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Autore: SarahEsposito1    03/12/2013    0 recensioni
E' l' anno 8456 e nella galassia di Zelig sta per scoppiare una guerra che coinvolgerà tutti i pianeti abitati dell' Universo. Earth è un piccolo pianeta che viene spesso rappresentato come un paradiso naturale: la popolazione ammonta infatti a 1000 abitanti, tutti lavoratori o studenti, ambientalisti e animalisti. Più del 99% del pianeta è ricoperto da aree verdi e acque. Ma questo pianeta rischia di diventare persino più inquinato degli altri, per via della formazione di un impero guidato da un tiranno: ce la faranno Sonan Firehawk e Nathaniel Taylor a salvare l' Universo, la Terra, la Galassia di Zelig e questo mondo verde dalle Truppe del perfido imperatore Taros?
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alicia Washington, Jim Shannon, Josh Shannon, Nathaniel Taylor, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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3. Qualcosa nell’ aria



Due giorni dopo, Nexian (Weror)
-Sembra che Taros abbia pensato di invadere la Terra per aumentare la grandezza del suo impero... Sto cercando di contattare delle spie all’ interno dell’ Impero per avere certezze.- spiega il comandante Saarel.
Oran Saarel è il comandante ufficiale della Resistenza. E’ lui che dà gli ordini, di attaccare e di difendere. Anche se spesso si fa aiutare dai comandanti delle squadriglie (come Sonan). Saarel le ha viste tutte: l’ ascesa al trono di Arteus, il suo imprigionamento, il periodo di massimo splendore di Axel Firehawk, la nascita di Sonan, Taros e Taros Junior... E’ originario di Uk-Shakti, dove ha vissuto per molto tempo come militare a servizio della sua patria. Ascoltando i malvagi piani di Taros si è unito alla Resistenza. Ne è diventato il comandante generale dopo 50 anni di servizio. Nonostante la forte presenza di violenza nella sua vita, ha sempre un grande desiderio di pace. Quel giorno era lì, nel suo ufficio, a spiegare tattiche ai suoi sottocomandanti.
-Dovremo proteggere la Terra a qualsiasi costo.- continua.

In effetti nessuno è mai andato sulla Terra: con il tempo quelli di Zelig hanno capito di non poter  informare i terrestri della loro esistenza: se l’ avessero fatto, avrebbero mandato la Terra nel panico. Anche per la loro intelligenza inferiore... molti credono negli UFO, nella fine del mondo... In effetti gli UFO sarebbero proprio quelli della galassia di Zelig. Si è deciso di non andare mai sulla Terra tramite il “Patto di Teihunis”.
-Ma per proteggerli dovremo andare sul loro pianeta. Dovremmo provare a proteggerli senza farci vedere. Non so, se li attaccassimo in volo...- sostiene Cloude Bush, un altro comandante della Resistenza.
-Prima o poi dovremo dirglielo.- dice Saarel.
-Le nostre astronavi sono più veloci e agili delle loro, ma molto meno potenti, senza contare che i piloti di Taros sono almeno il triplo dei nostri... Se li attacchiamo in volo perdiamo sicuramente.- dice Sonan.
-Per me questa è la volta buona: partiamo con la portaerei Valhalla e atterriamo in Italia, dato che parlano la nostra stessa lingua. Una volta atterrati spieghiamo tutto ai terrestri e lasciamo decidere loro con chi stare. Tu che ne dici, Sonan?- spiega Haytham Kenway, un altro sottocomandante di Saarel, nonché grandissimo amico di Sonan: spesso progettano insieme piani per attaccare il nemico, infatti sia l’ uno che l’ altro sono molto tenaci e furbi. Non a caso questi piani in azione sono finiti sempre benissimo.

-Mi hai tolto le parole di bocca...-
-E se non ci credono? Se scegliessero di stare con Taros?- dice Daniel Ford, comandante.
-Probabile. Se dovessero decidere di stare con Taros, io e Haytham ci inventeremo qualcosa per convincerli a ripensarci su. Se non dovessero crederci, li portiamo qui.- afferma, sicura, Sonan.
Tutti sono d’ accordo con lei, solo Daniel sembra avere qualche dubbio. Qualche minuto e si decide il giorno della partenza:
-Ho parlato con le spie, non mi hanno assicurato niente.- dice Saarel. –Ma Victor mi ha detto che la possibilità di un attacco alla Terra da parte di Taros è più che probabile. Ma niente paura: ci vorrà una settimana prima che le Truppe Reali raggiungano la Terra.
-Quindi è meglio sbrigarci.- dice Desmond, comandante.
-Martedì?- propone lo stesso Saarel.
Tutti d’ accordo.

