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Autore: SkyDream    03/12/2013    11 recensioni
Ora tremi e piangi, ti avvicini a me e cadi in ginocchio, il fiocco si scioglie e i tuoi capelli lunghi scivolano via sulle tue spalle rendendoti simile alla dea più bella e incantevole, anche se non lo ammetterò mai davanti a te.
“Heiji! Sei il mio detective… non puoi arrenderti!”
Le tue parole mi giungono come un eco molto lontano, mi giungono come una supplica a rimanere in questo mondo a proteggerti, e io vorrei tanto mia piccola rompiscatole, ma non posso…cerca di capire.
Le tue mani sono calde e sono macchiate del mio sangue che fuoriesce dalle profonde ferite.
Mi abbracci forte, mi stringi a te e piangi tanto, piangi di un pianto a me sconosciuto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Raccolta storie su Heiji e Kazuha'
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Solo per proteggerti, Kazuha


No…
Non posso permettere una cosa simile.
Vedo tutto sfuocato, ma riesco a riconoscere il viso di quel verme…ti ha rapito e ti tiene in ostaggio.
No, no no! Se quel verme pensa di aver fatto bene i suoi conti, si sbaglia di grosso!
Non permetterò a niente e a nessuno di trattarti in quel modo.
Io, Heiji Hattori, ho promesso di tenerti come la cosa più cara che ho, l’ho promesso a me stesso quella notte in cui tu ti addormentasti vicino a me sulla macchina del dottor Agasa*.
Ora ci vedo meglio, ti vedo meglio: Non piangi e non tremi, ma nel tuo viso colgo la disperazione…non per te stessa.
Sei preoccupata perché il detective dell’Ovest perde un po’ di sangue e non riesce a muoversi?
No, devi preoccuparti di ben altro…di fuggire.
Ti passi una mano tra i capelli e l’anello che porti al dito brilla per una frazione di secondo, poi tenti di avvicinarti, ma tutto è inutile, quel pazzo criminale impugna nervosamente una Revolver con la destra e un pugnale tremante nella sinistra.
Un pugnale con le mie tracce ematiche, e non posso permettermi che si mischino con le tue.
Ricordo che una volta Shinichi mi spiegò una cosa molto importante: “Pensa come un criminale e cerca di capire che cosa potrebbe distruggerlo, ma non sempre devi disarmarlo a livello fisico.”
Ora ho solo la forza di pensare, forse- con i miei ultimi respiri- di convincerlo a lasciarti andare.
“Non ha senso uccidere anche lei. Ti sei già macchiato di un crimine, di un omicidio..il mio! Lei è solo una ragazza che si trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato. Non ti..ti”
No, il proiettile nello stomaco brucia troppo, sento il sangue salire su per la gola…ma non posso farti impressionare…non posso farti spaventare, Kazuha!
Sento dell’altro sangue scendermi dal petto a causa di quel taglio da pugnale che mi tortura, l’odore del sangue mi da la nausea…sento che tra poco non rimarrà più nulla del mio corpo. E non mi interessa, tu devi tornare a casa.
Apro un istante gli occhi, vedo te, la mia Kazuha stenderlo con un calcio in un suo momento di disorientamento.
Poi un altro colpo di pistola, l’uomo prima di accasciarsi tramortito clicca il grilletto e il proiettile rimbalza da una parete all’altra forando lievemente il muro.
Ora tremi e piangi, ti avvicini a me e cadi in ginocchio, il fiocco si scioglie e i tuoi capelli lunghi scivolano via sulle tue spalle rendendoti simile alla dea più bella e incantevole, anche se non lo ammetterò mai davanti a te.
“Heiji! Sei il mio detective… non puoi arrenderti!”
Le tue parole mi giungono come un eco molto lontano, mi giungono come una supplica a rimanere in questo mondo a proteggerti, e io vorrei tanto mia piccola rompiscatole, ma non posso…cerca di capire.
