Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: cioshua    04/12/2013    2 recensioni
“C'è qualcosa di assolutamente malsano nel rileggere i suoi vecchi messaggi alle quattro del mattino con la consapevolezza che il giorno dopo, quando la rivedrò, dovrò ancora una volta fingere che vada bene così. Che sia tutto passato, quando invece niente passa.”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Spin-Off di "Je m'en fous".








Zayn ’s POV.
 
 
Misto alla consapevolezza amara di stare partecipando all’ultimo progetto come studente della Goldsmiths, c’è anche il rimpianto e l’amarezza nel vedere la stessa ragazza che una settimana fa mi ha inconsapevolmente rubato il cuore con il mio migliore amico. In ventidue anni di vita non ho mi sono mai sentito così devastato; resto in camera mia a fissare il muro quando non esco, ed esco senza sapere cosa fare, dove andare. Mi rendo conto che il motivo di questa situazione spiacevole sono io, per tutta la sceneggiata fatta fuori casa sua giovedì notte.
Da un lato avevo bisogno di dirle tutte quelle cose, infondo era una parte di quello che avevo sentito durante quella settimana e avevo represso per portare avanti la farsa, ma rimpiango di non averle detto al 100% quello che provavo, o che provo, veramente per lei.
E così adesso mi tocca subire le conseguenze del mio comportamento affrettato e sopportare di uscire con Emily cercando di non pensare ai momenti passati con Simona.
Quando il progetto termina e le professoresse ci congedano, trovo fuori ad aspettarmi proprio Emily, mentre seguo con lo sguardo Simona che se ne va con Liam a braccetto.
Io e Liam non abbiamo ancora parlato davvero di questa situazione, di lui e Simona e di me e Emily, ma sinceramente non mi va di affrontare discorsi per i quali potrei anche arrivare a litigare con il mio migliore amico. È palese che mi fa incazzare il fatto che adesso escano insieme e che lei mi abbia sostituito in così poco tempo. Andiamo, sono così facile da dimenticare?
-Com’è andata? – mi chiede Emily sorridendo. Io le sorrido fiaccamente, passandomi una mano tra i capelli.
-Bene, bene. – rispondo. Le metto un braccio intorno alle spalle e iniziamo a camminare senza meta.
-Ho un’idea, hanno aperto un nuovo Luna Park a 15 minuti di distanza, che ne dici se ci andiamo per divertirci un poco e mettere per un po’ la malinconia da parte? – propone, alzando un sopracciglio.
Probabilmente mi aiuterà a svagarmi e a non pensare al cambio dell’università, alla scommessa, a Liam e Simona.
Annuisco. –Idea fantastica.
Durante il tragitto incontriamo anche Niall, Chiara, Harry e Alice e ci uniamo al gruppo, tutti diretti verso lo stesso Luna Park.
-Allora, Zayn. – inizia Niall. –Hai già un’idea su quale altra università scegliere?
-Ero tentato di iscrivermi a Cambridge, ma vorrei provare qualcosa di più vicino…- spiego, pratico.
-Immagino che la ragione che ti tenga qui a Londra sia Emily, no? – mi chiede, sorridendo. Non riesco a capire se è davvero interessato o è soltanto un esperto del sarcasmo. Guardo Chiara scettica e Alice trattenere le risate.
-Sì, esatto. – rispondo freddamente.
So dove vogliono andare a parare, ma non gli darò soddisfazioni davanti a Emily. Lei si attacca ancora di più al braccio e per un momento freno la voglia di scansarla e staccarmela di sopra e andare a casa per dimenticare questo inizio di giornata.
Quando arriviamo c’è già una confusione pazzesca; bambini e ragazzini che corrono da tutte le parti, genitori apprensivi che si preoccupano per loro. Nell’aria c’è un forte odore di caramelle e zucchero filato nauseante, mentre le urla dei bambini e dei venditori dietro le bancarelle mi stordiscono.
Raramente mi capita di essere così nervoso di mattina, ma ultimamente è diventata un’abitudine.
Dopo aver accontentato Emily che pretendeva lo zucchero filato ci avviciniamo agli autoscontri. Riescono a convincermi dopo alcuni scarsi tentativi di oppormi ed entriamo in queste macchinette, aspettando l’allarme per poter partire.
Appena la sirena suona cerco di far partire questa macchinetta sfasciata con scarsi risultati, mentre tutti gli altri mi tamponano. Che nervi.
 
