Niente al mondo m'appare più bello
d'un mattino terso d'inverno
dormon le case, ma gli uccelli ricamano
nell'aria limpida arabeschi sonori
e benché il Sole non sia che un pallido raggio
ha la meglio sul gelo pungente
del resto, il cuore non può che scaldarsi
perché a loro basta una luce soffusa
per gioire d'una nuova giornata
e quando gli uomini si sveglieranno
maledicendo il freddo invernale
voglio farmi uccello anch'io
e cantare.
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d'un mattino terso d'inverno
dormon le case, ma gli uccelli ricamano
nell'aria limpida arabeschi sonori
e benché il Sole non sia che un pallido raggio
ha la meglio sul gelo pungente
del resto, il cuore non può che scaldarsi
perché a loro basta una luce soffusa
per gioire d'una nuova giornata
e quando gli uomini si sveglieranno
maledicendo il freddo invernale
voglio farmi uccello anch'io
e cantare.
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Questa breve poesia in versi liberi è nata come vera e propria folgorazione: mi stavo dirigendo alla fermata dell'autobus di buon mattino e ascoltavo il canto degli uccelli, così gioiosi e vivi, malgrado la stagione avversa: l'ho composta in un attimo. Adoro sentire il freddo sulle guance, adoro l'aria cristallina e quel timido solicello che pure scalda tipici dei mattini invernali: questo componimento non è che un tentativo di rendere in poesia le mie impressioni.
Semolina
Semolina