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Autore: telesette    04/12/2013    2 recensioni
Faceva freddo quella notte, ferma e immobile com'era, sul sagrato davanti alla chiesa.
Pensare che era la Vigilia di Natale, una festa di pace e di gioia per la maggior parte delle persone, e lei era lì sola a riflettere.
A casa c'erano sempre i suoi amici e sua sorella ad aspettarla ma, per come si sentiva in quel momento, non aveva granché voglia di festeggiare.
E poi, improvvisamente, un lieve movimento dietro le sue spalle... e lui era lì, vicino a lei, come per magia.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Buffy Anne Summers, William Spike
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Insieme per Natale
( immagini tratte da internet )

 

Spike era tornato...

Da principio Buffy non sapeva come comportarsi.
Doveva accettare la cosa come uno degli ennesimi capricci del destino, il quale sembrava divertirsi un po' troppo spesso con lei, ed essere dunque felice di riaverlo accanto... o piuttosto scendere dalle nuvole e riconoscere che, per quanto difficile e doloroso, niente tra loro poteva dirsi più come prima?
Per tanto tempo lo aveva disprezzato e a malapena tollerato, sfruttando in parte anche il sentimento del vampiro verso di lei onde contare su un valido alleato, ma nel momento in cui si era effettivamente accorta di volergli bene... Spike non c'era più.
Sacrificatosi per salvarle la vita, quella dell'intero mondo anzi, e senza chiederle nulla.
Quella volta Buffy non sapeva, non comprendeva perché l'idea di perderlo le facesse male a quel modo, e solamente dopo si era resa conto che le sue lacrime non erano di pietà. Si era innamorata, tanto quanto Spike lo era di lei, eppure di colpo non aveva più modo per dirglielo. Quel suo "ti amo" a malapena sussurrato, tanto da non sembrare neppure autentico, era solo offuscato dall'incredulità e da un dolore troppo grande da sopportare.
Sembrava quasi un diabolico scherzo, che tutti coloro che amava fossero destinati a morire per lei, e invece era pura e semplice realtà.
Forse che ad una Cacciatrice non era concesso amare, non come tutti gli altri almeno, o che il suo amore fosse inevitabilmente costellato di dubbi, incomprensioni, e dolorose separazioni. Quale che fosse la verità, Buffy dubitava che Spike potesse ancora provare qualcosa per lei, dopo tutto quello che era accaduto.
Faceva freddo quella notte, ferma e immobile com'era, sul sagrato davanti alla chiesa.
Pensare che era la Vigilia di Natale, una festa di pace e di gioia per la maggior parte delle persone, e lei era lì sola a riflettere.
A casa c'erano sempre i suoi amici e sua sorella ad aspettarla ma, per come si sentiva in quel momento, non aveva granché voglia di festeggiare.
E poi, improvvisamente, un lieve movimento dietro le sue spalle... e lui era lì, vicino a lei, come per magia.

- Spike - mormorò lei sottovoce.

Il vampiro sorrise.

- Sapevo di trovarti qui - esclamò lui, sedendosi al suo fianco. - A volte ci vuole: quel genere di posticino appartato, lontano dal caos e dalla gente, e cosa più importante... nessuno che scoccia!

Buffy fece una smorfia, a metà tra il sorriso divertito e la commozione, e nel mentre si passò un dito sugli occhi per non fargli vedere le lacrime.
Era troppo contenta.
Di tutte le persone care, di tutti gli affetti che aveva, lui era l'unico con cui poteva dirsi veramente a suo agio. Spike la comprendeva meglio di chiunque altro, a volte persino più di quanto non facesse lei stessa, e perciò la sua presenza da sola era più che confortante per lei.
Il suo migliore amico, un vampiro: un tempo nemici, un tempo ad odiarsi e respingersi a vicenda; un tempo ad avvicinarsi, nell'attrazione fisica o nel bisogno reciproco di comprensione; e un tempo, per quanto breve, a scoprire di amarsi davvero...

- Allora - fece Spike, cercando di alleggerire l'atmosfera. - Ti sono mancato?
- Forse - mentì l'altra con ironìa più che evidente. - Okay, va bene, mi sei mancato!
- Sai, è un po' difficile comunicare, quando stai più di là che di qua; ti avrei telefonato, intendiamoci, ma avevo come dire qualche... complicazione!