Venti minuti dopo non ce la faccio più e sento ancora più di prima il bisogno di chiudermi in casa. Emily insiste per entrare nella Casa degli Specchi, quindi ci avviciniamo tutti al labirinto vetrato.
-Ma ci sono Liam e Simona lì dentro! – esclama Chiara, scoppiando a ridere subito dopo. Alice la segue nelle risate, mentre Niall e Harry li cercano con lo sguardo.
Vedo Simona che tiene la mano di un peluche enorme e Liam che stringe la sua. Questo è veramente troppo, per oggi ho sopportato abbastanza.
Tossisco. –Ragazzi io mi sento poco bene, torno a casa. Ci sentiamo. – li saluto.
-Vuoi che ti accompagni? – mi chiede Emily.
-Non c’è bisogno. – rispondo freddamente, iniziando poi a camminare a passo spedito.
La verità è che io non ho ancora superato la cosa, sono bloccato, anche se cerco di non mostrarlo, anche se cerco di sembrare felice con Emily. C’è qualcosa di assolutamente malsano nel rileggere i suoi vecchi messaggi alle quattro del mattino con la consapevolezza che il giorno dopo, quando la rivedrò, dovrò ancora una volta fingere che vada bene così. Che sia tutto passato, quando invece niente passa.
Penso...penso che quando tutto è finito, le cose ti tornano in mente come flash. E' come un caleidoscopio di ricordi; tutto ti torna in mente... 
Penso che una parte di me sapesse che sarebbe successo tutto questo dal momento in cui l'ho vista. Non è per qualcosa che ha detto, o per qualcosa che ha fatto. E' stato il sentimento che è comparso con lei. E...la cosa assurda è che non so se proverò mai più la stessa cosa. Ma non so se dovrei.
Sapevo che il suo mondo girava troppo in fretta e...bruciava troppo luminoso. Ma ho pensato: 'Come può celarsi il diavolo dietro qualcuno che somiglia così tanto ad un angelo quando ti sorride?'. Forse lei già lo sapeva quando mi ha visto. 
Credo di aver perso l'equilibrio. Penso che la parte peggiore di tutta la storia non sia stata solo perdere lei...ma anche perdere me stesso.
Un giorno, in qualche modo, sistemerò tutto…ma non adesso. Adesso non ho le forze fisiche e mentali per farcela, non riesco a mettere due parole di senso compiuto insieme se mi fermo a pensare a lei e a quello che è successo.
Sento vibrare il telefono in tasca. È Harry.
“Zayn, tutto ok?”
Sospiro.
“Sì, tranquillo…”
“Non ti credo. Parla, avanti, ti ascolto.”
Mi siedo in una panchina sul marciapiede, sospiro un’altra volta e socchiudo gli occhi.
“Mi manca, Harry. Tutto qua. Mi manca.” Ammetto.
Stavolta è lui a sospirare. Lui sapeva già la risposta, ma ha voluto farmi sfogare lo stesso.
“Chiamala. Cristo santo, non hai ancora capito che con le persone non puoi comportarti come con le magliette.
Tu compri una maglietta che ti piace da morire e la usi il minimo necessario, in occasioni speciali, perché non faccia i buchi, si sbiadisca, si rovini. Funziona. Ma con le persone no. Le migliori sono tutte sbiadite, bucate e consunte per quanto te le sei sentite addosso.”
Non proferisco parola, mi guardo intorno.
“Lei ha Liam, però.”
“E tu non dovresti avere Emily?”
Scuoto la testa e ridacchio. “Hai ragione. Grazie.”
Dopodiché chiudo la chiamata.
Qualcuno mi dica come si fa a non affezionarsi troppo alle persone, a non buttarsi a capofitto nella vita di qualcuno, a non fidarsi delle belle parole, qualcuno mi dica come si fa a non mettere troppo cuore in tutto. Se qualcuno sa il segreto, me lo dica, me lo dica perché io non ne posso più di essere abbandonato da ogni persona a cui tengo.
Allora compongo il suo numero, nervoso, indeciso se chiamarla davvero o meno. Sfioro l’icona verde della chiamata e avvicino il telefono all’orecchio.
Mi alzo dalla panchina, guardandomi intorno, quando mi accorgo che dall’altro lato della strada c’è proprio lei, che passeggia abbracciata a Liam con un enorme peluche in braccio.
Non ne vale la pena chiamarla se poi c’è lui. Non ne vale la pena chiamarla e non concludere niente, solo facendo scena muta.
La cosa più brutta è vederla andare via, vederla andare via senza averle detto ciò che volevo, dovevo dirle. Vederla andare via da me, con lui.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: cioshua