso l’uomo prima odiato e poi amato:

-Io credo di essermi innamorata dell’uomo che mi hai fatto vedere mentre eravamo in viaggio per Approdo del Re,  per questo volevo che tornasse..-

Il Lannister sorrisse, sentiva perfettamente il suo cuore battere all’impazzata per l’emozione, ma non se ne preoccupò:

-Allora grazie per averlo salvato-

Brienne tornò ad abbracciarlo, avvolse le sue spalle con entrambe le braccia e lo strinse a sé, questa volta più delicatamente per permettergli di respirare:

.- Sapevo che se avessi salvato lui avrei salvato anche me-

 

               

   
 
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