Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Caro14    04/12/2013    1 recensioni
Samantha è una ragazza di vent'anni con un grande sogno: la musica. Una grossa perdita le farà mettere in dubbio tutta la sua vita ma la vicinanza di 'un' ragazzo cambierà di nuovo tutto.
(è la mia prima ff, siate clementi)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1 chapter


(POV Sam)
«Ormai ho preso la mia decisione, non puoi farci più niente!»
«Non ti lascerò fare questo sbaglio, non resterò a guardare mentre rovini la tua carriera per una stupida promessa! Avanti Sam, cerca di ragionare!»
Ormai le nostre voci erano un susseguirsi di urla. Eppure quello che volevo era solo parlare civilmente, avvisare Simon della mia scelta ed andarmene, lasciare tutto.
Ma lui non voleva, certo. Alla fine aveva appena investito su di me, una giovane ragazza talentuosa che vuole sfondare nel mondo della musica. Anzi, voleva.
«Stupida promessa? Hai idea di quello che sto passando? A quanto pare non puoi nemmeno immaginarlo. Non parleresti così altrimenti»
«Io ti capisco, ma capisco anche che stai per commettere un errore. Ora hai la mente annebbiata, sei arrabbiata, triste. Posso accettare tutto, ma questo no. Non sei in grado di prendere decisioni ora come ora, te ne pentirai e basta»
«Beh, non sarà né il primo né l’ultimo rimpianto che avrò. Fa parte della vita»
Si, la vita. Quella parola ormai risulta quasi ironica al mio orecchio. VITA, perde ogni senso quando la persona che ti stava più a cuore ti viene strappata via, quando un giorno apparentemente normale si trasforma nel giorno più terribile, quando un pezzo della tua vita se ne va. Ecco, un’altra volta quella parola.
Simon continuava la sua predica. Ho cominciato a non dargli più retta. Vedo solo le sue labbra muoversi, ma non sento nulla. Non voglio sentire nulla. Ormai sono irremovibile, non cambierò idea. E’ la cosa più giusta credo. E’ la mia promessa.
«Ero venuta solo per renderti partecipe della mia decisione, e ora che l’ho fatto non ho altro da dirti. Mi dispiace Simon, credimi, mi dispiace davvero, ma non mi farai cambiare idea in nessun modo»
Ero pronta ad andarmene, convinta che con le mie ultime parole lui si zittisse, che finalmente capisse che non c’era nulla da fare, che avevo deciso e doveva rispettare il mio volere. Invece continuava imperterrito: stai buttando via la tua vita, non pensi al tuo futuro, che ne sarà di te … ero e sono stanca di tutto questo. Odio le persone insistenti, odio chi vuole avere assolutamente ragione. Odio questa situazione.
Mentre ancora parlava presi la borsa e feci per aprire la porta, ma qualcuno già mi aveva preceduto.
 
 
(POV Harry)
Il nostro appuntamento con Simon era stabilito per le 16:00, ma evidentemente era ancora occupato.
«Ma è Simon che sta urlando in questo modo?» chiese Liam, stupito nel sentire il proprio manager così infuriato. Si sa che Simon ha l’arrabbiatura facile ma era la prima volta che lo sentivano urlare in questa maniera.
«A quanto pare si. Ma chi è talmente masochista/pazzo da parlargli con quel tono? Quel ragazzo deve avere coraggio da vendere per affrontare Simon.» rispose Niall, cercando qualche fessura per vedere e capire meglio quello che stava succedendo nella sala accanto.
«E’ una ragazza» disse Harry, aprendo leggermente la porta a sua volta per spiare all’interno della stanza.
In quel momento però la porta si stava già aprendo. Dalla stanza incriminata uscì appunto una ragazza, quando ancora Simon stava urlando.
