ALL FALL DOWN
Step out the door and it feels like
rain
That’s the sound (that’s the sound) on your window pane
Take to the streets but you can’t ignore
That’s the sound (that’s the sound) you’re waiting for
Castel
Granito, gli sembra passata una vita dall’ultima volta che ha visto le sue
mura,
eppure non è
passato poi così tanto tempo.
Il tempo
già, quel poco tempo che l’ha cambiato e, quasi ironicamente parlando, ha dato
un taglio netto a ciò che era prima di quell’evento.
Prima che
perdesse la sua mano.
La mano con
cui aveva vibrato quel colpo che gli era valso il soprannome di “Sterminatore
di Re”.
Sembrava che
con lui il Destino avesse una tremenda ironia.
Era riuscito
a restare vivo eppure senza quella sua parte, indispensabile per combattere, si
sentiva morto.
Da quando
era partito non era cambiato nulla, era stato lui a cambiare e per questo, quel
luogo che era la sua casa ora gli sembrava una prigione, un luogo dove tutte le
persone che l’avrebbero incrociato, di sicuro, l’avrebbero trattato con
commiserazione.
You feel that your will starts
crashing down
Whenever you’re will starts crashing down
Whenver your will starts crashing down
That’s when you find me.
Jaime Lannister,
sopravvissuto alla prigionia, aveva potuto pulirsi, rasarsi e tornare ad
indossare la sua casacca pulita, eppuro, seduto sotto ad un albero sulla via
che portava a Lannisport, si sentiva ancora come dietro a delle sbarre.
Da quel
punto poteva osservare la sagoma del castello in lontanza, eppure non sentiva
il desiderio di tornarvi in quelle che ormai sarebbero state le sue permanenti
condizioni.
Accanto al
fianco destro giaceva la spada di Valyria, aveva provato ad impugnarla con la
sinistra, ma non era riuscito a fare nulla di ciò che solitamente era in grado
di fare con la sua arma.
Ora non era
nemmeno in grado di stringerla saldamente per vibrare dei fendenti che si
potessero definire tali.
Rivolse un
ultimo sguardo al castello in lontananza, troppo poca per lui, e sospirò
alzandosi in piedi.
Il braccio
destro era celato sotto ad un mantello bianco che celava anche il fodero della
spada che aveva dovuto spostare sul fianco opposto per poter brandire, se necessario,
la spada con la sinistra, avere l’arto coperto gli permetteva di pensare meno
alla sua condizione, cominciava a dare un certo peso al detto “occhio non vede,
cuore non duole”.
Sapeva bene
di dover essere grato per essere vivo, eppure non riusciva ad esserlo.
Si chinò a
prendere la spada, gettata a terra in un impeto di rabbia durante l’allenamento,
e stringe la mano intorno all’elsa, persino il peso dell’arma che solitamente
gli era familiare, ora, era maggiore ed al posto di rassicurarlo, in parte, lo
spaventava.
Dover ricominciare
da capo tutto lo spaventava terribilmente più di una guerra.
Fisso il
riflesso di un suo occhio all’interno della lama e, mantenendo una posizione
equilibrata con le gambe, sferrò un fendente obliquo dall’alto verso il basso dinanzi
a sé, ruotando appena il polso, a quel
gesto ne seguì un altro, questa volta semplicemente facendo risalire la lama
dal punto in cui l’aveva portata al punto in cui si trovava inizialmente, poi
stese il braccio per passare ad un affondo e, proprio in quel momento, la mano
si aprì lasciando cadere la spada a terra.
Non era
riuscito a mantenere una presa salda.
Gli occhi
spalancati osservavano la spada a terra atterriti, strinse la mano a pugno e
chiuse gli occhi tentando di controllare le emozioni che si conficcavano come
aghi nel suo cuore.
Ritornò a
sedersi a terra appoggiando la schiena all’albero alle sue spalle e portando la
fronte sulle ginocchia piegate verso il petto, non poteva credere di essere
divenuto così…debole.