Entrambi si guardarono negli occhi, scorgendovi chiaramente i propri pensieri riflessi, ma senza le parole sufficienti ad esprimersi. Era passato tanto tempo, da che erano stati insieme in tale intimità, eppure nulla sembrava aver minimamente intaccato la dolce profondità del loro sguardo.
C'erano tante cose che Buffy avrebbe voluto dirgli in quel momento, a cominciare dalla più importante, ma aveva paura di dirle in modo sbagliato. Anche Spike si sentiva allo stesso modo, contando la fatica che aveva fatto per ritagliarsi un angolo nel suo cuore inavvicinabile, perciò preferiva di gran lunga il silenzio.
Non dissero nulla.
Dopo essersi fissati così, per qualche istante, Buffy allungò la mano istintivamente per stringere le dita di Spike tra le proprie. Se lui avesse potuto, certo sarebbe arrossito. Le labbra del vampiro erano contratte in un sorriso particolare, quasi come quello sul volto di un bambino piccolo, con tutta la tenerezza propria del suo modo di essere. Buffy gli aveva visto quell'espressione in passato solo una volta, all'epoca della loro ultima notte assieme, quando le aveva appena dichiarato i motivi che la rendevano così "speciale" ai suoi occhi...
Quello era indubbiamente l'aspetto più dolce di Spike, nonché il più vulnerabile, ossìa ciò che Buffy sentiva di amare di più in lui.

- Spike - disse. - Non sei tenuto a restare, non a quel prezzo... Non voglio perderti un'altra volta!
- Insomma, vuoi tenerti da sola tutto il divertimento - scherzò Spike, comprendendo invece sin troppo bene dove lei stesse andando a parare.
- Ti prego - proseguì lei, guardandolo seriamente. - Io non posso decidere per te, non posso decidere per nessuno, ma...
- "Ma" cosa?
- Se mi vuoi bene, se mi vuoi davvero bene intendo, non darmi quel dolore un'altra volta!

Prima che Spike potesse fare o dire qualcosa, Buffy gli appoggiò istintivamente la testa contro il petto. Fu in quel momento che lui capì, attraverso le lacrime della dolce piccola Buffy tra le sue braccia, che il suo posto era decisamente lì accanto a lei... con lei e per lei, nella passione e nelle difficoltà, per tutto il tempo che gli sarebbe stato concesso trascorrere al suo fianco.

- Ehiehiehi - sussurrò il vampiro, carezzandole la schiena e i capelli con evidente imbarazzo. - Andiamo, mica è così facile rompermi, voglio dire... Sì insomma, ormai sono qui e resterò con te, a dispetto di chi non vuole... Sennò che scriveranno di me i posteri, in futuro? Ho una reputazione da difendere!

Buffy prese a ridere leggermente.
Le campane della chiesa, intanto, annunciavano la nascita del Messìa.
Quasi senza che se ne accorgessero, l'aria si era gremìta di candidi fiocchi di neve, scendendo tutt'intorno a loro come tanti piccoli batuffoli cotonati. Spike dunque si tolse il cappotto e lo mise sulle spalle di Buffy, la quale stava visibilmente tremando dal freddo.

- Che ne dici di tornare a casa?

Stringendosi riconoscente nel nero cappotto di pelle dell'altro, Buffy annuì.
Dawn e gli altri avevano messo su una festa in grande stile, resa ancor più movimentata da un Giles sorprendentemente ubriaco e fuori controllo. Come misero piede in casa, Buffy e Spike si ritrovarono in mezzo ad un putiferio di: urla, mobili a soqquadro, canzonacce e varie bottiglie rotte di spumante.

- Buffy, per favore, dammi una mano tu - gemette Dawn con occhi sbarrati. - E' da quando abbiamo aperto lo spumante che è così, tra un po' ci manderanno a casa la polizia...
- Al diavolo gli sbirri - grugnì Giles, tracannando giù almeno un quarto di liquido schiumoso tutto d'un fiato. - Crìcca fottuta di una società altrettanto fottuta, se vengono gli spacco la faccia... COSI' !!!

Ciò detto, il buon vecchio bibliotecario altìccio sferrò un micidiale knock-out contro la parete, facendo crollare parte dell'intonaco e persino il lampadario. Subito Xander e gli altri si diedero da fare, per cercare invano di togliergli la bottiglia e calmarlo, ma uno Squartatore ubriaco non era certo facile da tenere a freno. Gli occhiali in frantumi e a petto nudo, Giles prese a frustare tutto con la cinta, rompendo quanto possibile e cantando a squarciagola quella che doveva forse essere la parodia irriverente di un'ode satanica... o qualcosa del genere.
Gli unici a ridere della faccenda erano proprio Buffy e Spike, trovando l'intera situazione troppo assurda persino per loro.
Senza dubbio, qualunque cosa fosse successa in seguito, quello sarebbe stato un Natale indimenticabile.

FINE

Angolo Autore:

eccomi qua, dopo lunghi mesi di assenza.
Potevo forse prepararmi all'imminente arrivo del Natale, senza un doveroso saluto a questi due fantastici eroi della mia adolescenza? Non so se mi si perdonerà la latitanza ma... vabbé, il tempo è quello che è, diamine!
Colgo l'occasione per salutare tutti/e coloro che contribuiscono generosamente, con sincero entusiasmo e fantasia, a rendere giustizia a tutto il Buffy-universe con storie sempre nuove e liete a vedersi. Anche se non spetterebbe a me parlare, in quanto ultima ruota del carro qua dentro, il mio vuole essere nulla più di un modesto omaggio ed un sincero caloroso augurio.
BUFFY REGNA !!!
^__^ Alla prossima fanfiction!

DADO

   
 
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