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Autore: Amrita    04/12/2013    3 recensioni
Will è ora capitano dell'Olandese Volante, ma nei lunghi anni di navigazione ha sviluppato una peculiare passione per la pittura. Nonostante l'assenza da terra, i suoi dipinti romantici si sono fatti strada nella storia assieme a quelli del figlio. Le opere di entrambi vengono oggi riconosciute come patrimonio del pittore impressionista William Turner.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Will Turner
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Con un ultima pennellata ed un sospiro, termino il mio quadro.
Jack avrebbe sicuramente da ridire, penso senza riuscire a trattenere uno sbuffo divertito.
Entrando nella mia cabina, la cabina del capitano, la prima cosa che salta all'occhio è l'enorme montagna di quadri, alcuni a terra, alcuni sulla cuccetta e sul tavolo, alcuni appesi ai muri.
Un pirata pittore? Be', le notti in mare sull'Olandese Volante sono lunghe e a volte nella vita, soprattutto nella mia, si incontrano paesaggi straordinari, avvenimenti e momenti degni di essere fermati e ricordati per sempre. Non ho di certo la presunzione di considerarmi il migliore nel campo, ma la gente sembra apprezzare molto i miei lavori e questo mi permette di aiutare economicamente Elizabeth e il piccolo Will.
Già, il piccolo Will. E' stato una sorpresa anche per me. Sbarco a terra ed eccolo lì, un ometto di dieci anni che stringe la gonna di mia moglie. Altri dieci anni e la scena si sarebbe ripetuta, questa volta, però, con un uomo fatto di vent'anni al fianco di Elizabeth e la volta seguente chissà. Temevo che potesse maturare dell'odio verso di me per via della mia assenza e mi sentivo impotente davanti a questo pensiero.
Da parte mia, cerco di essere il padre migliore che posso, quindi dipingo. Dipingo pescatori in mare, dipingo una fornace di calce sull'acqua, navi che accostano per l'ancoraggio, il molo di Calais.
E quando la mia nave aveva toccato le coste inglesi per la prima volta in dieci anni, Elisabeth era entrata con un sospiro.
"Un po' mi manca questa vita" aveva detto piano, prima che la sua attenzione venisse catturata dalle tele impilate in un angolo accanto al letto.
"E queste?" mi aveva chiesto, passando le dita sulle onde impetuose di un mare in tempesta e osservando ammirata i colori ad olio sul tavolo. Così, in quel momento, un'idea mi si accende in testa e le do i dipinti.
"Cerca di farli esporre" le dico, lanciando uno sguardo a Will, che gioca tranquillo con la mia piuma d'oca "A nome suo."
Avrebbe potuto non funzionare, ma non ci sarebbe stato nulla da perdere, no?
"Questo è per voi, padre" mi aveva detto Will, ormai ventenne, nella mia seconda venuta, porgendomi un ampio rettangolo di stoffa. Questo conteneva un quadro, un dipinto dell'Olandese Volante nella fresca luce mattutina.
"E' meraviglioso!" avevo commentato con entusiasmo, e Will aveva sorriso felice. Mi aveva poi raccontato di averne fatti altri, che faceva esporre insieme ai miei.
Ancora adesso, credo che non avrebbe potuto farmi regalo più bello. Nonostante la lontananza, sono riuscito a trasmettergli una passione e insegnargli qualcosa, come un genitore dovrebbe.
Così, con una risata leggera e una scrollata di spalle, metto da parte la tela e guardo il rozzo calendario sulla mia scrivania. Presto potrò riabbracciare di nuovo mio figlio: William Turner.
   
 
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