Non si
sarebbe più rialzato.
Yeah God love your soul and your
aching bones
Take a breath, take a step, maybe down below
Everyone’s the same
My fingers to my toes
We just can’t get a ride
But we’re on the road
-Alzati-
Una voce gli
giunse all’orecchio, la conosceva bene, in fondo l’aveva sentita durante tutto
il viaggio verso Approdo del Re, anche se per poco, dato che per la maggior
parte era stato lui a parlare:
-Perché dovrei?-
Non alzò
nemmeno il capo per guardarla, non aveva voglia di sentirsi compatito anche da
lei:
-Perché sei
vivo-
Continuò la
donna afferrandolo per una spalla, obbligandolo così ad alzare il capo anche se
il suo intento era quello di sollevarlo in piedi:
-Non credo
che la mai attuale situazione si possa considerare..vita-
Ringhiò
guardandola dritta negli occhi, Brienne era di fronte a lui, indossava
nuovamente la sua amata armatura, malgrado tutte le bardature si notava in
parte la cicatrice del graffio dell’orso a livello del collo, anche se la
maggior parte era celata dietro agli indumenti, Jaime chinò subito lo sguardo
scostando da sé quella mano posata sulla sua spalla, o almeno ci provò, Brienne
mantenne una presa salda.
If ever your will starts crashing
down
Whenever your will starts crashing down
Whenever your will starts crashing down
That’s when you find me.
-Non ti
permetterò di commiserarti in questa maniera-
Ribattè
subito la donna con un tono che sembrava più una minacca che una frase detta
per farlo sentire meglio, alzando anche l’altra mano lo afferrò per i fianchi e
lo obbligò ad alzarsi con un gesto che, di grazia, aveva ben poco.
Jaime si
ritrovò in piedi senza potersi opporre, ma appena si ritrovò in quella
posizione si allontanò da Brienne chinando il capo, la sua sicurezza e
sfrontataggine erano totalmente scomparse lasciando il posto a qualcosa che non
era nemmeno l’ombra di lui, era rimasto solo un involucro vuoto:
-Vattene,
torna a servire il tuo re..la tua regina o chiunque tu debba servire-
Non la
guardò negli occhi nemmeno un istante, anzi, gli diede le spalle cominciando ad
allontanarsi, lasciando perfino la sua spada a terra.
La donna non
era sopresa dal comportamento dello Sterminatore di Re, poteva benissimo
comprendere le emozioni che stava provando, in fondo lei era un donna che aveva
scelto di essere un cavaliere e questo l’aveva portata a dover affrontare e
superare i suoi limiti.
Sapeva cosa
voleva dire sentirsi debole.
Non l’avrebbe
lasciato affondare nello sconforto.
Se lui non
riusciva a rialzarsi da solo, l’avrebbe aiutato lei.
Si sentiva
in parte responsabile della perdita della sua mano dato che non riuscita a
proteggerlo, ma, soprattutto si era accorta di averlo mal giudicato e voleva,
in un certo senso, sentirsi meno in colpa per quei pensieri che aveva avuto.
Lost til you’re found
Swim til you drown
Afferrò la
spada abbandonata a terra e, in poche falcate, raggiunse Jaime e lo superò
sbarrandogli la strada:
-Abbiamo un
duello da finire, ora non sei legato e non sei provato dalla marcia, dimostrami
quello che sai fare-
Esclamò
mettendogli la spada in mano e chiudendogli le dita intorno all’elsa, ma non
appena lascio la presa, Jaime lasciò cadere l’arma a terra con un tonfo sordo:
-L’ho appena
fatto…-
Ribattè il
Lannister chinando nuovamente la testa per non dover affrontare lo sguardo della
donna che, in tutta risposta, sguainò la spada:
-Raccogli la
tua spada, Jaime-
Calcò
soprattutto il tono cupo sul nome dell’uomo che sospirò, si chinò a raccogliere
l’arma cona la sinistra che si avvolse intorno all’elsa così sconosciuta per
quella mano, una volta tornato in posizione eretta si sistemò in posizione di
guardia, pronto a combattere, seppur si poteva benissimo capire dall’espressione
vuota sul viso che non c’era nessuna combattività o di desiderio di vittoria
nel suo animo, solo rassegnazione ed una tristezza che Brienne sentiva di poter
quasi toccare.