Il Martedì, Weror
-Ci siamo tutti?- domanda il comandante Saarel.
-Si!- rispondono in coro tutti.
-Bene. Come vedrete, ho convocato solo voi e i tecnici di volo per questa missione sulla Terra: vi prego quindi di informare i vostri vice-comandanti dell’ assenza.- continua Saarel.
-Ma comandante, uno come Ajax Artaya ci sarebbe servito molto, non credete?- interviene Sonan.
-Durante il viaggio vi spiegherò perché ho convocato solo voi. Come stavo dicendo, seguiremo il piano di Sonan e Haytham: partiamo con la portaerei Valhalla, dove metteremo nel garage le vostre astronavi, in caso di emergenza. Atterriamo in Italia e attiriamo l’ attenzione della gente. Una volta raccolta una folla numerosa e almeno 5 tv internazionali, potremmo spiegare brevemente che cosa sta succedendo in questa galassia. Quasi dimenticavo, con noi oltre agli assistenti di volo e i piloti della Valhalla verranno anche i 10 militari della squadriglia Robinson, delle Terrae Force. Si stima che il viaggio duri 15 giorni. Preparatevi bene, vi aspetto in pista tra due ore.-

I comandanti delle squadriglie Orion Force si preparano per questo lungo viaggio.
-Non ci sarò per 15 giorni, avvisa gli altri.- dice Sonan mentre parla al mex con Ajax.
-Dove andrai?- le chiede il ragazzo.
-Partiremo tra poco per la Terra. Siamo io, gli altri comandanti, Saarel, gli assistenti della Valhalla e altri militari delle Terrae.-
-Sta attenta, che è lontano.-
-Certo... -
Ajax non glie lo ripete una seconda volta: è inutile, il suo comandante, Sonan, è molto imprudente. Si caccia spesso nei guai e ne esce un po’ grazie alla sua abilità di improvvisazione e un po’ grazie agli amici come Ajax, che sono molto prudenti, responsabili e attenti a quello che fanno. Non che Sonan non fosse responsabile, però. Dopo aver avvisato Ajax della sua assenza, Sonan controlla di nuovo le valigie, insieme ad Haytham.

-Che ci hai messo dentro?- chiede Sonan al ragazzo.
-Vestiti, qualche gadget... cose varie. E tu?- risponde lui.
-Un jeans, una camicia e tutti aggeggi tecnologici. Anche un pallone... e questo.- dice Sonan, mostrandogli un piccolo gufo di legno con la maglietta della Juventus. -Durante le partite (sia mie che della Juve che delle altre squadre che stanno contro la Juve e che quindi devo gufare) mi porta fortuna. Secondo te perché quest’ anno abbiamo vinto il campionato?-
-Non è possibile...- sospira Haytham. -E’ carino però.-
-Come sta tuo fratello?-
-Connor sta bene. Ultimamente siamo entrambi molto occupati, non ci sentiamo spesso.-
Haytham ha un fratello minore di due anni: Connor Kenway. Anche lui è un pilota della Resistenza, milita nella squadriglia Johnson.
-Sai, forse è meglio andare a prendere le astronavi.- dice Haytham.
-Si, hai ragione.-

Ogni pilota della Resistenza ha un’ astronave tutta sua. Può sceglierne il nome, il tipo di proiettili e anche la struttura, esterna ed interna. Per questo molti di loro l’ hanno progettata di persona. L’ astronave di Sonan si chiama Valkyrie ed è enorme. Ha la cabina di comando e una stanza per dormire. Poi ovviamente c’è la cabina di controllo per i motori, uno spazio di “disinfestazione” (così se Sonan va su un pianeta dove c’è in giro una malattia contagiosa e la prende, può andare in questa cabina dove viene disinfestata, allo scopo di eliminare i batteri nel suo corpo e di non infettare nessuno su un altro pianeta. Stessa cosa si fa prima di mettere piede su un pianeta). Valkyrie ha anche una cucina interna e un garage. Con l’ effetto “Forza di gravità” tutti gli oggetti rimangono attaccati al pavimento anche in volo rovesciato. Ha 2 motori superpotenti: ognuno raggiunge facilmente il triplo della velocità della luce. La Resistenza mette a disposizione una portaerei per ogni squadriglia. Ogni portaerei (quella della squadriglia Firehawk si chiama Valhalla) contiene fino a 20 astronavi grandi come il Valkyrie. Pensate la portaerei quanto deve essere grande! Oltre al garage, mette a disposizione diverse cucine, camere da letto, bagni, saloni e molte altre camere secondarie grandissime.

Sonan così dà un’ occhiata veloce al suo Valkyrie, per vedere se è tutto a posto. Entra nella cabina di pilotaggio e aziona i motori al massimo, mantenendo i freni: tutto a posto. Poi regola le ali: si muovono bene, ma c’ è qualche problema. Così esce dalla “cupola” e sale sulle ali.
“Sono rigide, un po’ di olio e stanno a posto... Motori ok, missili laser ok e radar perfetto, come al solito. Modestamente, l’ ho costruito io…” pensa Sonan.
Poco dopo lo carica sull’ astronave e i comandanti sono pronti per partire. A pilotare la portaerei c’ è un certo Dominic Gayl, aiutato da altre 19 persone... Sonan e i suoi comandanti invece stanno a guardare, non avendo il brevetto per le portaerei. Sonan si avvicina al radar e alle altre apparecchiature di controllo. Accenna a volerli toccare, ma Haytham la prende per il braccio:

-Pilotassi tu questa portaerei, saremmo già morti tutti...- le dice Haytham, sorridendo.
-In effetti, con i voli acrobatici che faccio io... i motori sarebbero andati in avaria taaanto tempo fa.- risponde Sonan.
-Perciò, se non vuoi far venire un infarto a tutti, stai alla larga dai controlli.-
-Certo, certo... ma se all’ improvviso si disattiva la modalità di forza gravitazionale e io vado a sbattere contro il regolatore delle ali, non è colpa mia...- dice Sonan, sorridendo.
-Cheeee?- si meraviglia Haytham, un po’ scandalizzato dalla risposta di Sonan.
-Hahahaha!! Scherzavo, idiota!- 
  
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