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Autore: ilovencis26    04/12/2013    1 recensioni
Le ombre hanno sempre suscitato in me un senso di inquietudine. Sagome senza profondità attaccate a corpi di esseri viventi.
E se poi è l'ultima cosa che ricordi prima del buio più totale.. beh inizi a evitarle. Infatti da quel fatidico giorno udire la sola parola "OMBRA" scatena in me terrore, angoscia e tormento.
Genere: Azione, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Crack Pairing
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Le ombre hanno sempre suscitato in me un senso di inquietudine. Sagome senza profondità attaccate a corpi di esseri viventi.
Scure e non definite ti seguono dovunque tu vada. Eppure sono parte di te. La parte più nascosta, che se stimolata scaturisce violenta come una tempesta. Ed è proprio di loro che ho paura.
L’ultima cosa che ricordo è infatti proprio un'ombra. Poi il buio più totale. Non un colore, non un suono, non un profumo, niente di niente. È come se qualcuno mi avesse resettato il cervello.
-E’ normale che dopo aver subito uno shock il soggetto in questione accusi perdita di memoria o un cosiddetto blocco celebrale. Lei pensa di non ricordare più niente, ma in realtà nell’angolo più remoto del suo cervello si svelano tutte le risposte alle nostre domande.-
Udii una voce femminile che parlava nella stanza accanto. Capii subito che si stava riferendo a me, anche se non avevo la minima idea di chi fosse.
All’improvviso realizzai di essere sdraiata nel lettino di un ospedale.
“Ma che diamine..??”pensai.
-C’è nessuno?? Infermiera??-
Appena vide che ero sveglia la donna che stava nell’altra stanza si precipitò da me.
-Ti sei svegliata!!- mi disse piena di felicità.
-A quanto pare..ma non ho la minima idea di cosa sia successo.-
Solo in quel momento mi accorsi che la donna non era sola. Assieme a lei c’erano altre due persone. Un maschio sulla quarantina, alto e moro,  e una donna sulla trentina anche lei mora ma con dei riflessi rossicci.
La donna che aveva parlato si presentò:
-Sono Ally, psicologa del dipartimento di polizia di New York. Questi sono gli agenti Derek e Amy. Per quanto riguarda quello che è successo.. beh..- fu interrotta dall’entrata di un medico.
-Signorina Leonore come si sente??-
-Beh, bene credo..- risposi - vuoto di memoria apparte.
Dopo i vari controlli cercai di mettermi a sedere, quando avvertii un forte dolore al ventre. Scostai la camicia da notte e inorridita notai che ero ricoperta di bende.
-Ma cosa è accaduto?? Perché sono qui?! E perché sono piena di bende??-
-Signorina la prego si calmi..è appena uscita da un brutto coma..- rispose il dottore.
-C-coma??-balbettai.
-Leonore, calmati ora ti spiego tutto.-disse Ally- sei stata in coma per due settimane. Ti abbiamo ritrovata nella penombra di un vicoletto svenuta. Un signore che passava di lì ti ha notato agonizzante per terra e vedendoti sanguinare abbondantemente ha pensato bene di chiamare il 911. Poi giusto in tempo abbiamo chiamato l’ambulanza e ti hanno trasportato qui d’urgenza. Avevi quattro profonde ferite al ventre. Hai perso un mucchio di sangue e subito 10 ore di intervento tutt’altro che semplice. Sembrava che andasse meglio ma non eri cosciente. Ora per fortuna ti sei svegliata e quando ti sarai rimessa troveremo chi ti ha fatto tutto questo!!-
Ma la mia mente si era fermata in quel vicolo. Improvvisamente un immagine mi si formò in testa. Vidi una ragazza agonizzante distesa per terra che sanguinava. Un signore che si avvicina e che le chiede se va tutto bene.. e poi il nulla. Ma cosa è successo prima?? L’unico ricordo prima di quell’attimo in cui caddi a terra era un'ombra. Una maledetta ombra che si avvicinava e subito dopo un forte dolore al ventre.
Intanto Ally aveva smesso di parlare e mi osservava come in attesa di una risposta. Mi sentivo terrorizzata e fortemente disorientata.
-Io non lo so.. credo.. credo che dovrei riposare un po’.. forse più tardi mi tornerà qualche ricordo..-dissi.
-D’accordo noi siamo qui fuori se hai bisogno.. e per qualunque cosa ti serva..chiama –rispose uscendo dalla stanza.
Sentivo la testa che girava, così mi distesi. Avevo voglia di urlare, di sfogare tutta la tensione e l’inquietudine accumulata. Ma non potevo. Così tra mille pensieri che vagavano nella mente, esausta, mi addormentai con un'unica cosa certa: la paura per le ombre.


  
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