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Autore: Fear    03/12/2013    8 recensioni
[Romantico, drammatico; death, what if? ― centric!Meiko/Jinta]
Cit/: Camminava sull'erba a piedi nudi, come aveva sempre fatto, come una piccola Cenerentola senza scarpette di cristallo. Profumava di lavanda, di giornate di sole e il suo sorriso si mischiava insieme alle calde lacrime che sgorgavano dai suoi occhi oceanici.
E sola ora Jinta poteva dire di averla veramente trovata; a Menma non servivano di certo le scarpette di cristallo, né una corona, per essere nominata principessa del suo cuore.
[...]
• {scritta perché Menma aspettava, e Jintan non riusciva a vederla; 622 parole}
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jinta Yadomi/Jintan, Meiko Honma/Menma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A piedi nudi sull'erba ~
{ non riesco a vederti }





Jinta Yadomi non fu mai più lo stesso da quel giorno.
Si alzava la mattina, augurava la buona giornata a nessuno e preparava la colazione per tre. Probabilmente era l'abitudine, ma ogni volta che suo padre lo avvisava dello sbaglio commesso, lui sorrideva tranquillo e non diceva mai una parola, e suo padre lo capiva. Ringraziava il cielo che lo capiva ogni volta. La scuola era durata pochi mesi, poi si era stancato anche di quella – come non avrebbe potuto? Non gli importava più dei suoi amici, né del suo lavoro, che un tempo aveva addirittura reputato divertente. Si svegliava la notte e non riusciva più ad addormentarsi, durante il giorno invece era sempre privo di forze, le occhiaie e gli sbadigli, gli occhi chiusi nei momenti sbagliati e la sua bocca, da cui uscivano solo parole spezzate dai singhiozzi.
Era estate, eppure aveva così freddo...
Menma.
Maledetta Menma che si faceva sempre spazio nei suoi pensieri. Maledetta Menma, che lui pensava sempre al vestito che avrebbe potuto indossare il giorno del loro matrimonio. Ma soprattutto, maledetto lui, lui che le poche notti in cui riusciva a dormire sognava cosa avrebbe potuto essere con Menma, che osservava la sua vita oscillare. Giù, lungo quel fiume, ad ogni svolta, sentiva il profumo dei suoi capelli del colore delle giornate nuvolose, nonostante lei fosse l'estate pura.
Perché sei morta giovane, mia principessa? Ti avevo promesso che ti avrei raccontato delle storie, ti avrei tenuta in questo mondo, rinunciando anche alla mia vita se fosse stato necessario. Ho sempre avuto questa sensazione, che questa felicità era troppa e che in qualche modo sarebbe scomparsa.
E le lacrime iniziarono a rigargli le guance lisce.
Ci sono così tante cose che avrei voluto dirti, perfavore, torna da me. Moriremo insieme, te lo prometto, dannazione, Menma, torna da me!
Jintan urlava al cielo, urlava pensando che la sua Menma lo sentisse. Le stagioni stavano cambiando e come può il pensiero di una valle rimanere verde per sempre? Come può quel bellissimo fiore estivo profumare per l'eternità se il tempo passa?
Il padre di Jinta gli aveva sempre detto che le strade erano pericolose, che doveva stare attento, ma l'unico pericolo che lui sentiva veramente era quello di non riuscire più a sentire nulla. Camminava spesso verso quel fiume, in cui Menma aveva visto quella carpa. Si toglieva le scarpe ed entrava nell'acqua, sperando che un giorno o l'altro avrebbe avuto la forza di annegare. Ma non l'aveva mai trovata. Era solo un codardo, ecco cos'era, gli mancava Menma come non mai e non aveva neanche il coraggio di raggiungerla. Sperava che sarebbe stata lei a venire, lei doveva afferare la sua mano per una seconda volta, ma chi si credeva di essere?
Fu come se la terra sotto i suoi piedi mancasse e cadde a terra, inginocchiandosi, il cuore gli faceva male e gli mancava il respiro. Corse velocemente dentro il fiume, approfittando di quel momento di debolezza e si dimenò nell'acqua, sfinendosi. Essa gli accarezzava il corpo e i vestiti bagnati lo tiravano verso il fondo come un'ancora. Udiva le calme onde infrangersi sul prato, ormai lontano e quando piano piano affondava, un sorriso gli si dipinse sul volto.
Ce l'aveva fatta. Stava andando da lei.


Jintan, sei uno stupido. Io ti avrei aspettato anche tutta la vita.
Camminava sull'erba a piedi nudi, come aveva sempre fatto, come una piccola Cenerentola senza scarpette di cristallo. Profumava di lavanda, di giornate di sole e il suo sorriso si mischiava insieme alle calde lacrime che sgorgavano dai suoi occhi oceanici.
E solo ora poteva dire di averla veramente trovata; a Menma non servivano di certo le scarpette di cristallo, né una corona, per essere nominata principessa del suo cuore.

 



Note dell'autrice; sapevo che prima o poi avrei scritto qualcosa su Ano Hana, o meglio, Ano hi mita hana no namae o bokutachi wa mada shiranai – Ancora non conosciamo il nome del fiore che abbiamo visto quel giorno. Questo anime mi ha colpita profondamente, davvero. È stato il terzo anime – tra innumerevoli – che mi ha fatto veramente piangere; Menma, Jintan e tutti gli altri personaggi sono stupendi, nessuno escluso e quando ami davvero tutti i personaggi, capisci che è un bell'anime. Avevo capito sin dall'inizio che presto o tardi Menma se ne sarebbe dovuta andare, ma nonostante ciò, l'ultimo episodio mi ha fatto singhiozzare; l'idea del gioco del nascondino è stata davvero azzeccata e quando è finito mi ha lasciato un po' d'amaro in bocca, devo ammetterlo. Ho scoperto solo poche ore fa che è uscito un film e cercherò di vederlo appena posso. Secondo me questo fandom dovrebbe avere molte più storie, ma dato che l'anime (e manga) è così bello, non credo ci sia più niente da dire. Il fatto che prima o poi il nostro caro Jintan avrebbe raggiunto Menma, suicidandosi, mi è sempre stato in mente e perciò ci ho fatto un pensierino, invadendo anche per la prima volta un fandom differente da quello dove alloggio solitamente. Spero sia stato di vostro gradimento, recensite e fatemi sapere. Miku.
   
 
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