La donna si
gettò con furia sull’avversario, sapeva bene qual’era la situazione ed anche
per diede fondo alla sue forze, bastarono però pochi fendenti a far capitolare
il nemico, la spada cadde a terra sfuggendo alla mano del padrone nuovamente.
Jaime fissò
per qualce istante l’arma, poi rivolse gli occhi su Brienne:
-Bene, hai visto che sei più forte di me…ora puoi andare e lasciarmi in pace-
In tutta
risposta Brienne si avvicinò con una certa furia all’uomo e gli sferrò uno schiaffo
sulla guancia destra:
-Vuoi darti
una svegliata?! Capita di crollare, ma ci si può sempre rialzare e diventare
migliori di quello che si era prima di crollare!-
Posò le mani
sulle spalle di Jaime guardandolo dritto negli occhi nuovamente, scuotendolo
appena:
-Rialzati
Jaime, dover imparare ad usare la spada con la mano sinistra non è una
tragedia, puoi farcela e ritornare ad essere il cavaliere che desideri essere -
Know that we all fall down
Love til you hate
Jump til you break
Know that we all fall down
Lo schiaffo
arrivò piuttosto forte alla sua povera guangia, Jaime sentiva un certo calore
in quel punto, di sicuro gli era rimasto un bel segno delle cinque dita della
donna, ne ascoltò le parole e si accorse dai suoi occhi che sembrava realmente
preoccupata per lui.
-Non credo
di riuscire a rialzaremi, è troppo difficile…-
Mormorò cupo
ritornando a chinare la testa, Brienne però non sembrava volerlo lasciare perché
le mani sulle spalle si spostarono sul viso obbligandolo a sollevarlo in modo
tale da guardarla negli occhi:
-Il fatto
che sia difficile non significa che sia impossibile, prendi la spada-
Jaime si
ritrovò per l’ennessima volta a guardare gli occhi di quella donna che, prima
di quel momento, non aveva manifestato tutto quell’interesse per lui, forse la
fissò anche per un momento di troppo, dato che fu lei, forse per l’imbarazzo, a
distogliere per prima lo sguardo lasciandolo la presa sul suo viso.
Il biondo
raccolse la sua arma, questa volta, con un po’ più di decisione.
Sapeva bene
che il passo più difficile sarebbe stato il primo.
-Sei
diventata terribilmente loquace..-
Osservò
accennando un sorriso divertito in direzione della donna, non sapeva il perché ma
con lei vicino si sentiva meglio, era come se gli desse la forza di sperare,
Brienne rispose a quel sorriso con uno soddisfatto:
-Dico solo ciò
che è necessario-
Disse prima
di attacarlo nuovamente.
If ever your will starts crashing
down
Whenever your will starts crashing down
If ever your will starts crashing down
That’s when you’ll find (find) me
Quando il
sole aveva ormai iniziato la sua parabola discendente verso l’orizzonte,
Brienne e Jaime decisero di fare un ultimo scontro prima di fermare l’incrocio
delle loro spade, quest’ultimo aveva perso diverse volte, ma mano mano sentiva
che stava prendendo confidenza con la sua nuova condizione.
I disarmi
che prima avvenivano in pochi istanti, man mano, divennero sempre più radi e
difficili per la donna che, dopo ogni scontro, dopo ogni colpo che Jaime
riusciva a sferrare nella maniera giusta o parare, vide ritornare su quel viso
l’espressione fiera che gli aveva visto addosso anche quando era prigioniero.