Le tue mani sono calde e sono macchiate del mio sangue che fuoriesce dalle profonde ferite.
Mi abbracci forte, mi stringi a te e piangi tanto, piangi di un pianto a me sconosciuto.
Sento le tue lacrime provenire dal tuo cuore e i tuoi lamenti mi fanno star male.
Ti contorci nel pensiero di dovermi lasciare per sempre, allora mi vuoi bene…vero?
Sento anche il tuo anello sfregare contro la mia nuca, quello che ti ho regalato per il tuo compleanno con una scusa.
Il mio stomaco non regge più, ti copro gli occhi con la mano sinistra- leggermente meno macchiata- e ti stringo alla mia spalla per non farti assistere a uno spettacolo traumatizzante…per non farti assistere ai momenti di agonia che precedono la morte.
Il mio stomaco ha degli spasmi irregolari che ti spaventano ancora di più.
Sposto la mano e con la tua giacca impolverata mi asciughi le labbra rosse e le baci castamente quasi spaventata.
Nei tuoi occhi leggo il terrore, eppure prima eri così tranquilla…piccola detective. Sei riuscita a sembrare tranquilla per non far fare pazzie a quel criminale senza scrupoli vero? Quel criminale che mi sta portando via da te.
Vorrei parlare ma sento che ogni sforzo causerebbe solo altri danni e altre visioni a te troppo crude.
Riesco a sfiorarti leggermente la guancia lasciandoti un piccolo segno.
Tieni stretta la mia mano come se fosse il tesoro più prezioso.
Solo ora riesco a capire cosa significa vivere ogni momento della propria giornata, perché se in quella gioielleria non ci fossimo entrati…se non ti avessero usato come ostaggio puntandoti una pistola alla tempia…se io non mi fossi mai innamorato di te.
Ora che ci penso l’ultima ipotesi è impossibile.
Mi chiedo da dove ti escano tutte quelle lacrime, e vorrei tirarti l’ultima frecciatina, l’ultima battuta…ma non posso, Kazuha.
Il tuo nome mi rimbomba in testa, e mi sforzo di tenere gli occhi aperti fino all’ultimo per guardare il tuo viso.
Il tuo viso che mi fece innamorare quella mattina quando giocavi con la palla cantando sotto l’albero di ciliegio.
La mia fronte suda freddo e sorrido vedendoti seduta fra le mie gambe cercando di mantenermi in vita, Kazuha non ti accorgi che ti stai sporcando? Non ti accorgi che avrai gli incubi se ti ostinerai a tenere i tuoi occhi aperti?
Ho freddo, tu mi scaldi con il tuo corpo – per me- bollente.
Ho anche paura che possa arrivare qualche complice e farti soffrire, ora non posso più salvarti, sono arrivato allo stremo.
Sorrido, sorrido perché sento Shinichi urlare a squarciagola il mio nome e te che rispondi urlando.
Vedo te che affondi il viso nella manica sinistra, l’unica pulita e piangi a dirotto perché non vuoi lasciarmi li per terra…non vuoi lasciarmi li per sempre.
Vedo Shinichi coprire gli occhi a Ran e urlare di portare immediatamente un elisoccorso…ingenuo.
Chiudo gli occhi sapendo che ora sei in mano sicure e lascio che il mio cuore smetta di lavorare, ma non prima di essere arrivato al mio obbiettivo.
Ti amo, Kazuha!” riesco a sussurrare sapendo che hai risposto.
Hai risposto, lo so…ma io non ho mai sentito anche se mi sarebbe piaciuto.
E sono felice ed egoista, perché se fosse finita al contrario io sarei morto con te, sarei morto comunque.



Ma tu sei viva e sono sicuro che ti riprenderai e tornerai a sorridere e a cantare la canzoncina del pallone.

 "* In un episodio da me inventato, Heiji risolverà un caso in piena notte e Kazuha l'aiuterà per poi addormentarsi vicino a lui" 
Dedicata a Giuliapierucci e a camy_sunny.
   
 
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