Aveva due occhi rossi e gonfi. Doveva aver appena pianto, o essere sull’orlo di una crisi. Aprì la porta con tale determinazione che non feci a tempo a spostarmi e in meno di un secondo la sentii venirmi addosso. Da parte sua non ricevetti scuse, né un’occhiata, nulla. Al contrario si preoccupò di sistemarsi la borsetta che per via dell’impatto le era scesa dalla spalla e in tutta fretta si avvicinò all’uscita dell’edificio dirigendosi verso casa o verso una macchina, chi lo sa.
«E ora chi ha il coraggio di andare a parlare con Simon?» la semi-battuta di Louis mi fece tornare con i piedi per terra. E’ vero, dovevamo parlare con Simon.
A quanto pare però lui era già impegnato a parlare, con se stesso. Stava recitando quella sorta di monologo che fanno sempre i genitori ai figli, anche quando costoro stanchi della pantomina lasciano la stanza.
Nessuno di noi voleva interromperlo, tutti ci teniamo alla nostra pelle! Il lavoro sporco ha dovuto farlo Niall: chi poteva mai arrabbiarsi con un ingenuo biondino prossimo alla santificazione?
«Ehm, Simon, possiamo entrare? La porta era già aperta …»
Simon si fermò. Mentre continuava a recitare la sua parte stava correndo la maratona lungo la stanza. Nemmeno si notava che era nervoso.
«Ragazzi! Si certo, venite pure! Ho delle novità sul prossimo tour»
Una volta sistemati tutti intorno ad un tavolo, Simon prese dei fogli. Era la scaletta delle tappe del nostro tour, il tour che ci avrebbe visti in giro per il mondo nel 2014.
«Allora ragazzi, il fatto è questo: molte tappe sono già sold out, questo è un bene ma anche un male. A Londra altre migliaia di persone hanno richiesto dei biglietti che erano ormai già finiti, e questo vuol dire che metà dei vostri fan non sono stati accontentati. Dunque dato il grande successo riscontrato con le vendite abbiamo pensato di fare doppia tappa a Londra, dando la possibilità a tutti di vedervi. Pensavamo quindi di aggiungere la seconda tappa a Londra all’inizio dato che l’altra è all’inizio e …»
«All’inizio dato che l’altra è all’inizio? Casomai una alla fine Simon!» precisò Zayn.
«Si era quello che intendevo scusate. Ah, e in marzo dovreste essere in Spagna giusto? Bene così …»
«In Spagna? Non abbiamo delle date in Irlanda a marzo?» Niall sembrava essere stato offeso nell’orgoglio con l’ennesimo sbaglio di Simon.
«Si, Irlanda, Irlanda. Davvero scusate è che ho la testa altrove in questo momento, sono un po’ nervoso e do i numeri»
«Tranquillo Simon, ne riparleremo domani con più calma magari. Ma è successo qualcosa? Si vede lontano un miglio che sei turbato …» gli chiesi, cercando in qualche modo con questa domanda di capire meglio le dinamiche del litigio con la ragazza. Si, non so il motivo ma ancora sto pensando a prima, agli occhi distrutti di quella piccola donna, ed ero estremamente curioso di sapere cosa aveva portato quei due a discutere così apertamente.
«Qualcosa in effetti è successo, ma non dovrebbe riguardarvi. Però forse voi mi potreste dare dei consigli, capite meglio di me le adolescenti … non so se prima venendo qui avete visto una ragazza, comunque è lei il problema. Diciamo che per un motivo suo personale ha deciso di non cantare mai più.»
«In che senso? Chi era quella ragazza?» ormai ci stavo prendendo la mano, ero sempre più curioso di sapere.
«E’ una ragazza a cui avevamo appena fatto un contratto discografico. Andava tutto bene, i pezzi li avevamo, dovevamo solo cominciare a registrare ma niente, come vi dicevo per via di questo problema ha deciso di non cantare più»
La storia si fa interessante. Avrei altre mille domande da fare ma andrei troppo nel privato e pettegolo fino a questo punto non lo sono. 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Caro14