Malgrado tutto
quell’espressione le piaceva e vederla nuovamente su quel viso la emozionò,
quando lo vide sorride dopo aver parato il suo ennesimo assalto, non seppe
spiegarsi bene perché successe, ma il suo cuore battè più veloce tanto da farla
distrarre e l’uomo riuscì a farla cadere a terra e disarmarla.
Jaime le
puntò la spada al petto per un istante prima di gettarla a terra, era la
raffigurazione della felicità, sorrideva e lo vide scoppiare a ridere.
Brienne si
ritrovò a sorridere a sua volta, si sentiva contagiata dall’euforia del
Lannister che si lasciò a cadere a terra, seduto, accanto a lei.
Lost til you’re found
Swim til you drown
Know that we all fall down
Love til you hate
Jump til you break
Know that we all fall down
-Vedi? Puoi
farcela..devi solo essere determinato-
Disse frettolosamente
Brienne spezzando quel silenzio che si era venuto a creare durante gli
allenamenti, non sapeva proprio spiegarsi perché il suo cuore stesse continuando a battere all’impazzata
ogni volta che Jaime la fissava:
-Non credo
di avere la testa dura quanto te..-
L’uomo le
sorrise e, la guerriera, si ritrovò ad arrossire,, non appena se ne accorse
chinò il capo per nasconderlo:
-Grazie per
avermi aiutato a rialzarmi-
Continuò con
un tono di voce sincero, Brienne cercò una qualsiasi battuta pungente da dire o
una risposta che potesse in qualche modo difenderla da quello che stava
accadendo, ma non trovò nulla di appropriato da dire, era come se ogni singola
parola fosse bloccata in fondo alla gola.
All fall down, we all fall down, all
fall down
We all fall down, all fall down, all fall down
-Signore,
siete richiesto da vostro padre-
Un soldato
di Castel Granito si era avvicinato alla coppia seduta sotto l’albero, la voce
era bassa e piuttosto cupa, Jaime non perse però il sorriso che si era
disegnato sul viso per la sua vittoria, non tanto su Brienne, ma su sé stesso:
-Dì a mio
padre che arriverò quanto prima, precedimi –
Prese la
spada e la rimise nel fodero, mentre il soldato si allontanava tese la mano a
Brienne che la accettò per alzarsi a sua volta mano in piedi, il gesto però la
portò molto vicina al viso dell’uomo e, nuovamente, il suo viso fu invaso da un
pallido rossore che la fece voltare di scatto verso la sua spada a terra per
raccoglierla, era stata stata fortunata ad avere un’espediente per continuare a
dover sostenere lo sguardo di Jaime che riprese a parlare:
-Io ora devo
andare, se vuoi venire al castello sarai una gradita ospite-
Alzò appena
le spalle:
-Altrimenti
spero di vederti presto, devo trovare il modo di sdebitarmi per…le tue lezioni-
Brienne
scosse il capo:
-Non è
necessario che ti sdebiti, ho fatto solo quello che ritenevo giusto-
Ribattè con tono
serio, dopo aver sistemato le spade, si voltò verso Jaime riuscendo perfino a
tornare a fissarlo negli occi, ma non appena ne vide nuovamente il sorriso fu
costretta a chinare il capo:
-Spero di
incontrati ancora….cavaliere Brienne-
Jaime le
rivolse un leggero inchino prima di voltarsi per allontanarsi, la donna appena
ne vide la schiena sentì un tuffo al cuore.
Stava sbagliando,
doveva fare qualcosa, ma non sapeva cosa.
Doveva fermarlo,
non voleva che si allontanasse.
“Non si sceglie chi amare”, non seppe il motivo per cui proprio
in quel momento le venne in mente una frase detta proprio da Jaime qualche tempo
prima.
Lost til you’re found
Swim til you drown
Know that we all fall down
Love til you hate
Jump til you break
Know that we all fall down
Jaime sentì
il chiaro suono di passi affrettati, passi di qualcuno che, di sicuro,
indossava un’armatura dato il rumore sordo di metallo.
Si voltò e
si ritrovò Brienne a pochi centimetri da lui, i loro visi terribilmente vicini.
La donna lo
fissava con quegli occhi azzurri percorsi da un insieme di emozioni così vasto
da non riuscire a definirlo.
-Tutto b..-
Chiese, ma
non fece in tempo a completare la domanda perché la bionda lo afferrò con forza
per i capelli e lo baciò mentre lo stringeva a sé con il braccio libero, quel
bacio non durò che pochi istanti anche per l’imbarazzo di Brienne che si staccò
subito, malgrado Jaime non l’avesse rifiutata.
-Perché?-
Domandò l’uomo
incredulo per quel bacio appena ricevuto, ma soprattutto per il fatto che
Brienne lo stava continuando a tenere stretto con la presa degna di un orso.
-Non..si
sceglie chi amare, l’hai detto tu..-
Riuscì a
rispondere con un tono di voce secco, quasi intimidatorio, guardandolo dritto
negli occhi, Jaime spalancò la bocca per lo stupore in un primo momento, poi
sul viso si disegnò un’espressione felice, Brienne non gli aveva mai visto
quello sguardo così…dolce e quel sorriso così…vero:
-Già…non si
può scegliere..-
Osservò, fu
il turno della guerriera di sgranare gli occhi per lo stupore
-..cosa…vorresti
dire?-
Balbettò con
un filo di voce, Jaime ne cercò lo sguardo e, senza smettere di sorridere,
rispose:
-Credo di
essermi innamorato di te-
Schietto e
diretto, non fece tanti giri di parole.
Brienne lo
osservò con un’espressione piuttosto penetrante, come se stesse cercando di
capire se era la verità ciò che diceva.
Non avrebbe
trovato menzogna, Jaime era convinto di ciò che diceva, sentiva dentro di sé che
il motivo per cui solo quella donna era riuscito ad aiutarlo in qualche ora a
riprendere fiducia in sé stesso, era perché l’amava.
Brienne
sembrò soddisfatta di ciò che aveva visto, perché tornò a chiudere una mano
intorno ai capelli dell’uomo e, spigendolo contro il tronco dell’albero, tornò
a baciarlo con un certo trasporto, questa volta fu Jaime a cedere per primo:
-..B…Brienne…de..devo….re..respirare..-
Riuscì a
dire Jamie e, in quel momento, Brienne si accorge che, forse, l’aveva stretto
un po’ troppo forte, subito lo lasciò andare e l’uomo ritornò a sentire l’ossigeno
nei suoi polmoni:
-..scusa..-
Sussurrò
imbarazzata la donna, per l’entusiasmo non era riuscita a controllare in
maniera ottimale la sua proverbiale forza, Jaime scosse il capo:
-Non
scusarti, credo di essermi innamorato di te per quello che sei…anche per la tua
forza…e non parlo solo di quella fisica..-
Brienne
arrossì terribilmente a quei complimenti che fecero diventare il suo viso di un
bel colore rosso vivo, vicendo la vergogna riuscì ad alzare gli occhi verso l’uomo
prima odiato e poi amato:
-Io credo di
essermi innamorata dell’uomo che mi hai fatto vedere mentre eravamo in viaggio
per Approdo del Re, per questo volevo
che tornasse..-
Il Lannister
sorrisse, sentiva perfettamente il suo cuore battere all’impazzata per l’emozione,
ma non se ne preoccupò:
-Allora
grazie per averlo salvato-
Brienne tornò
ad abbracciarlo, avvolse le sue spalle con entrambe le braccia e lo strinse a sé,
questa volta più delicatamente per permettergli di respirare:
.- Sapevo
che se avessi salvato lui avrei salvato anche me-